È l’anno dei record per l’Isola designer festival. Nel 2022 infatti, nella cornice del più famoso Salone milanese, con il programma Together As One, la manifestazione raccoglie il più alto numero di designer e di progetti mai raggiunto.
L’obiettivo è quello di stimolare una rete attiva e vivace fra espositori e visitatori: sono infatti più di 250, fra singoli designer e studi dedicati, i punti di riferimento internazionali di questa manifestazione.
A loro vanno a sommarsi le gallerie e gli artigiani locali, distribuiti fra circa 50 punti di interesse nel quartiere milanese.
Il tema: Together As One
Together As One parte da un assunto, estremamente contemporaneo: oggi Il design non riguarda più soltanto il prodotto finale, ma coinvolge – mette in scena – tutto il processo di realizzazione, riunendo prima di tutto persone e spingendole a riflettere su quali siano le vere sfide attuali:
“Con Isola – ha spiegato Gabriele Cavallaro, Co-founder e CEO di Isola Design Group – ci impegniamo da sempre a mettere in contatto designer emergenti e professionisti del settore. Le piattaforme fisica e digitale valorizzano e supportano la rapida crescita di un network che connette persone provenienti da differenti ambiti e discipline, permettendo a chi ne fa parte di conoscersi, imparare e trovare ispirazione”.
In questa edizione, le mostre curate da Isola ruoteranno attorno a sei tematiche:
- design circolare,
- nuovi materiali,
- artigianato,
- produzione eco-sostenibile,
- social design
- design da collezione.
No Space for Waste
No Space for Waste è il concept che fa da cappello a tutte le iniziative presenti in uno degli hub principali del distretto: Stecca3. È anche il nome della mostra principale che verrà ospitata al primo piano della location affacciata sulla Biblioteca degli Alberi, con un focus su prodotti di design e arredi ideati per minimizzare il proprio impatto ambientale o creati utilizzando scarti industriali.
Un’ode al design circolare e alla creatività. L’iniziativa è supportata da Heura, l’azienda di carne vegetale con la crescita più rapida d’Europa. Designer e studi di design partecipanti: Riccardo Cenedella, Karma Design, Macarena Torres Puga Studio, Muhammad Shareef, Yaroslava Galayko, Better Weather, The Minimono Project, Lyla Design, Nicole Chrysikou, Amalia Puga, Boutures, Duplex Studio, Austeja Platukyte, Anga Paris, Tobia Zambotti, Senzaquadro, Zavier Wong Zhen Zui, Irene Roca Moracia, Camille Calvo. Al piano terra della location, DesignWanted, _sucks e Caracol presentano Robot Shit Exhibit, la prima esposizione che valorizza gli scarti della stampa 3D. Cos’è la Robot Shit? È il materiale di scarto prodotto dai robot durante lo stampaggio dei prodotti 3D. Il progetto vuole mettere in mostra gli scarti 3D per valorizzarli come materia prima circolare, chiamando a raccolta alcuni tra i più apprezzati e premiati design studio internazionali per affidargli il compito di tradurre questi scarti in una nuova linea di prodotti, ridando così una nuova vita alle Robot Shit. Nella zona esterna a ridosso della Biblioteca degli Alberi sarà presente un’area lounge realizzata da Supernovas, un brand con l’obiettivo di trasformare materiali di scarto in prodotti di design. Nella piazzetta che affaccia su via De Castillia, invece, i visitatori troveranno le sedute a dondolo Smile disegnate da Pietro Bonu e prodotte da Caracol per Vivident. Il progetto nasce da una riflessione sul tema dell’inclusività: provare a ridurre le distanze per avvicinarsi, confrontarsi e condividere le proprie unicità. Concetto che risulta ancora più forte e importante in tempi di pandemia. Ci sarà anche il progetto di stair painting a cura di ISIA Urbino, Stecca3 e Isola, con la sponsorizzazione tecnica di Heura. Sulla stessa scalinata si svolgeranno anche tre public talk, l’8, il 9 e il 10 giugno dalle ore 18.30, a cura di Stecca3, Temporiuso e ISIA Urbino.
La nuova piattaforma web
Fiore all’occhiello di questa edizione – e soprattutto novità di grande valore pratico – è la nuova piattaforma per designer, professionisti e amanti del settore La sesta edizione di Isola Design Festival non sarà solo un evento offline, ma anche l’occasione per il lancio della nuova versione della piattaforma digitale di Isola! Creata nel 2020 in risposta alla pandemia, isola.design offre visibilità ai migliori progetti di designer emergenti e studi indipendenti di tutto il mondo. Spazio di espressione e valorizzazione di un’intera Community, oggi conta più di 500 designer selezionati e oltre 1.000 progetti pubblicati, fra cui nuovi materiali, pezzi unici, arredi sostenibili, prodotti e processi produttivi innovativi. Il lancio della nuova versione della piattaforma è previsto per l’inizio di giugno, così che i visitatori della Milano Design Week possano cogliere l’occasione per scoprirla ed iscriversi. Potranno così caricare diversi tipi di contenuti, entrando a far parte di un vero e proprio nuovo social network dedicato al mondo del design e alla creatività, finalizzato alla connessione di designer, aziende, professionisti, giornalisti e amanti del settore.
Vita Lenta
Vita Lenta è un progetto commissionato a Finemateria da Isola Design Group, in collaborazione con Regione Lombardia, pensato per uno spazio pubblico dove individualità e collettività sono coese e fanno parte di un unico movimento. Un’installazione sensoriale ispirata dalla casa giapponese, un allestimento inclusivo, che ospita 16 designer internazionali selezionati, mettendo in mostra progetti legati da un processo creativo affine, lento e ben narrato. Finemateria affronta le modalità con cui le persone vivono un percorso espositivo legato al design editoriale e di ricerca. Spesso la visita risulta statica e inespressiva, senza andare oltre una percezione visiva superficiale. Perdere la cognizione del tempo è il tema centrale dell’installazione: dalla selezione dei progetti esposti fino al modo in cui registriamo le informazioni. Vita Lenta crea un’esperienza che connette pensieri e azioni, infondendo un ricordo unico. Designer e studi di design partecipanti: Cara Davide, Lorenzo Mason, Ryota Akiyama, Sohma Furutate, Yosuke Matsushita, Kodai Iwamoto, Johanna Seelemann, Multistandard, Collin Velkoff, Juliette Berthnonneau, Tamako Yamada, Héloïse Piraud, Hannah Segerkrantz, Plasticiet.
L’immagine:
scatto di Dario Raimondi, progetto Finemateria: Vita Lenta