Di recente, Banca Credinvest ha comunicato alcuni cambiamenti nel board dell’azionariato e nella direzione generale. Quali obiettivi vi proponete di raggiungere con queste modifiche?

«Negli ultimi due anni, Banca Credinvest ha rinnovato il suo volto: dalla Direzione Generale all’azionariato fino ad un rafforzamento della corporate identity. Una trasformazione che non ha coinvolto solo i vertici, ma tutta la struttura, portando la Banca a ridefinire le proprie vedute e i propri valori. Il Consiglio di Amministrazione è stato rinnovato con l’inserimento di quattro nuovi membri, incluso il presidente, con l’obbiettivo di rafforzare la governance della Banca e il controllo dei rischi. Il nuovo presidente del CdA ha ben chiara la nuova missione della Banca: investire in modelli di business innovativi e dinamici e allo stesso tempo portare la medesima visione all’interno della cultura aziendale, con professionisti giovani, motivati e polivalenti. Per raggiungere quest’obiettivo, è stata ampliata la Direzione Generale, la quale è passata da due a quattro membri ed è così formata: Alex Oberholzer, Chief Executive Officer, vasta esperienza internazionale nell’ambito del trading e nelle relazioni con la clientela istituzionale, giovane manager dell’Istituto, attivo costantemente nel core business della Banca; Massimo Bertini-Morini, profilo eclettico, responsabile per la parte operations e Divisione IT, che vanta un sistema bancario proprietario; Christophe Silietti, operativo e a capo di una delle linee di spicco della Banca, treasury, custody & trading; Daniel Jaeger, attivo su Lugano e Zurigo, funzione di estrema importanza per vigilare sugli aspetti legali, di compliance & AML.

Il punto di forza della nuova Direzione Generale è proprio la considerevole esperienza nel settore di riferimento di ciascuno dei membri nelle aree di cui sono responsabili nonché il costante presidio di ogni Divisione della Banca. Questo è un fattore determinante per assicurare trasparenza e fiducia verso ogni controparte con la quale l’Istituto si interfaccia giornalmente. Non si auspica ad avere tanti singoli obiettivi scoordinati tra di loro, bensì una visione globale e soprattutto tutte le risorse coinvolte orientate verso di essa. Di conseguenza, è facile dedurre la ragione per cui si è intervenuti anche a livello di azionariato. L’azionista di controllo a partire dal 2023 è il Sig. Andrea De Vido con il tramite di Sintesi Spa. Il nuovo azionista di riferimento, già sempre parte di Credinvest in passato, ha maturato una stimata esperienza professionale in Italia, Svezia e Stati Uniti fino a ricoprire ruoli di responsabilità in rispettate società attive nel mondo finanziario. È stato fondatore ed in seguito Ceo per oltre trent’anni di un importante gruppo finanziario e bancario italiano leader nell’innovazione finanziaria. Dunque, un azionariato attivo, che crede fortemente nel progetto della Banca e sostiene sotto ogni punto di vista le iniziative e i principi di cui è portatore l’Istituto».

Quali nuovi progetti avete messo in cantiere per garantire l’espansione della banca e l’implementazione di nuove strategie?

«Banca Credinvest ha saputo affrontare al meglio un periodo storico caratterizzato da forte volatilità e incertezze date prima dalla pandemia e poi dalla guerra, superando sia in termini di ricavi lordi sia in termini di obiettivi, le aspettative per il 2022. Tuttavia, la Banca non vuole fermare questo processo ed ambisce ad una continua crescita. Questo è il motivo per cui si hanno diversi progetti avviati e altri in cantiere, iniziative di varia natura. Certamente il desiderio è quello di espandersi. Si vuole incrementare il business nella Svizzera interna, ampliare gli uffici e il personale nella sede di Zurigo. L’anima finanziaria di Credinvest è vicina al territorio, alla piazza ticinese, ma presenta al contempo un’essenza internazionale.

Da qui, la volontà di espansione anche all’estero. Servizi di private banking all’avanguardia, gestione patrimoniale basata su strategie di Intelligenza Artificiale “IA”, strutturazione di Actively Managed Certificates “AMC”, trading & custody rimarranno i fiori all’occhiello della Banca, ma si guarda anche a nuove opportunità di business. In particolare, joint ventures con importanti players su nicchie del mercato e un’offerta ancora più completa per la clientela istituzionale, specialmente con riferimento ai prodotti strutturati.

Uno dei principali focus per gli anni avvenire sarà però il capitale umano. La Banca ritiene sia impossibile crescere nel lungo termine, diventare un leader a livello finanziario, senza tenere realmente in considerazione le persone che contribuiscono ogni giorno alla crescita economica. Alla fine del 2022, per il 90% del personale è stato proposto e confermato un aumento salariale, dal 3% al 25%. Un incremento volto a favorire soprattutto le fasce più deboli per andare incontro alle difficoltà che tutte le famiglie stanno vivendo in questo particolare periodo storico. Investimenti non solo economici, ma con un impatto globale sul benessere dei singoli e dei loro affetti.

In quest’ottica, nel corso del mese di dicembre, è stato proposto un fine settimana a Saint-Moritz per tutti i dipendenti e le loro famiglie, weekend ideato per favorire attività di team-building fuori dagli uffici, interagire e divertirsi sulla neve, conoscersi e stringere affinità e legami. L’obiettivo è quello di creare una sorta di “famiglia” dove ognuno possa sentirsi apprezzato, valorizzato e abbia il piacere e lo stimolo di recarsi in ufficio ogni mattina. La motivazione è il motore della nostra esistenza ed è quella che fornisce l’energia necessaria per raggiungere i traguardi più importanti. Attività di formazione e coaching per incrementare le soft e le hard skills del personale sono in programma, ma anche progetti rivolti al tempo libero e alla cura del corpo e della mente. Nel corso del 2022 sono state implementate diverse iniziative di marketing, comunicazione ed eventi. Occorre infatti comunicare su larga scala l’identità e i servizi che la Banca può offrire. La proposta è di rafforzare il posizionamento della Banca, soprattutto come player nel settore dei Certificati a Gestione Attiva (AMCs), portare i valori all’esterno, stare al passo con i tempi ed esprimere la modernità dell’Istituto talvolta attraverso un brand contemporaneo e digitale».

Un target a cui la vostra Banca guarda con particolare attenzione è quello della valorizzazione di giovani e nuovi talenti: quali iniziative intendete promuovere in termini di formazione e crescita dell’occupazione giovanile?

«La nostra filosofia è improntata a valorizzare i giovani sia internamente che all’esterno. Diversi ragazzi giovani sono entrati a far parte del Team negli ultimi due anni e la nostra intenzione è di continuare ad offrire opportunità alle nuove generazioni, a investire concretamente nei talenti. Amiamo le sfide e non c’è impresa più bella di formare e preparare chi ha passione e desiderio di entrare a far parte di questo mondo. Pretendiamo professionalità e preparazione, ma siamo pronti ad andare incontro alle nuove esigenze. La mentalità della Banca non è old-style, bensì aperta alle necessità dei Millennials. Si è compreso che, spesso la Generazione Y ha come priorità primaria il raggiungimento di un ottimo work life balance.

Questa la ragione per cui stiamo attenti all’erogazione di una serie di servizi sia interni che esterni, che possano migliorare la vita dei nostri ragazzi a 360°. Flessibilità e ascolto sono due delle chiavi vincenti per accertarci che tutti possano coltivare le proprie passioni e riservare del tempo da investire nella propria vita personale. Sempre in questa direzione abbiamo intrapreso un percorso con l’Università della Svizzera Italiana e i suoi studenti. Non valorizziamo solo le risorse interne, ma ci proponiamo anche come supporto di talenti del territorio. In particolare, quest’anno abbiamo investito nella carriera sportiva di tre ragazzi svizzeri. Abbiamo creduto in questi giovani poiché il motto che li accompagna con costanza nei loro sacrifici quotidiani riflette anche il nostro spirito: “Più credi nei tuoi sogni, più investi nel tuo progetto giorno per giorno, più lontano arriverai”».

Allargando lo sguardo, come giudica lo stato del sistema finanziario ticinese di fronte alle grandi trasformazioni in atto, come digitalizzazione, blockchain, criptovalute, ecc.?

«Lo stato del sistema finanziario ticinese non si può definire roseo. Negli ultimi vent’anni sono sparite oltre la metà delle banche presenti sulla nostra piazza. Sicuramente questa tendenza ha visto un forte acceleramento con l’entrata in vigore dello scambio delle informazioni con l’Italia ma non è stato l’unico motivo. Siamo fermamente convinti che la ragione principale è semplicemente la mancanza di innovazione. Molti istituti finanziari sono rimasti fermi al passato, non si sono adattati ai cambiamenti della società e non hanno colto le opportunità dei nuovi mezzi digitali e di comunicazione. Questa mentalità li ha portati ad essere catalogati come “dinosauri”, privi di “Unique Selling Points” agli occhi della clientela.

Banca Credinvest ha avuto l’intuizione che il mondo sarebbe cambiato ed ha investito nella diversificazione passando dal semplice private banking a proporsi come controparte di custodia & trading ad altre banche ed offrendo servizi di cartolarizzazione a gestori esterni. Questo spirito innovativo continua tutt’ora ad accompagnare la banca, che prosegue con il suo approccio olistico e aperto a tutte le novità. La digitalizzazione è un fattore estremamente competitivo e quindi rilevante per la piazza finanziaria svizzera. Essa ha permesso di sviluppare nel settore finanziario modelli aziendali dinamici e innovativi, andando a facilitare l’utilizzo e l’applicabilità della molteplicità di big data con cui costantemente ci interfacciamo.

Ammiriamo quindi coloro che si addentrano con coraggio nel mondo della finanza digitale perché non è semplice intraprendere nuove strade, diversi sono i rischi e gli ostacoli che si possono incontrare soprattutto per le piccole realtà o start-up. Per quanto riguarda il mondo blockchain e delle criptovalute, è una dimensione che ci ha da sempre incuriosito, soprattutto per l’interesse che la città di Lugano in cui siamo locati ha mostrato. Tuttavia, ci teniamo a precisare, anche alla luce degli avvenimenti che hanno colpito i grandi colossi, che è opportuno guardare a questo mondo con la giusta misura e prudenza, considerando che sembra essere ancora molto distante dall’essere regolamentata».

Per quanto concerne la gestione patrimoniale, quali strumenti utilizzate per un approccio innovativo?

«La gestione patrimoniale di Banca Credinvest utilizza la tecnologia all’avanguardia di MDOTM, leader europeo nello sviluppo di strategie d’investimento che ricorrono all’ Intelligenza Artificiale “IA” per investitori istituzionali. La collaborazione, fra le prime nate in Ticino, è sorta per dare un forte segnale di come la tecnologia possa supportare realtà consolidate nello sviluppo di prodotti adattivi sui mercati e di grande appetibilità per la clientela. MDOTM, tramite l’IA, studia infatti l’andamento relativo e le correlazioni delle asset class per costruire portafogli altamente diversificati e in grado di adattarsi prontamente alle dinamiche dei mercati finanziari. In questo modo, la gestione sarà caratterizzata da una strategia d’investimento globale flessibile multi-asset capace di reagire prontamente ai cambiamenti repentini di mercato, specialmente in un quadro storico come quello odierno».

Tradizionalmente vi rivolgete ad una clientela istituzionale (Banche, Broker Dealers, Family Offices, Asset Managers e Fondi). Quale sono le vostre principali offerte nell’ambito dei servizi di investimento per la clientela istituzionale?

«Banca Credinvest emette una vasta gamma di prodotti strutturati e di Certificati a Gestione Attiva (AMCs) per la propria clientela istituzionale e per i suoi gestori esterni. Banca Credinvest emette AMCs con tre diversi setup: Banca Credinvest, Guernsey SPV e Luxembourg SPV. Il denominatore comune che accomuna tutti gli AMCs e che li rende vincenti è che sono strutturati a comparti segregati limitando così il rischio della controparte e di contaminazione da un certificato all’altro. Questo tipo di setup consente l’accesso diretto alle piattaforme online e al trading desk di negoziazione della Banca aprendo la possibilità di effettuare operazioni in un unico portafoglio: azioni, obbligazioni, ETF, prodotti strutturati, derivati, fondi, FX, materie prime e cripto. In particolare, Guernsey è il veicolo che permette di avere al suo interno anche un sottostante relativo alle criptovalute e a tutte le operazioni ad esse collegate come ad esempio il trading o lo staking.

L’operatività è garantita su piattaforme altamente performanti come Interactive Brokers, FXCM, Saxo, ed altre. Per il pacchetto Guernsey, nello specifico si opera anche su piattaforme integrate come Bitfinex, Swissquote e Copper, dove è possibile fare trading e staking con la maggior parte delle criptovalute presenti sul mercato. A tutti i gestori patrimoniali viene offerto l’accesso completo a tutte le asset class. Ciò è possibile grazie ad un’unica soluzione rapida, estremamente flessibile e ad un prezzo molto competitivo. I certificati attivi di Banca Credinvest consentono a tutti i gestori patrimoniali esterni di accedere ad uno strumento tailor-made, veloce nell’emissione (time to market di circa dieci giorni) e che non presenta particolari restrizioni».

Nella foto, la Direzione Generale.
Da sinistra: Daniel Jaeger, Massimo Bertini-Morini, Alex Oberholzer, Christophe Silietti