Dal 15 al 21 settembre, debutta a Lugano il dittico lirico La voix humaine di Francis Poulenc e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni: la prevendita apre domani – sabato 8 febbraio.
Il dittico sarà diretto musicalmente dal Maestro Francesco Cilluffo alla testa dell’Orchestra della Svizzera italiana e teatralmente da Emma Dante e vedrà Anna Caterina Antonacci la protagonista del monologo di Poulenc mentre Stefano La Colla, Veronica Simeoni e Dalibor Jenis porteranno in scena il triangolo amoroso di Mascagni.
La grande lirica al LAC
Dopo il successo de Il barbiere di Siviglia (2018), La traviata (2022) e Anna Bolena (2023), il LAC torna a parlre la lingua dei melomani e lo fa con un allestimento che ripropone il dittico pensato nel 2017 pre il Teatro Comunale di Bologna, che abbina un’opera più riflessiva e inconsueta, ad un grande capolavioro scenico, fra i più amati e conosciuti nel mondo.
La voix humaine e Cavalleria rusticana
Anna Caterina Antonacci è la protagonista della tragédie lyrique composta nel 1958 da Poulenc, tratta dalla pièce omonima di Jean Cocteau. Stefano La Colla, Veronica Simeoni e Dalibor Jenis, interpreti dei ruoli di Turiddu, Santuzza e Alfio, sono i protagonisti del celebre triangolo amoroso che Mascagni compose ispirandosi all’omonima novella di Giovanni Verga. Completano il cast Lucrezia Drei (Lola) e Agostina Smimmero (Mamma Lucia).
L’allestimento è curato dal gruppo di collaboratori che accompagna da sempre il lavoro di Emma Dante: Carmine Maringola (scene), Vanessa Sannino (costumi), Cristian Zucaro (luci), Manuela Lo Sicco (coreografie).
“Sono due opere che guardano entrambe alla solitudine – ha dichiarato il direttore Francesco Cilluffo – rappresentata però attraverso due riti diversi; in Cavalleria il rito religioso, comunitario e mediterraneo, in La voix humaine quello privato, cittadino, laico e ancora attuale nel suo utilizzare un mezzo di comunicazione di massa quale il telefono per ‘gestire’ una relazione sentimentale. Opere peraltro scritte da due autori di ispirazione marcatamente ‘vocale’, che hanno però saputo trovare nel discorso musicale un modo di trasfigurare e rendere tangibile la natura depressiva che al tempo stesso nutriva e minava la loro vita artistica e la loro vicenda umana”.
“Sia ne La voix humaine, sia in Cavalleria rusticana, protagoniste sono le donne – prosegue la regista Emma Dante – in entrambe leggo il dolore dall’abbandono, della solitudine. I luoghi sono diversi, diverse le comunità che li abitano, ma la motivazione che spinge alla tragedia è la stessa: la pazzia d’amore”.
Trama delle opere
La voix humaine
Una donna abbandonata dall’amante. Sola in scena, la protagonista non ha neppure un’identità precisa (si chiama Elle, cioè Lei), e dialoga al telefono con l’amante che l’ha lasciata per sposare un’altra. Ma noi udiamo solamente la sua voce, in una sorta di monologo appeso a un filo. Un ultimo addio attraverso il telefono. La donna alterna momenti di estrema tenerezza ad altri di disperata passionalità. L’uomo rimane invisibile, ma la sua presenza viene evocata nelle pause della protagonista. Di tanto in tanto, il concitato colloquio si interrompe, ma nessuno dei due ha il coraggio di troncare questa ultima conversazione, fino al tragico epilogo.
Cavalleria rusticana
Siamo in un paesino della Sicilia, nel giorno di Pasqua. Compare Turiddu intona una serenata alla sua bella Lola, pur sapendo che durante il suo servizio militare ha sposato Alfio. Tra la folla di paesani in festa compare anche Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu. Sentendosi in una posizione complicata, Santuzza decide di chiedere consiglio a Lucia, madre di Turiddu. Lucia afferma che Turiddu è andato a comprare il vino per la festa; quando Santuzza le riferisce che compare Turiddu è stato visto aggirarsi in paese, Lucia la zittisce, chiedendole di entrare in casa, ma Santuzza si rifiuta.
In casa di Lucia arriva Alfio, venuto a far visita alla madre di Turiddu. Alfio le domanda del vino per la festa, Lucia ripete che se ne stava occupando Turiddu. Alfio le replica di averlo visto in mattinata nei pressi della sua casa. Appena Alfio esce di scena, Santuzza rivela a Lucia che Turiddu e Lola hanno una relazione. Lucia, attonita, si rivolge alla Madonna per il peccato commesso dal figlio.
Entrano in scena Turiddu, che bisticcia con Santuzza, e Lola. Lola si allontana per recarsi in chiesa; a questo punto la lite tra Turiddu e Santuzza si inasprisce, al punto che Turiddu aggredisce Santuzza, che gli augura la mala Pasqua.
Profondamente ferita e amareggiata, Santuzza svela ad Alfio che sua moglie ha una relazione con Turiddu. Finita la funzione, Turiddu offre del vino ai paesani, nell’intento di passare più tempo insieme a Lola; il vino viene offerto anche ad Alfio, che lo rifiuta. Turiddu si avvicina ad Alfio per abbracciarlo, gesto che, nei fatti, è uno stratagemma per mordergli l’orecchio, sfidandolo a duello. Ormai completamente ubriaco, Turiddu abbraccia la madre e le raccomanda di badare a Santuzza. L’atto si chiude con un urlo che proviene dalla folla: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”
Alla prima di lunedì 15 settembre alle 20:00, fanno seguito le repliche di mercoledì 17 e venerdì 19 settembre alle 20:00, domenica 21 settembre alle 16:00.
I biglietti sono in vendita dalle 10:00 di domani – sabato 8 febbraio – sul sito www.laclugano.ch e presso la biglietteria del LAC.
La prelazione per i membri LAC+ e gli abbonati di musica classica è già attiva.