Si può parlare di un surrealismo svizzero e quali sono stati i suoi rapporti con gli altri movimenti surrealisti europei? A questa domanda che, come è evidente, si presta a molteplici interpretazioni, offre un’interessante risposta il ricco programma di mostre ed eventi che il MASI ha messo in cantiere nel corso di quest’anno. Dal 10 febbraio al 16 giugno il Museo d’arte della Svizzera italiana presso il LAC in piazza Luini a Lugano presenta una grande retrospettiva sul Surrealismo svizzero, organizzata in collaborazione con l’Aargauer Kunsthaus. Il percorso espositivo proposto al MASI si compone di un centinaio di opere e si apre con uno sguardo generale al contesto e allo sviluppo del movimento surrealista attraverso una significativa scelta di documenti e disegni. La mostra presenta al pubblico i più importanti rappresentanti svizzeri del Surrealismo, cominciando dai due imprescindibili precursori, Hans Arp e Paul Klee. Intimamente legati alla Svizzera (entrambi richiesero, seppure invano, la cittadinanza svizzera), i due artisti diedero impulsi fondamentali al movimento che si raccolse attorno alla figura di André Breteon: con le loro opere – qui troviamo Unterwasser-Garten e Marionetten (bunt auf Schwarz) di Klee, Tête et coquille di Arp – divennero figure di riferimento. Seguono poi tutti i principali artisti elvetici che hanno influenzato il surrealismo, sia come membri effettivi del movimento parigino, tra cui Alberto Giacometti, Serge Brignoni, Gérard Vulliamy, Kurt Seligmann e Meret Oppenheim, sia come portavoce della nuova arte in Svizzera, come ad esempio Otto Abt, Max von Moos, Walter Johannes Moeschlin, Werner Schaad, Otto Tschumi, Walter Kurt Wiemken. Proprio il legame tra gli artisti svizzeri a Parigi e quelli attivi in patria favorì la diffusione e lo sviluppo delle idee surrealiste anche in Svizzera e promosse la creazione di gruppi progressisti: in mostra sono rappresentate le associazioni Gruppe 33 e Allianz. Vereinigung moderner Schweizer Künstler, alle quale aderirono Otto Abt, Walter Bodmer, Walter Kurt Wiemken, Ernst Maass, Leo Leuppi e Hans Erni. I soggetti e le forme che distinguono la ricerca surrealista, cioè sogni e fantasie, il corpo umano, l’angoscia, la natura, la trasformazione, ci accompagnano lungo tutto il percorso espositivo fino all’ultima sala che ospita un’installazione progettata in situ come compendio visivo. Da un capitolo importante della storia dell’arte svizzera del XX secolo, lo sguardo del Museo si allargherà di oltre duecento anni attraverso i capolavori pittorici della Fondazione Gottfried Keller, che verranno esposti a partire dal 24 marzo. Da oltre un secolo, la Fondazione, lasciata in eredità alla Confederazione, colleziona opere d’arte con lo scopo di rafforzare la produzione artistica svizzera e l’identità culturale. Oggi conta 6.400 opere, la maggior parte delle quali è depositata in prestito permanente presso più di 70 istituzioni pubbliche e musei svizzeri. A quasi 60 anni dall’ultima presentazione pubblica, il MASI e il Museo nazionale svizzero di Zurigo presenteranno due mostre concomitanti sulla raccolta federale d’arte: a Lugano l’accento sarà posto sulla pittura. Il percorso espositivo comprenderà principalmente opere del XIX e XX secolo, con significative incursioni nei secoli precedenti, che documentano il lavoro di alcuni tra i maggiori artisti svizzeri. A partire da Johann Heinrich Füssli si giungerà all’Ottocento di Calame, Zünd, Koller e Anker; come pure di Böcklin, rappresentato da opere fondamentali tra cui il celebre dipinto L’Isola dei morti (1880); di Ferdinand Hodler, di cui è esposto un’importante veduta del lago di Ginevra; e di Giovanni Segantini. Di quest’ultimo arriverà eccezionalmente al MASI il maestoso trittico ispirato alle Alpi – La Natura, La Vita, La Morte (1896-1899) in deposito al Museo Segantini di St. Moritz e ceduto in prestito l’ultima volta oltre 50 anni fa. Il trittico rimarrà esposto oltre la chiusura dell’esposizione, al centro dell’allestimento Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini, affiancato a importanti paesaggi delle raccolte del museo. Nel percorso ci imbatteremo anche in una scultura, quella di Alberto Giacometti: Buste di Annette (Busto di Annette, 1964, Musée d’art et Histoire Genève). Saranno infine presenti alcune opere di Filippo Franzoni, Giovanni Serodine e Cuno Amiet, custodite dal MASI e da altri musei della regione. Le successive due mostre dedicate all’arte svizzera si focalizzeranno invece su due dei protagonisti della scena artistica attuale. A maggio, dal 12 fino al 22 settembre, il Museo celebrerà uno degli artisti contemporanei svizzeri più significativi, Franz Gertsch. Ideata dall’artista stesso e co-curata da Tobia Bezzola, direttore del MASI, la mostra presenterà quindici sue magistrali xilografie, eseguite tra il 1988 e il 2017, poste in relazione con una selezione di quaranta incisioni di due grandi maestri: Paul Gauguin e Edvard Munch. “A primo impatto – dichiara il direttore – l’accurata scelta di Gertsch potrà sorprendere. Nonostante la distanza storica e le differenze stilistiche, i tre artisti rivelano profonde affinità, che oltrepassano ampiamente la sola condivisione della tecnica. La coesistenza di malinconia ed eros, una concezione mistica del paesaggio, come pure la generale sensazione di solitudine ed estraneità dell’artista verso la società e la natura sono i tre motivi principali che accomunano la loro opera”. Il secondo è uno dei più innovativi artisti svizzeri della sua generazione: Julian Charrière (classe 1988). Già invitato alla Biennale di Venezia 2017, Charrière presenterà negli spazi ampi del museo il progetto interdisciplinare Towards No Earthly Pole. Attraverso una serie di video, fotografie ed installazioni e toccando la storia della scienza, lo sviluppo della cultura dei media, il romanticismo dell’esplorazione e la crisi ecologica contemporanea, la mostra indurrà ad una meditazione visiva e concettuale sull’immaginario geografico contemporaneo.
Surrealismo Svizzera
LAC, dal 10.02 al 16.06.2019
Hodler – Segantini – Giacometti
Capolavori della Fondazione Gottfried Keller
LAC, dal 24.03 al 28.07.2019
Gertsch – Gauguin – Munch
Cut in Wood
LAC, dal 12.05 al 22.09.2019
Sublime
Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini
LAC, dal 25.08 al 10.11.2019
Julian Charrière
Towards No Earthly Pole
LAC, dal 27.10.2019 al 14.03.2020
Altri appuntamenti
A Collection in Progress
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, dal 31.03 al 16.06.2019
William Wegman: Being Human
LAC, dal 08.09.2019 al 06.01.2020
Marisa Merz
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, dal 22.09.2019 al 12.01.2020
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