“Don Pier è come un padre per me. Quando è scoppiata la guerra, la mia famiglia è fuggita all’estero per salvarsi la vita, ma io non ho potuto, per non essere considerato renitente alla leva e disertore. Lui e gli altri Salesiani sono stati qui e non mi hanno abbandonato!”. A parlare è un giovane siriano rimasto solo ad Aleppo in questi 8 anni di guerra. Lui, come tanti altri giovani e giovanissimi, ha trovato conforto all’interno dell’oratorio nel quale operano i Salesiani, tra cui Don Pier (direttore dell’Opera): uomini che nonostante la libera facoltà di uscire dal paese hanno scelto di rimanere in Siria, a Damasco e Aleppo, affrontando la guerra con i più deboli, fornendo loro un riparo.
Alcuni referenti della Fondazione a dicembre hanno un viaggio per raccogliere le testimonianze dei Salesiani rimasti in queste terre durante il conflitto. “In questo contesto – raccontano – è stato possibile comprendere di cosa è capace la cattiveria umana nei quartieri più poveri di Damasco, in buona parte della città di Homs, nei villaggi inermi di pastori nel deserto vicino al lago salato di Al Jaboul e, soprattutto, per le vie di Aleppo. Oggi, in una situazione di guerra a bassa intensità, la popolazione tenta di ricostruire le case, i villaggi, le scuole, le Chiese, le Moschee, ma non bisogna dimenticarsi di una cosa: la fatica più grande sarà quella di ricostruire l’anima delle persone”.
Oggi, a causa della grave pandemia e della crisi economica che ne è scaturita, si sente parlare sempre meno di Siria, ecco perché proprio ora dalla Fondazione Opera Don Bosco di Lugano arriva un appello: Non dimenticate i giovani siriani: “Adesso che il conflitto non è più sulle prime pagine dei giornali, fondamentale è continuare a essere vicini ad un popolo che ha subito danni incommensurabili. La Fondazione, dalla sua sede di Lugano, è in costante contatto con i Salesiani presenti ad Aleppo e Damasco e di recente ha attivato un progetto per l’accoglienza dei giovani: nella città di Aleppo i salesiani stanno ristrutturando degli spazi per poter accogliere gruppi di giovani e offrire loro un luogo per momenti di condivisione e aggregazione. Il progetto è stato avviato e, grazie alla generosità dei benefattori già legati alla Fondazione e di coloro che vorranno aiutare questi giovani, troverà pian piano la sua forma concretizzandosi in un’opera dal grande valore sociale e morale”.
Per maggiori informazioni su come aiutare i giovani di Aleppo: www.operadonbosco.ch.