Il teatro comico irrompe al LAC con Giuseppe Giacobazzi che sarà in scena al Palazzo dei Congressi con il suo nuovo spettacolo Il pedone. Luci, ombre e colori di una vita qualunque, che racconta del paragone tra la nostra vita e quella vissuta su una scacchiera. In una società dove tutti sognano di essere dei pezzi pregiati, brilla il fascino della normalità. Un’ora e mezza di spettacolo, il tempo di una partita e di monologo comico ma al tempo stesso interiore, che lascia lo spettatore incollato e attento nello scoprire la mossa successiva. In Il pedone vediamo un Giacobazzi sempre più distante dal cabaret vecchio stile e sempre più vicino alla narrazione propria del teatro comico, in un percorso dove non si abbandona mai la risata, presente come in ogni altro spettacolo, ma che diventa anche strumento di riflessione.

Un atteso ritorno è invece quello de I Legnanesi in uno spettacolo che fonde ritmo e risate, tradizione e innovazione. La nuova storia della Famiglia Colombo nasce dal connubio tra i profumi del tradizionale cortile e le ispirazioni tratte dalla serie televisiva di enorme successo Mare fuori: I Legnanesi sono alle prese con un comandamento quanto mai attuale, insieme ai sontuosi, coloratissimi e coinvolgenti quadri della Rivista all’Italiana, agli altri personaggi del cortile e agli sfavillanti boys.

Oggigiorno, crescere in una famiglia tradizionale di sani e autentici principi è una grande fortuna: lo sa bene Mabilia che, consapevole di questo privilegio, partecipa a un concorso di beneficenza aggiudicandosi “l’adozione temporanea” di un ragazzo problematico, ma dal carattere incredibilmente travolgente. Ed è proprio così che Carmine entra a far parte della Famiglia Colombo, travolgendo tutti… Il compito di Teresa e Giovanni è di reinserire il ragazzo in società fornendogli le basi solide e i principi morali essenziali per vivere onestamente, mentre quello di Mabilia è di vestire i panni di “sorella maggiore”. Ma si sa che le abitudini (anche quelle malsane, purtroppo!) sono dure a morire e, per colpa di una bravata commessa da Carmine, i tre Colombo si ritroveranno catapultati in un’aula di tribunale a “discolparsi” per qualcosa che non hanno commesso, soprattutto Giovanni che, con grande felicità di Teresa, rischierà addirittura la galera. Ma quando tutto sembra degenerare senza via di uscita, la situazione si trasforma, portando gli spettatori a riflettere sul 7° comandamento.

Per la danza, la Balé da Cidade de São Paulo, la più importante compagnia della metropoli brasiliana, acclamata sia dalla critica che dal pubblico di tutti i grandi teatri in cui si è esibita, arriva al LAC con uno straordinario programma composto dal lavoro di tre coreografi molto diversi tra loro.   La serata si apre con lo spagnolo Cayetano Soto, il quale descrive il suo pezzo – creato sulle musiche di Ezio Bosso – con queste parole: «Adastra è per me una filosofia di vita, un punto di riflessione, un percorso per arrivare alla stella che ognuno di noi porta dentro di sé, ovvero l’energia di cui si ha bisogno per raggiungere la propria stella fortunata. Il cammino è una lotta personale per diventare ciò che si è sempre sognato  come una chimera: raggiungere le stelle non è possibile nella realtà».

Il secondo lavoro, firmato dal brasiliano Clébio Oliveira, parte da una serie di domande: quale sarebbe l’ideale di un mondo perfetto? Come sarebbe una vita ritualizzata? È possibile un mondo in cui si possa celebrare la vita attraverso la danza e la musica? Come danzare i simboli della vita in un possibile mondo post-pandemico? Transe è una festa senza fine, un’utopia vista attraverso la metafora di una favola inventata. Un rituale futuristico di estasi collettiva; un’immersione sensoriale più vicina al mondo dei sensi che a quello della ragione.

Il programma si chiude con Fôlego (respiro), coreografia in cui Rafaela Sahyoun si sofferma sull’urgenza di creare letteralmente pulsazioni: il respiro è contagioso, negoziazione dei desideri, assimilazione; un evento interpersonale che avvicina e allontana, si riverbera, si trasforma, vacilla, decade e si rigenera. Fôlego evoca l’erotismo dell’essere vivi.

Nell’ambito di Steps, Festival della danza del Percento culturale Migros, la compagnia canadese di teatro-danza contemporanea Kidd Pivot presenta il suo nuovo lavoro, Assembly Hall, creato dalla coreografa Crystal Pite e dall’attore Jonathon Young: un ibrido fra danza e teatro che racchiude in sé tutto lo humour e l’ingegno creativo che contraddistinguono l’ensemble. La firma artistica della Kidd Pivot si caratterizza per le sue affascinanti storie e per il ruolo giocato dal linguaggio come forza vitalizzante.

Sempre nel quadro di Steps, la coreografa svizzera Yasmine Hugonnet esplora, con un pizzico di malizia, la misteriosa arte del ventriloquio, traducendo la propria ricerca in un impressionante cabaret danzante. In scena, oltre alla voce e al movimento dei quattro danzatori, le tante voci femminili che, per secoli e secoli, non hanno potuto raccontare la propria storia.

L’arte del ventriloquio affascina da sempre. In passato si pensava che le persone in grado di padroneggiare questa misteriosa tecnica fossero possedute, streghe e stregoni. Nel suo ultimo lavoro, Yasmine Hugonnet esplora la storia di questa arte e traduce il frutto delle sue ampie ricerche in uno straordinario cabaret danzante in cui si intrecciano la voce, il canto e il movimento dei quattro interpreti in scena, tra cui Ruth Childs – danzatrice e performer anglo-americana, svizzera d’adozione – e la stessa Hugonnet. Insieme formano un coro, una sovrapposizione di molteplici lingue che, in modo ludico, dà vita alla sperimentazione: che cosa succede quando si fa muovere una persona e questa comincia a parlare con una voce che non è la sua? E che cosa accade quando una mano si mette a conversare o quando un gesto risuona, come un’eco, da un corpo a un altro?

Proprio come nelle matrioske russe, la voce si nasconde nella parte più profonda del corpo e racconta una storia (estranea), la storia di un altro corpo e, in particolare, quella del corpo femminile. Partendo da questo tema centrale, la coreografa svizzera indaga non soltanto un’affascinante forma artistica, ma regala anche una voce a chi, per molti secoli, non ha potuto parlare e raccontare la propria storia.

Tutti gli spettacoli da non perdere al LAC

DANZA

24 marzo, ore 18.00

LAC, Sala Teatro

Balé da Cidade de São Paulo

Adastra / Transe / Fôlego   TEATRO

9 aprile, ore 20.30

Palazzo dei Congressi

Giuseppe Giacobazzi

Il pedone. Luce, ombre e colori di una vita qualunque

DANZA / STEPS

28 aprile, ore 18.00

LAC, Sala Teatro

Steps: Kidd Pivot 

Assembly Hall

TEATRO

Dal 30 aprile al 2 maggio, ore 20.30

LAC, Sala Teatro

I Legnanesi
7°…Non rubare 

PERFORMANCE / DANZA / STEPS

14 maggio, ore 20.30

LAC, Palco Sala Teatro

Steps: Arts Mouvementés / Yasmine Hugonnet 

Les Porte-Voix – Cabaret Ventriloque