In contemporanea alla Giornata mondiale contro la violenza di genere di oggi – 25 novembre 2025 -, le autorità cantonali hanno illustrato un quadro aggiornato delle iniziative messe in campo per frenare la violenza domestica in Ticino. Dipartimento delle istituzioni (DI), Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) e Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) hanno presentato in conferenza stampa il bilancio delle attività dell’ultimo anno, segnato da una stabilità dei dati e dal consolidamento delle misure avviate nel quadriennio precedente.
Dati 2024 e 2025: una flessione lieve, ma il fenomeno resta critico
Nel contesto nazionale, su 563’633 reati registrati lo scorso anno, 21’127 rientravano nella categoria della violenza domestica. I dati federali rimangono duri: ogni due settimane una persona perde la vita in seguito a episodi di violenza domestica; nel 2024 si sono contate 26 vittime, prevalentemente donne. Le statistiche confermano la vulnerabilità di donne, persone con disabilità e anziani, mentre la distribuzione di genere tra le vittime rimane intorno al 70% donne e 30% uomini.
Sul fronte cantonale, il 2024 ha registrato 982 interventi di polizia in situazioni di tensione familiare, 60 allontanamenti coattivi e 142 allontanamenti volontari. L’Ufficio dell’assistenza riabilitativa ha seguito 108 autori di violenza, mentre le Case protette hanno ospitato 48 donne e 52 bambini. Il Servizio per l’aiuto alle vittime ha fornito consulenza a circa 330 persone, in prevalenza donne (79%).
I dati 2025, anticipati alla stampa, confermano in modo sostanziale quelli dell’anno precedente, con una lieve flessione che segna il secondo anno consecutivo di calo.
Quattro anni di Piano d’azione: 79 misure attive o completate
Il bilancio del Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica, avviato nel 2021, è stato definito “complessivamente positivo”. Sulle 80 misure pianificate, 79 risultano realizzate, attivate o in fase di sviluppo.
Tra gli interventi citati spiccano:
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formazione degli operatori di farmacia;
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sensibilizzazione di medici di famiglia, avvocati e magistrati;
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diffusione della guida Contatti dopo la violenza domestica;
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avvio del Centro di competenza violenza della Polizia cantonale;
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riorganizzazione del servizio dedicato alla gestione della minaccia;
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primi percorsi di formazione per infermieri forensi alla SUPSI;
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campagne di sensibilizzazione diffuse a livello nazionale;
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tavoli strutturati tra istituzioni e società civile.
Il Presidente del Consiglio di Stato ha inoltre spiegato che il bilancio finale del Piano d’azione, inizialmente previsto per quest’anno, sarà pubblicato nel 2026, in linea con la Roadmap Violenza domestica e il Piano d’azione nazionale 2022-26. L’obiettivo del Governo è ora quello di consolidare quanto avviato e di introdurre, entro il 2027, una quarantina di nuove misure.
Le parole del DSS: “La violenza domestica non è mai una questione privata”
Il direttore del DSS, Raffaele De Rosa, ha ribadito la dimensione collettiva del fenomeno: la violenza domestica, ha osservato, rappresenta un fallimento della comunità e non soltanto di chi la subisce. L’impegno delle istituzioni passa quindi da una rete coordinata di protezione, ascolto e accompagnamento delle vittime.
Tra le novità operative, De Rosa ha annunciato l’introduzione del numero unico nazionale a tre cifre, previsto per il 1° maggio 2026. Uno strumento pensato per facilitare la richiesta di aiuto e indirizzare più rapidamente le persone verso i servizi competenti.
Educazione e prevenzione: il ruolo del DECS
La direttrice del DECS, Marina Carobbio Guscetti, ha definito la violenza domestica, sessuale e di genere “una triste realtà in aumento”, aggravata dal numero elevato di episodi non denunciati. Ha espresso soddisfazione per l’avvio della campagna nazionale L’uguaglianza previene la violenza, che per i prossimi tre anni diffonderà contenuti informativi e preventivi con cadenza semestrale.
La Consigliera di Stato ha sottolineato anche il peso dell’educazione nel contrasto agli stereotipi e nella promozione di relazioni rispettose. In occasione del 25 novembre e dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, sono state proposte attività specifiche nelle scuole. Gli sforzi, ha aggiunto, dovranno intensificarsi anche nei settori culturali e sportivi.
Il programma completo delle iniziative è disponibile al link ufficiale del Cantone.
Verso una nuova legge cantonale sul contrasto alla violenza domestica
Il Presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi ha illustrato i contenuti essenziali della nuova Legge cantonale per la prevenzione e il contrasto della violenza domestica, ora in consultazione interna. Il testo, composto da 19 articoli suddivisi in sei titoli, mira a formalizzare un approccio integrato che coinvolga autorità, servizi e società civile.
La legge nasce anche dall’iniziativa parlamentare promossa da Roberta Soldati e cofirmatari e si ispira alle normative internazionali, federali e ad altri modelli cantonali. Non distingue tra vittime donne e uomini e prevede strumenti coordinati di prevenzione, protezione e perseguimento.
Il Governo ha ringraziato la rete di professionisti, associazioni, fondazioni e volontari impegnati quotidianamente sul territorio e ha invitato la popolazione a partecipare alle iniziative dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere.



