Simone Lazzaroni e Matteo Gasparini sono due universitari classe ’99 che hanno deciso di credere in un sogno, un bellissimo sogno che riguarda tutti noi, coniando il brand Kaizen – Change for good: “L’idea di Kaizen nasce circa un anno fa, quando Matteo mi propose di cercare di creare un nuovo brand, qualcosa di innovativo che potesse funzionare ma che rispettasse l’ambiente”, così inizia il racconto di Simone sul loro marchio che nasce con l’obiettivo di “fare del bene proponendo e sostenendo diverse cause di beneficenza”.
Il termine “Kaizen” infatti non a caso deriva dal giapponese e significa “continuo miglioramento” ed è proprio questa la loro filosofia: “All’inizio è nato un po’ come hobby ma nonostante ciò con la prima vendita di prodotti, ossia bottiglie riutilizzabili, ci siamo resi conto che il progetto era piaciuto molto e in poche settimane avevamo venduto tutti prodotti raccogliendo una cifra importante da donare in beneficienza”. I primi ricavati delle vendite dei due ragazzi sono andati a Greenpeace, per la lotta contro la plastica negli oceani, e in aiuto agli incendi devastanti che hanno colpito l’Australia, con la donazione al Koala Hospital di Port Macquarie.
L’emergenza sanitaria
Con l’emergenza coronavirus però, Matteo e Simone, hanno deciso di concentrare il loro attuale progetto sul nostro cantone. Il loro nuovo prodotto, lanciato circa un mese fa, è una nuova linea di felpe e magliette che aiuterà su due fronti: “Sono due diverse donazioni: alla Catena della Solidarietà per il coronavirus e alla Società per la Protezione degli animali Lugano e dintorni, per offrire un posto sicuro e prendersi cura degli animali domestici delle persone che devono essere assenti per un determinato periodo di tempo”.
Per due studenti non è comunque facile: “Un progetto del genere richiede sacrifici, ma abbiamo già molte idee che non vediamo l’ora di poter mettere in pratica, continuando a offrire nuovi prodotti e tante novità accompagnate sempre dalla proposta di nuove cause da supportare grazie alla beneficenza”.