Il Presidente del Consiglio SUPSI Alberto Petruzzella e il Direttore generale Franco Gervasoni hanno presentato presso il Campus EST di Lugano-Viganello, il Rapporto annuale SUPSI 2020, che illustra l’attualità della Scuola nei suoi quattro mandati di attività (Formazione di base, Formazione continua, Ricerca applicata e Servizi di supporto al territorio) esprimendo la dinamicità e l’interdisciplinarietà che la caratterizzano.

Aprendo l’incontro è stato sottolineato come in un anno caratterizzato in tutto il mondo dalla pandemia «la SUPSI e il sistema universitario più in generale, siano riusciti a dare un contributo prezioso e a tutto campo, non solo nel proprio fondamentale compito di formare i professionisti del futuro, ma anche nel supportare lo Stato, i responsabili politici, le organizzazioni e le aziende con attività di formazione continua, ricerca e consulenza diretta. Sin dalle prime decisioni di inizio marzo, prese con determinazione spesso in anticipo rispetto agli obblighi formali, abbiamo voluto salvaguardare la salute delle migliaia di persone che compongono la nostra comunità accademica e garantire nel contempo la massima qualità e continuità possibile dei nostri mandati istituzionali».

La pandemia ha catapultato la formazione di base SUPSI in una situazione completamente inedita, caratterizzata da una didattica quasi totalmente a distanza. L’emergenza sanitaria ha richiesto a docenti, studenti e studentesse, assistenti e responsabili/e della formazione di ripensare il proprio lavoro, adottando strumenti digitali e abbandonando abitudini e pratiche consolidate negli anni. Allo stesso tempo, ha permesso di sviluppare nuove capacità e di riflettere criticamente sull’efficacia delle varie forme di apprendimento, imparando ad apprezzare le potenzialità legate all’utilizzo delle tecnologie nella didattica. Grazie agli sforzi profusi da tutto il corpo insegnante, all’importante lavoro di sostegno messo in campo dallo Sportello di ascolto e aiuto psicologico SUPSI e dal servizio Carriera, esperienza e orientamento, ma anche alle risorse di supporto tecnico, informatico, amministrativo e pedagogico-didattico attivate, la comunità SUPSI ha saputo affrontare la situazione emergenziale garantendo così la continuità della formazione.

Per quanto riguarda la formazione continua il 2020 è stato un anno caratterizzato dall’impegno su vari fronti. L’accelerazione della digitalizzazione ha portato a una riconfigurazione di alcuni corsi in seminari virtuali. Un formato agile e accessibile a un vasto pubblico che ha contribuito ad avviare riflessioni su temi in linea con i cambiamenti che stanno investendo l’organizzazione del lavoro. Tra quelli maggiormente proposti e seguiti vi sono stati il lavoro flessibile nelle sue dimensioni giuridiche, sociali e organizzative, il riuso degli spazi, la trasformazione digitale delle organizzazioni, l’inclusione, la salute nei luoghi di lavoro, la sicurezza dei dati e la mobilità. Sono stati anche revisionati alcuni programmi integrando nei contenuti le dimensioni della sostenibilità, del lavoro agile e della diversità, mentre gli interventi di formazione su misura per enti e aziende del territorio sono stati contraddistinti da un filo conduttore comune: l’accompagnamento al cambiamento. È stato anche un anno dove si è intensificato il lavoro fra dipartimenti e scuole affiliate per mettere in campo programmi sempre più trasversali. La stessa ricerca di sinergie ha coinvolto anche i partner del territorio e ha favorito l’avvio di proposte formative nuove e anche uniche. L’approccio all’apertura e alla collaborazione nei progetti è una delle quattro linee d’azione della nuova strategia della formazione continua.

Il 2020 contrassegnato dalla pandemia ha rivoluzionato anche il modo di fare e di pensare di chi produce innovazione e conoscenza, registrando tuttavia una sostanziale tenuta delle attività di ricerca, con un forte incremento dei progetti Innosuisse e molta dinamicità anche per quelli finanziati dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e dall’Unione europea. Evidentemente l’avvio di alcuni progetti, con l’accordo di tutti i partner, è stato rimandato originando slitta menti nella programmazione dei lavori e, conseguentemente, anche nella ricezione dei finanziamenti.

Un altro fattore che ha influito sulle attività è stata la preparazione al trasloco nelle nuove sedi di Lugano-Viganello e Mendrisio-Stazione del Dipartimento tecnologie innovative e del Dipartimento ambiente costruzioni e design. Dipartimenti che contribuiscono alla ricerca in modo determinante e che, con questi trasferimenti, hanno potuto cogliere l’opportunità di rivedere nuovi concetti di collaborazione.   Nel merito dei contenuti, si sono accentuate alcune tendenze in corso già da tempo: il consolidamento dei progetti multidisciplinari, la collaborazione tra gruppi di ricerca e l’orientamento ad attività e progetti con un impatto socio-economico ben definito. Gli aspetti di sostenibilità in quasi tutte le azioni di ricerca si sono fatti urgenti e presenti come non mai e anche l’istituzione ha iniziato un percorso volto ad assicurare un posto di rilevanza ai problemi connessi alla tematica.

Tra i progetti istituzionali più rilevanti merita una sottolineatura il processo che ha portato ad ottenere l’Accreditamento istituzionale per i prossimi 7 anni, con decisione del Consiglio Svizzero di Accreditamento.

Per il futuro sarà sempre più importante l’energia innovativa e pragmatica della SUPSI e un rafforzamento delle reti di collaborazione sull’importante asse europeo Nord-Sud, oggetto della Strategia 2021-24, nella prospettiva di uno sviluppo sempre più aperto della conoscenza legato al paradigma dell’Open Science.