Nell’ultimo rapporto annuale “Global Powers of Luxury Goods 2017”, Deloitte ha stilato la classifica delle 100 più grandi aziende al mondo del settore del lusso, analizzando, inoltre, la situazione globale e prendendo in esame le principali tendenze di questo segmento di mercato.  

Complessivamente, le vendite per l’anno fiscale 2015 ammontano a 212 miliardi US$ (base: dati pubblici delle vendite consolidate). In media, i ricavi annuali delle società in classifica nella Top 100 ammonta a 2.1 miliardi US$.

Sono i consumatori dalla Cina, dalla Russia e dagli Emirati Arabi che continuano a trainare la crescita del mercato del lusso. Il 70% di essi, contro il 53% dei consumatori dai mercati maturi (Europa, USA e Giappone), ha dichiarato di avere aumentato la spesa dei beni di lusso negli ultimi 5 anni.

«Viaggi e turismo continuano a rappresentare la vera opportunità di crescita per il settore del lusso – dichiara Luciano Monga, Partner responsabile di Deloitte a Lugano -. Circa la metà della spesa è generata da viaggiatori in paesi stranieri (31%) o all’aeroporto (16%), con una punta del 60% presso consumatori dai paesi emergenti, che – tipicamente – non hanno accesso alla medesima ampia gamma di prodotti e brand offerti nei mercati maturi».

In generale «si sta assistendo a uno spostamento di interesse del consumatore verso l’importanza di vivere l’esperienza e di provare ciò che il bene di lusso trasmette –  commenta Alessandro Regogliosi, Director di Deloitte e specialista del settore Fashion & Luxury-. C’è da dire, tuttavia, che la qualità premium rimane comunque un ‘must have’ e che i consumatori hanno sempre un occhio di riguardo per l’artigianalità e i prodotti fatti a mano».

 

Mercato svizzero dominato da tre player

Sono dieci le società svizzere presenti quest’anno nella Top 100. Di queste sono 3 a emergere in maniera imponente. Si tratta di Richemont, che occupa addirittura la seconda posizione in classifica, Swatch Group, in sesta posizione, e Rolex, al numero 11. Esse insieme rappresentano ben l’87% del totale dei ricavi prodotti dalle 10 svizzere in classifica. 

La crescita sulle vendite – pari al 3.6% – si è mantenuta sostanzialmente allo stesso livello dell’anno precedente (FY 2014). Da notare che Audemars Piguet e Richard Mille, due delle società svizzere che hanno registrato la crescita a doppia cifra, sono manifatture orologiere.

Infatti, proprio come l’Italia è leader nel settore moda, allo stesso modo la Svizzera non è seconda a nessuno nel settore orologiero: 9 su 10 delle società svizzere presenti nella Top 100 appartengono a questo settore. La forza di questi brand è testimoniata dalla presenza in gioiellerie di tutto il mondo, come pure dalla crescente rete di distribuzione propria. 

«Questi dati sono un risultato importante, specialmente in un contesto provato da difficoltà valutarie. La resilienza dei brand svizzeri del lusso è legata al forte posizionamento di marca, all’eccellenza tecnica e di design, che costituiscono delle barriere difficili da superare» conclude Regogliosi.