Ci troviamo nella galleria AION Art Center di Ascona ad ammirare le ultime opere di Gibus Scatizza-Fauquex, mostra che condivide con l’artista John Doing. Numerose le opere esposte e senza dubbio cariche d’estro e d’inventiva, qualità che i due artisti dimostrano in ogni tratto. Gibus ci trasporta in un mondo sempre innovativo: ogni sua mostra è una sorpresa che non manca mai di attrarre un folto e variegato pubblico curioso di scoprire cosa sveleranno le nuove tavole di questa sua 43esima esposizione.
E stavolta basta posare lo sguardo sulle opere per capire che ci troviamo davanti a qualcosa di molto originale: lo sfondo sempre su tela, ha però davanti a sé un primo piano realizzato su una lastra trasparente di plexiglas, montata su binari che ci danno la possibilità di muoverla lateralmente, per ottenere una visione tridimensionale che cambia man mano che la lastra si sposta. Estro e fantasia con un tocco di audacia. Qualità che Gibus mette in tutto ciò che fa. Instancabile pittrice e scrittrice, ha infatti recentemente presentato con successo anche il suo ultimo romanzo “L’ascensore”. Ambientato nel Vallese (suo Cantone di origine) della sua gioventù negli anni 60-70, epoca liberalizzata che si allontana dai tabù, a partire quelli sul sesso. Gian Carlo Dillena lo descrive in parole chiare e lusinghiere nella sua prefazione, mentre Cristina Bonzanigo e Sussy Errera lo commentano con grande brio.
Questi i momenti più significativi di Gibus, questa poliedrica artista che ha saputo stupire con la sua fantasia lungo il suo cammino artistico durante tutti questi anni. Inizia con la sua prima mostra nel 1979, a Ginevra. Nel 1985 all’Hôtel Splendide di Lugano, presenta le sue tavole “L’Alfabeto d’Amore” accompagnate da 24 poesie di Gritsko Mascioni. 1985-85: “L’Albero di Natale” (4 metri di altezza ), nel piazzale della Banca Overland Trust Bank, realizzato in plexiglas e acciaio con i suoi 50 esemplari numerati per i clienti realizzati per le aziende Bic, Audemars e Cartier. 1999: “Acquarelli e Poesie” La Fenice Lugano, dove propone invece la sua prima raccolta di poesie e, con disinvoltura, acquarelli di donne nude velate.
Durante la preparazione della mostra “Non è tutto oro quello che luccica”, nascono con successo le sue famose “Galline dalle Uova d’Oro”, che ovviamente si ritrovano nella versione 3D con il primo piano su lastra di plexi che le rende ancora più divertenti. Negli ultimi anni Gibus si cimenta sempre più con la scrittura: nasce il suo primo romanzo a tinte gialle, “La Lettera”, ambientato nel Luganese e in Kenya con un’introduzione dell’allora sindaco Giorgio Giudici. Segue una nuova raccolta di poesie “Cielo-Terra-Mare”, “Ciel-Terre-Mer”. Poesie nate sia nella sua lingua madre, il francese, che in quella di adozione.
Ed ora, la bella mostra ad Ascona. In questa galleria espone con l’artista Giovanni Onorato che si firma John Doing. E se Gibus ci incanta tra delicatezza e tridimensionalità, John ci fa entrare nel magico mondo dell’Arte Digitale dall’impronta giapponese, mentre con i suoi straordinari video ci trasporta in viaggi da sogno, tra passato e presente, con un occhio nel lontano futuro. “Desiner” di gioielli e commerciante di perle, è stato profondamente segnato dall’Oriente, sentimento che trasmette anche nelle sue ceramiche “Rakù”.