Gli interventi dei keynote speakers hanno permesso di approfondire temi finanziari e imprenditoriali con uno sguardo rivolto alle trasformazioni in atto nel nostro Cantone. È seguita una tavola rotonda con panelists di spessore, in grado di portare il punto di vista di aziende e banche svizzere a conduzione familiare e quotate in borsa, attive sia a livello globale che locale: Vittorio Cornaro, CEO di Cornèr Banca; Lukas Gähwiler, Vice Presidente di UBS Group; Hansueli Loosli, Presidente di Pilatus AG, azienda svizzera attiva nella produzione aereonautica, ed Ermenegildo Zegna, Presidente e CEO di Zegna Group, gruppo italiano del lusso. Grazie alle loro opinioni ed esperienze personali, i numerosi presenti hanno avuto il privilegio di ascoltare riflessioni interessanti su un ampio ventaglio di temi: dalla storia familiare alla successione in azienda, dalla sostenibilità alla penuria di manodopera, dalle strategie di mercato alle nuove tecnologie.

Piazza finanziaria e operazione Credit Suisse/UBS

Con la presenza del Vice Presidente di UBS Group, non si è potuto non commentare il tema del momento: l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. D’altronde il presidente ABT non ha voluto «far finta che negli ultimi mesi non sia successo niente» e ha affermato: «La priorità deve essere quella di garantire il successo di questa operazione, nell’interesse del paese, della piazza finanziaria e soprattutto dei collaboratori e dei clienti della banca». Petruzzella ha poi ribadito che la piazza finanziaria rimane solida: «In Ticino, fatta astrazione per il CS, l’anno scorso le nostre banche hanno registrato buoni risultati. Alcuni istituti hanno festeggiato un anno record. Globalmente, dopo anni di calo e poi stagnazione, l’occupazione globale è addirittura leggermente cresciuta».

D’altra parte, il Presidente non ha risparmiato le critiche nei confronti della seconda banca svizzera, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rischi operata negli scorsi anni. Per quanto concerne la regolamentazione da parte della politica, Petruzzella ha sottolineato come la soluzione per evitare che episodi del genere possano ripetersi non risiede nell’innalzamento della quota di fondi propri delle banche, ma in un’oculata gestione dei rischi: «Dobbiamo assicurarci che le banche facciamo il loro mestiere, gestire rischi, e il regolatore abbia il coraggio e sia dotato dei mezzi per intervenire tempestivamente e incisivamente dove questo non viene fatto».

Il Vice Presidente di UBS Group Lukas Gähwiler, dal canto suo, ha dichiarato: «Non sentirò la mancanza di queste ultime settimane che sono state emotivamente molto cariche». L’acquisizione di CS ha infatti stravolto completamente i piani di UBS e a questo proposito Gähwiler ha ammesso: «Negli ultimi mesi ci eravamo preparati alla telefonata del Consiglio Federale, ma avremmo preferito proseguire con la nostra strategia». Data la presenza del presidente di Pilatus, il consigliere di UBS si è affidato soprattutto a metafore aereonautiche per descrivere quanto accaduto: «CS era come un aereo che non aveva problemi di motore, eppure è precipitato. In aviazione, quando succede un incidente di questo tipo bisogna prima trovare la scatola nera e poi analizzarla, per capire se vi fosse un problema di progettazione del velivolo oppure del pilota. Come nell’aviazione, le banche sono molto regolamentate e ritengo che non dobbiamo prendere decisioni affrettate bensì mirate».

Il sangallese ha poi voluto parlare delle priorità di UBS per l’acquisizione di CS: «Innanzitutto, dobbiamo portare a termine la transazione, perché in questo momento CS non appartiene ancora formalmente a UBS. In seguito, dobbiamo stabilizzare il business. Infine, dovremo affrontare l’integrazione delle due banche che, soprattutto fuori dalla Svizzera, sarà un esercizio non semplice, vista la varietà di culture». Sulla designazione di Sergio Ermotti quale CEO di UBS, ha spiegato: «In Cda avevamo convenuto che qualora fosse arrivata la telefonata, ci sarebbe stato un solo pilota capace di intervenire in modo risoluto e di comprendere il nostro Paese nonché il Wealth management. Siamo contenti che abbia accettato l’incarico. Il Ticino ora è tornato al centro del mondo finanziario».

Una sostenibilità a vantaggio di tutti

Il Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta ha sottolineato come il DFE abbia individuato nell’innovazione e nella sostenibilità due piste d’azione per favorire una crescita sostenibile e orientata al futuro del tessuto economico e del territorio. In particolare, il tema della sostenibilità tocca da vicino il settore bancario, sia per quanto concerne la sostenibilità interna del settore che l’offerta di prodotti finanziari sostenibili. In questo contesto, le banche attive in Ticino stanno dimostrando grande sensibilità, come emerso anche dallo studio della SUPSI, commissionato dall’ABT, “La sostenibilità nel settore bancario ticinese”, pubblicato nel 2021. Per il Consigliere di Stato il tema della sostenibilità rappresenta un’opportunità: «A fronte di una sensibilità diffusa e di un numero considerevole di iniziative messe in campo, le possibilità di sviluppo del tema sono notevoli e possono rappresentare un’interessante opportunità per l’intero settore, contribuendo alla sua competitività e, di riflesso, all’attrattiva di tutto il territorio».

Anche il Consigliere Nazionale e Presidente dell’Unione Svizzera Arti e Mestieri (USAM) Fabio Regazzi ha toccato il tema della sostenibilità, condividendo una riflessione in merito alla regolamentazione per la concessione di ipoteche alle aziende e all’efficienza energetica degli immobili. Regazzi ha espresso preoccupazione in merito alle “Direttive per gli offerenti di ipoteche per la promozione dell’efficienza energetica” emanate da Swissbanking quale autodisciplina nell’ambito della finanza sostenibile. Secondo Regazzi: «Questa autoregolamentazione crea ostacoli e oneri aggiuntivi alle imprese attive in un mercato globale e dipendenti da condizioni quadro favorevoli». Il rischio è infatti quello che queste nuove regole conducano a costi maggiori e a restrizioni nella concessione dei crediti ipotecari, che rappresentano la forma di finanziamento più diffusa per le piccole e medie imprese.

Il Presidente ABT Alberto Petruzzella ha affermato che l’obiettivo di queste nuove direttive è condivisibile in quanto il processo di rinnovamento del parco immobiliare svizzero va incoraggiato. D’altro canto, solo un’implementazione di buon senso, che eviti che le controindicazioni siano più grandi degli effetti benefici che ci si prefigge, potrà avere successo. Il compito delle banche, ha aggiunto Petruzzella, «deve essere quello di consigliare i clienti sul tema della transizione energetica e non complicare loro la vita».

Di sostenibilità si è discusso anche con Ermenegildo Zegna, Presidente e CEO dell’omonimo gruppo tessile. Il Gruppo Zegna è stato un precursore in questo ambito: fin dal 1910 il fondatore capì che la bellezza dell’ambiente naturale e il benessere delle persone erano indispensabili per un’azienda che aspirava a un successo duraturo. Si rese conto che la qualità che cercava nei suoi prodotti non poteva prescindere da un rapporto positivo con la natura e le persone. Questo impegno si traduce oggi in obiettivi concreti, come spiegato da “Gildo” Zegna: «Entro il 2026 aspiriamo ad avere il 50% delle materie utilizzate per produrre i nostri capi tracciabili. In ciò siamo facilitati in quanto curiamo l’intero processo produttivo». Un progetto chiave che segna l’impegno del brand a concretizzare il sogno di un mondo a zero sprechi è #UseTheExisting: «Si tratta di un progetto innovativo in cui il prodotto viene rigenerato a partire dagli scarti di lavorazione».

Penuria di personale specializzato

Un altro tema del Lugano Banking Day è stato quello riguardante le difficoltà nel reperire personale specializzato, un fenomeno che tocca anche il settore aereonautico, come ha sottolineato Hansueli Loosli: «Al momento Pilatus può contare su 2500 dipendenti ma siamo alla ricerca di 200 nuovi collaboratori. In particolare stiamo cercando meccanici aereonautici certificati, elettricisti e informatici». Loosli ha poi aggiunto: «Credo che l’immigrazione sia stata di aiuto, dobbiamo smetterla di pensare che tutto si possa fare e trovare in Svizzera. Nella nostra azienda, per esempio, ci sono lavoratori di 60 nazionalità diverse. Dobbiamo, inoltre, collaborare con i politecnici e le università per favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Infine, vanno entusiasmate le persone e io credo che l’aereonautica e l’aviazione siano un settore interessante per i giovani».

Anche le banche sono toccate dal problema della penuria di personale qualificato. A questo proposito, Vittorio Cornaro ha messo in evidenza che: «Per molte funzioni di base (contabilità, compliance, risk management, ecc.) si fatica a trovare profili qualificati. C’è, inoltre, una penuria cronica di informatici. Nel caso di Cornèr Banca, siamo costretti a rivolgerci a entità esterne». «L’apertura di Alptransit – ha aggiunto – è stata sicuramente positiva, ma è anche vero che ora Zurigo è più vicina e abbiamo perso talenti che preferiscono lavorare per società come Google dove, oltretutto, gli stupendi sono nettamente superiori».