Nel 2019 in Italia ci sono stati 345 furti di oggetti d’arte: reperti archeologici, quadri, sculture, manoscritti, libri antichi, monete, icone, arredi, reliquie che spariscono con la frequenza di quasi un pezzo al giorno. Spesso prelevati da abitazioni private; un po’ meno dai musei; assai di frequente da chiese scarsamente custodite o da scavi illegali.

Non è un fatto solo italiano, ovvio. Come Isman ben ricostruisce nel volume Quando l’arte va a ruba, l’arte è sempre andata a ruba, nel senso letterale del termine: in ogni tempo, e latitudine, qualcuno ha pensato di sottrarre opere d’arte al legittimo proprietario.

Ma per tornare all’esempio del Paese dell’arte per definizione, in Italia nel primo anno segnato dal Covid-19, i carabinieri dell’arte – il nucleo speciale dedicato dall’Arma a queste ruberie -, hanno sequestrato quasi 46mila reperti, frutto di scavi clandestini.

“È un’incessante emorragia di cultura, contro cui non ci sono neppure una terapia intensiva o un vaccino nei quali riporre una speranza”, spiega l’autore. A livello mondiale, la più recente indagine di cui si ha notizia valutava in oltre sei miliardi di dollari il fatturato del mercato nero dell’arte.

Il problema della conservazione

Molto spesso, quando si ritrovano, i reperti rubati non sono più gli stessi di prima. Ormai sradicati, sono privi del loro contesto. Non sappiamo nulla di dove e come erano, e a che altro si accompagnavano. Testimonianze diventate mute: enormi ricchezze ridotte a banali soprammobili.

Ma la storia dei furti d’arte è anche un’incredibile serie di avventure, sorprese, misteri.

In questo libro rivivono alcuni tra i più incredibili casi di tutti i tempi. Dalla Gioconda a Caravaggio, a Munch, a Vermeer e a Rembrandt: ovunque l’arte è stata rubata, da invasori nazisti o truppe napoleoniche, dalla mafia o da semplici ma letali tombaroli.

L’Autore, Fabio Isman

Giornalista, ha lavorato al “Piccolo” di Trieste (1967-1969, seguendo anche da inviato speciale la guerra dei Sei giorni), al “Gazzettino” di Venezia (1969-1970), e fino al 2009 al “Messaggero”, di cui è stato inviato speciale e al quale ora collabora.

Ha una rubrica fissa (“La pagina nera”) su “Art e Dossier”, e scrive anche per il “Giornale dell’Arte”, “Bell’Italia”, “The Art Newspaper”.

Ha raccontato molti importanti avvenimenti in Italia e all’estero, come due sedi papali vacanti, e altrettanti conclavi, con l’elezione dei papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Si è occupato a lungo di terrorismo, scandali politici e grandi processi. Ha firmato – da solo o con altri autori – quarantaquattro libri. I più recenti sono: I predatori dell’arte perduta, il saccheggio dell’archeologia in Italia (2009), terzo al Premio Estense; Andare per le città ideali (2016), Premio Brancati per la saggistica; L’Italia dell’arte venduta, collezioni disperse, capolavori fuggiti (2017), Premio Giustolisi 2017 per la difesa del patrimonio culturale; 1938, l’Italia razzista: i documenti della persecuzione contro gli ebrei (2018), premio Fiuggi Storia; Andare per l’Italia degli intrighi (2020).