In questi giorni, a Roma, si è tenuta la prima Conferenza Internazionale dell’Italofonia, un evento istituzionale che ha segnato l’avvio della Comunità dell’Italofonia, forum permanente dedicato alla promozione e valorizzazione della lingua italiana e delle comunità che in essa si riconoscono.
L’iniziativa, promossa dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani in collaborazione con la Società Dante Alighieri, rappresenta un passo importante nel rafforzamento globale della lingua e della cultura italiane.
Il Ministro Tajani ha avviati i lavori sottolineando come la lingua italiana costituisca un elemento di unità, dialogo e progresso, e definito la Comunità dell’Italofonia come uno strumento di pace e collaborazione internazionale.
La Comunità, infatti, si propone come piattaforma per il dialogo, ed uno scambio culturale, scientifico e accademico volto a sostenere una visione condivisa delle relazioni internazionali.
All’evento hanno partecipato delegazioni di 19 Paesi, rappresentanti istituzionali italiani ed esteri, e organizzazioni internazionali che promuovono il multilinguismo. Oltre al Consigliere Federale Ignazio Cassis, responsabile del Dipartimento Federale degli Affari Esteri di Berna, tra gli ospiti erano presenti alcuni fra i piu’ autorevoli opinion-leaders italofoni, come: il Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola (in videomessaggio); il Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Mariano Grossi; il Ministro italiano dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini; l’inviato ONU per la Sicurezza Stradale, Jean Todt, vincitore in Formula Uno di undici campionati mondiali di categoria nel corso della sua carriera come team-principal della Scuderia Ferrari. All’incontro romano hanno inoltre partecipato numerose delegazioni di nazioni con una rilevante presenza culturale italiana come Slovenia, Romania, Kosovo e Somalia.
L’evento si è articolato in tre tavole rotonde dedicate alla Italofonia: come comunità di valori e dialogo; come motore di crescita economica, e come strumento di diplomazia culturale. Hanno inoltre preso parte artisti, accademici e figure pubbliche che hanno contribuito con la loro esperienza alla discussione.
I dati più recenti rilevano che l’italiano è la settima lingua più studiata al mondo, con circa 2 milioni di studenti distribuiti in oltre 130 Paesi, attraverso scuole italiane o locali, università estere e i corsi degli Istituti Italiani di Cultura e della Società Dante Alighieri.
Nel 2024, il Ministero degli Affari Esteri italiano ha stanziato oltre 2,8 milioni di euro per sostenere cattedre di italiano in circa 70 Paesi, dimostrando l’impegno istituzionale di Roma per lo sviluppo della lingua italiana a livello globale.
Di rilievo è stata anche la partecipazione della Svizzera, rappresentata dal Consigliere Federale Ignazio Cassis, che ha sottolineato l’intensa relazione culturale tra la vicina Repubblica e la Confederazione, fondata su valori condivisi.
Questa cooperazione tra i due paesi, doveroso ricordarlo, si estende a iniziative congiunte come ad esempio la gestione del Palazzo Trevisan degli Ulivi a Venezia, sede del Consolato Svizzero, e la promozione di eventi culturali internazionali attraverso Pro Helvetia.
Inoltre tra breve Italia e Svizzera collaboreranno anche per gli eventi dei prossimi Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026.
Nel corso degli interventi, il Consigliere Federale Ignazio Cassis ha affrontato, tra i vari temi in programma, le relazioni con l’Unione Europea e ricordato l’impegno della Svizzera per la sicurezza e la stabilità in Europa, rafforzato con la presidenza elvetica dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OSCE) nel 2026.
In aggiunta, il responsabile ticinese del DFAE ha sottolineato l’importanza della diversità culturale, richiamando l’esempio di una prossimità culturale italo-svizzera minoritaria ma condivisa tra le due nazioni, rappresentata dall’Emna da la lingua rumantscha, la settimana dedicata alla lingua romancia creata e promossa dal DFAE in collaborazione con il Cantone dei Grigioni e la Lia Rumantscha. «Occuparsi delle nostre lingue e culture, anche le più piccole, significa tessere collaborazioni basate sul dialogo, sul rispetto e sull’inclusione. È un investimento nella coesione e nella stabilità in Europa», ha ricordato il consigliere federale Cassis.
È anche in questo contesto di promozione culturale diversificata che è proseguita la trasferta estera del Consigliere Federale Cassis che subito dopo la sosta romana per la Conferenza Internazionale sulla Italofonia si è recato a Kigali, in Ruanda, dove ha anche presenziato alla 46ª sessione della Conferenza ministeriale della Francofonia.
La prima Conferenza Internazionale dell’Italofonia svoltasi a Roma ha quindici avviato una nuova stagione di promozione condivisa della lingua italiana e delle sue tradizioni culturali nel mondo, e ha promosso la Comunità dell’Italofonia a punto di riferimento globale per il dialogo e la cooperazione internazionale in ambito culturale, scientifico e accademico.
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