Lo Swiss Geoscience Meeting ha fatto ritorno in Ticino con una partecipazione record di oltre 700 ricercatrici e ricercatori, provenienti da tutta la Svizzera e dall’estero.
Il Campus SUPSI di Mendrisio è stato il palcoscenico della ventunesima edizione di questo prestigioso convegno dedicato alle scienze della Terra, sottolineando l’importante ruolo delle geoscienze a livello regionale.

Il convegno, organizzato per l’ultima volta in Cantone Ticino 15 anni fa, ha visto un ritorno importante e super-partecipato, nella stessa sede che ha ospitato l’edizione del 2008. I protagonisti di allora, l’Istituto scienze della Terra della SUPSI e la Piattaforma Geoscienze dell’Accademia di Scienze Naturali, hanno nuovamente presieduto l’evento, segnando un nuovo record di partecipazione e di abstract inviati.

“I numeri impressionanti attestano il dinamismo e l’entusiasmo che permeano le geoscienze, – raccontano gli organizzatori – discipline sempre più importanti per affrontare i cambiamenti osservati sul territorio.

Gli esperti, provenienti da diverse aree di ricerca, hanno affrontato tematiche che spaziano dalle montagne ai corsi d’acqua, dalla gestione dei pericoli naturali alla pianificazione del territorio.

Lo Swiss Geoscience Meeting non è solo un’occasione per condividere le ultime scoperte scientifiche, ma anche per consolidare reti di conoscenza esistenti e stimolare nuove collaborazioni. Il Direttore generale della SUPSI, Franco Gervasoni, ha sottolineato l’importanza di questo scambio di idee nella sessione plenaria, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone.

La giornata di sabato è stata il culmine dell’evento, con 26 simposi scientifici tematici e oltre 500 brevi presentazioni che hanno affollato le aule del Campus SUPSI di Mendrisio. La partecipazione numerosa ha offerto uno sguardo dettagliato sullo stato dell’arte delle geoscienze, alimentando entusiasmo e passione per la ricerca.

La conclusione dell’edizione ticinese ha previsto una visita guidata al Museo dei fossili di Meride e un’escursione sul Monte San Giorgio, patrimonio mondiale dell’UNESCO, offrendo un’ulteriore opportunità per approfondire la conoscenza e consolidare i legami tra gli esperti.