Aldo Coppola Si entra in un modo e poi, attraverso rituali spa innovativi, prodotti naturali dalle fragranze inebrianti e mani sapienti, se ne esce rigenerati e trasformati. Che si tratti di una sfilata di moda, di un set cinematografico o di un’esperienza in salone, dal 1966 Aldo Coppola è un punto di riferimento per quanto riguarda la bellezza naturale. Una passione che scorre nel sangue e che passa di generazione in generazione. Mettiamo in pausa il tempo e ripercorriamo i capitoli più importanti di questo viaggio. Aldo Coppola jr. ci porta dietro alle quinte di quella che oggi è un’azienda internazionale con punti sparsi in tutto il mondo.

«La nostra è una storia molto personale. Mio padre nel ’66 ha aperto il suo primo negozio in centro a Milano, ma la storia è iniziata ancora prima, con mio nonno che è stato il primo ad aprire un piccolo negozio per i capelli, nel quartiere Isola di Milano. Mio padre Aldo, non avendo voglia di studiare, ha iniziato a lavorarci alletà di 12 anni per poi studiare allAccademia del nostro settore».

Alle radici della storia di Aldo Coppola c’è un visionario romantico dal talento artistico smisurato…

«Certamente. A 15 anni mio padre era già maestro darte, con una dote fuori dal comune, un talento artistico naturale: avrebbe potuto anche fare il pittore. Dallintuizione del nonno e dallestro creativo di Aldo è partita tutta la giostra e la nostra legacy con il mondo della bellezza e dei capelli. Verso i 22 anni, assieme al fratello Antonio, Aldo prende in affitto il suo primo negozio in via Manzoni a Milano e da lì si entra nel vivo della nostra storia.

 Aldo Coppola Una storia di cui fai parte dalla nascita e nella quale, a un certo punto, hai iniziato a giocare un ruolo attivo. Hai voglia di raccontarmi il tuo percorso?

«Io sono entrato nellattività che avevo 15 anni, era il 1986. A 13 anni ero già innamorato del mestiere e mi sarebbe piaciuto lavorare in negozio, ma mio padre mi disse che sarebbe stato lultimo lavoro della mia vita…e non avendo un gran rapporto di comunicazione con lui perché era molto impegnato sul lavoro, ed era anche abbastanza impegnativo come persona (dice Aldo Jr. ridendo), puoi immaginare gli scontri durante la mia adolescenza. Quindi non mi restò che prenderlo alla lettera e scegliere ciò che mi sembrava più bello in quel momento e iniziai a studiare odontotecnica».

Ma la chiamata del Salone e del mondo della bellezza era troppo forte: al vero amore non si può dire di no, giusto? 

«Per poter stare il più vicino possibile al Salone di mio padre, lavoravo di giorno in uno studio che si trovava a soli 500 metri dal Salone di via Manzoni. Ogni giorno, nella pausa dall’una alle tre, andavo in Salone e siccome c’era tanto lavoro, aiutavo a lavare i capelli alle clienti e altre mansioni. In quegli anni, a cavallo tra i 70 e gli 80, a Milano cera unatmosfera incredibile. Al quarto anno di studi come odontotecnico dissi a mio padre: “guarda, io voglio fare il tuo lavoro, se non lo faccio da te vado dal parrucchiere qui di fronte e lo faccio lì”, e da allora sono entrato attivamente nellattività di famiglia».

La tua presenza ha stimolato la crescita dellazienda con nuove strategie sul piano nazionale e internazionale: quali sono stati i tuoi primi passi?

«Prima di tutto mi sono fatto le ossa conoscendo a fondo i segreti artigianali” del mestiere, lavorando per 10 anni come parrucchiere. Sono stato fortunato a fare questo lavoro prima, e conoscere tutte le dinamiche interne, perché mi hanno aiutato per lo sviluppo commerciale e nella comunicazione con il cliente del Settore. Inizialmente, ho aperto unagenzia di freelancer con parrucchieri, truccatori e stylist per la moda formati da noi. Un servizio che allora non esisteva a Milano e che ci ha portato a lavorare molto, oltre che per la moda, per la stampa, per la pubblicità, le TV e il cinema. Nel 1990 ho impostato la nuova filosofia dell’azienda con l’apertura di nuovi Atelier diretti e nel 1992 il lancio della nostra partnership in franchising».

 Aldo Coppola LAccademia Aldo Coppola invece quando è nata?

«LAccademia è nata diverso tempo dopo, nel 1993. È stata una conseguenza della creazione del franchising. A quel punto ho capito che sarebbe stato opportuno dare vita a una formazione firmata Aldo Coppola che trasmettesse il nostro spirito e la nostra visione a chi avrebbe rappresentato il brand. La nostra prima Accademia in centro a Milano l’ho aperta in via Volturno nel quartiere Isola e intanto mi appoggiavo anche all’Accademia dell’Oreal che aveva spazi più grandi. Nel 1998 ho aperto la nostra FlagShip Academy in centro a Milano in via Varese 10. Da allora siamo cresciuti parecchio, ed oggi seguono la nostra filosofia circa 1200 Saloni. Abbiamo un approccio unico che mira alla qualità dellinsegnamento piuttosto che alla quantità, con gruppi piccoli di massimo otto persone seguiti da un insegnante».

Da allora il marchio non ha mai smesso di innovarsi e di crescere tanto in Italia quanto allestero: quanto contano le relazioni umane nella crescita di un business?

«Molto, moltissimo, da lì nasce ogni cosa. Prima di ogni nuovo negozio, diretto o in franchising, in Italia o allestero, c’è stata una connessione personale significativa. Il primo negozio internazionale che ho aperto è stato quello di Monaco. Una nostra cliente carinissima ci introdusse al Principe di Monaco e questo facilitò tutto il processo. Nel 95 una cliente russa si è innamorata del nostro concetto, proprio frequentando il Salone monegasco, e ha voluto portare in Russia la nostra filosofia Aldo Coppola: oggi abbiamo 18 negozi in Russia, una Accademia e un’agenzia che si occupa della comunicazione e della gestione di parrucchieri e truccatori per la moda. Questo settembre apriamo un nuovo salone a Dubai, nel Dubai Mall».

Quali sono i valori al cuore dell’azienda?

«Chi entra a far parte di Aldo Coppola impara il valore della responsabilità individuale poiché per noi è importantissima la meritocrazia. Ho sempre puntato sullo sviluppo dei giovani, spesso purtroppo nel settore chi ha grande qualità e maestria viene tarpato per paura che diventi più bravo del maestro. Noi invece facciamo il contrario, cerchiamo di far emergere i nuovi talenti e di farli crescere. Aldo Coppola è una grande famiglia, che offre a tutti i suoi collaboratori, grandi opportunità di crescita professionale».

Alla base del brand ci sono la passione per una professione antica e la ricerca continua che mette al primo posto soluzioni naturali…

«Una combinazione forte che ci ha portati ad essere avanti con i tempi. Da sempre abbiamo prediletto la ricerca di soluzioni naturali ed una visione olistica della bellezza.  Mio zio Antonio, già cinquantanni fa, inserì allinterno dellazienda lutilizzo di henné e erbe tintoree al posto delle colorazioni chimiche. Le erbe tintoree e la schiaritura Shatush, tecnica inventata da mio padre nel 1999, hanno rivoluzionato il mondo del colore offrendo una soluzione che non danneggia i capelli e tratta le radici in modo naturale e curativo».

La ricerca della bellezza si manifesta anche nell’interesse per l’architettura e il design d’interni, come dimostrano i saloni Aldo Coppola disegnati da architetti famosi. L’ultimo traguardo importante è il salone boutique in via Cerva a Milano che hai curato personalmente…

«La creazione di spazi unici è un marchio di fabbrica da sempre. Grazie alla collaborazione con architetti importanti sono nati dei saloni avanguardisti. Ho iniziato con Philippe Starck realizzando il primo atelier in Corso Garibaldi a Milano nel 1991, diventato un punto di riferimento del design nel settore, frequentato da giornalisti, architetti e designer di tutto il mondo. Nel 1998 ho aperto il primo atelier di bellezza all’interno del centro commerciale La Rinascente, uno spazio unico al mondo di fronte alla Madonnina del Duomo di Milano. Nel 2013 ho realizzato il primo “Kingdom of Beauty”, un altro concetto unico nel suo genere, un “Albergo della Bellezza” nel centro di Milano, dove ho creato delle aree privé come Junior Suite, Suite e Presidential Suite, per poter offrire un Sevizio sempre più esclusivo, ideato da me e disegnato da Marcel Wanders. A marzo 2024 è nato il nuovo Salone Aldo Coppola di Via Cerva 19, un nuovo concept store avvolto dai sapori della natura: ho voluto disegnare e ideare un arredamento composto da oggetti “vivi”, prodotti con legno riciclato, dal cedro alla Briccola, i famosi pali di Venezia che vengono smaltiti e fatti rinascere dalla maestria artigianale di Riva 1920, anche loro famiglia di artigiani ricchi di grande passione».

Cosa ti motiva tutt’oggi a impegnarti quotidianamente nella crescita dell’azienda?

«Certamente ciò che mi guida è un grande amore per questo mondo della bellezza e del design. La prima domanda che mi sono posto è stata: cosa posso fare per migliorare quello che c’è già? Sono partito dalla volontà di sviluppare il nostro brand, affinché venisse riconosciuto come sinonimo di qualità, professionalità e innovazione. Oggi sono molto felice e fiero che “Aldo Coppola” sia un brand riconosciuto per il suo valore professionale a livello internazionale».

Cos’è la cosa più bella di questo mestiere?

«Credo che la cosa più bella sia quella di poter donare felicità a una persona che entra in uno dei nostri Saloni, farle vivere un’esperienza unica, che non sia solo il taglio dei capelli ma un viaggio di benessere e bellezza personalizzata».

Cosa vi ha portati a spostarvi dalla frenetica Milano alla sorniona Lugano?

«Abitiamo a Lugano, felicemente, ormai da otto anni. A portarci qui sono state le sincronicità della vita. A Lugano avevamo un franchising che faticava, così abbiamo trovato due finanziatori e abbiamo deciso di aprire un nostro negozio diretto. La ricerca dello spazio giusto ha preso più tempo del previsto e ci ha portato a passare più tempo in questo bellissimo territorio. Abbiamo aperto nel 2017 il Salone Aldo Coppola in via Nassa 46, un vero gioiello di bellezza unica con una terrazza meravigliosa che domina il lago, gestito da un team di professionisti stupendi. Poco a poco ci siamo innamorati di uno stile di vita meno frenetico e più a contatto con la natura».

Una decisione, quella di trasferirvi a Lugano, che ti permette anche di staccare più facilmente dalla vita professionale intensa. Come ti ricarichi nel tempo libero?

«Volo con il parapendio, una passione grandissima a cui mi dedico da anni. Quando sono molto stressato, se vado a fare un piccolo volo, mi riprendo completamente.  Dallalto vedo le cose ridimensionate e cambio totalmente prospettiva.  Poi, assieme a mia moglie, facciamo dei grandi giri in Mountain Bike e a piedi per le montagne della Svizzera. Il contatto con la natura ti apre la testa, lo spirito e il cuore. Da molti anni, inoltre, io e Monica pratichiamo la meditazione, unaltra attività che permette di trascendere il quotidiano e trovare una forza e una visione superiori».

Come fai a trovare spazio per tutto oltre le responsabilità gli affetti la famiglia le amicizie e il tempo libero?

«Con il tempo ho imparato a organizzarmi meglio ed ho appreso che la capacità di delegare e di fidarsi sono fondamentali. A un certo punto devi capire che non sei indispensabile e che la ruota deve girare anche se non ci sei tu. Un aspetto che fa bene anche agli altri perché dai spazio alle persone e gli permetti di evolvere. Il viaggio della vita è breve, non sappiamo mai quando “finisce il biglietto”, e quindi va goduta con pienezza. Il fatto di spostarmi e di venire a vivere a Lugano mi ha dato più spazio personale e più possibilità di godere anche del tempo libero. Questa transizione ha permesso anche a mia figlia Federica di prendere il volo con un ruolo dirigenziale importante in azienda, gestendo tutta la parte Italiana».