Quali sono i principali temi architettonici di cui si è tenuto conto? 

«Il primo tema era quello della trasformazione di un edificio commerciale senza alcun pregio in un complesso architettonico di valore. In secondo luogo si richiedeva che il nuovo edificio esprimesse, fin dal suo aspetto esteriore, l’importanza dei contenuti interni, che spaziano dalla palestra alle piscina, alle sale fitness, alla spa, a tutta un serie di servizi accessori nell’area della cura del corpo (parrucchiere, centro estetico, ecc) e della salute (dentista, fisioterapista, studi medici) senza naturalmente dimenticare spazi dedicati allo shopping, al relax e al ristoro».

Un’attenzione particolare è stata posta nel realizzare un edificio che possa davvero essere definito green…

«Nel progettare questo edificio ci siamo preoccupati di adottare tutte le possibili soluzioni per garantire il più basso impatto ambientale e il massimo risparmio energetico, producendo energia elettrica mediante utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Così, per esempio, abbiamo predisposto pannelli solari termici in copertura sufficienti per produrre acqua calda per oltre 500 docce al giorno. Inoltre, tutto l’edificio è dotato di luci a led regolabili automaticamente con multisensori in grado di verificare il contributo di luce naturale e la presenza all’interno dell’ambiente. Tra le altre numerose soluzioni tecnologiche adottate, da segnalare anche il sistema di monitoraggio dell’energia prodotta dall’edificio, con relativa comunicazione mediante pannelli interattivi all’interno e all’esterno dell’edificio; e ancora, la gestione domotica dell’intero stabile da remoto (caldo-freddo) e le postazioni di ricarica di auto elettriche. Infine, da un punto di vista edilizio, vorrei ricordare l’utilizzo di materiali con certificati per la bioedilizia e quello di piastrelle con nanotecnologia Hydrotech, autopulenti e antibatteriche, in grado, grazie ad un film protettivo, di decomporre i batteri non appena entrano in contatto con le lastre».

Un contributo al risparmio energetico è previsto anche da parte degli utenti della palestra…

«Infatti. Tutte le attrezzature di allenamento sono proviste di un dispositivo di recupero di energia, per trasformare la fatica e lo sforzo degli atleti in energia elettrica pulita, anziché lasciare che una potenziale fonte rinnovabile vada dispersa».

 Quali altri elementi caratterizzano l’edificio?

«Un aspetto molto particolare dell’edificio è costituito dalla copertura dove è stata realizzata una vera e propria pista di atletica, lunga 180 metri, che sporge dal tetto come una corona sorretta da alberi rappresentati in facciata nelle vetrate. Sulla copertura sono previste anche una piscina e altri spazi per il relax, il benessere e il divertimento. L’intero complesso si sviluppa su più piani, oltre ai garage interrati e ai servizi sul tetto. Complessivamente, alcuni numeri sono utili a comprendere l’ampiezza dell’intervento: oltre 8.100 mq di superficie suddivisi su tre piani, più un piano sotterraneo di 2584 mq, 5 piscine, un ristorante con oltre 100 coperti, un energy bar da 88 posti, varie sale fitness dell’ampiezza di 200 mq ciascuna».

Quali sono i tempi previsti per la realizzazione dell’edificio?

«I lavori sono già iniziati e per il mese di ottobre prevediamo di completare il 60% del progetto, concentrandoci soprattutto sugli spazi interni in modo da avviare immediatamente tutte le attività previste. Successivamente procederemo ai lavori di sistemazione della copertura e alla realizzazione delle strutture previste sul tetto».

Come è nata l’idea di riunire in uno spazio unico tanti servizi tra di loro integrate e complementari.

«In effetti si tratta di una superficie molto ampia, che per il numero delle strutture e dei servizi che concentra rappresenta davvero un unicum per la città di Lugano e per l’intera Svizzera. Un cura particolare è stata posta nella progettazione degli interni, con uno studio dei dettagli riguardo alla suddivisione degli spazi e ai flussi di circolazione delle persone. L’idea progettuale nasce dalla volontà di riunire in un “villaggio globale” tutto quello che ruota intorno a sport, fitness e cura del corpo, dove l’architettura sia esterna che interna, grazie anche agli spazi vetrati e alla grande luminosità, trasmette la sensazione di essere in mezzo alla natura».

A cosa si è ispirato nel concepire questo villaggio del benessere e della salute?

«Il riferimento quasi d’obbligo è stato all’età imperiale romana quando scoppiò una vera e propria mania dell’estetica, della cura del corpo, dell’avere e mostrare un bel fisico sano. Nacquero così le Terme, complessi in cui era possibile non solo lavarsi, ma anche dedicarsi a tutte quelle pratiche estetiche riguardanti la cura per il corpo: fare palestra, la sauna, i massaggi, praticare ginnastica, giocare a palla. Era iniziata una nuova moda, e le terme da luoghi per soddisfare le necessità igieniche elementari si trasformarono in stabilimenti termali e centri-benessere con integrazione di un centro estetico nel senso in cui lo intendiamo noi. In sintesi, si costruirono spazi di incontro e socializzazione, dove le persone potevano trascorrere lunghi periodi della giornata avendo a disposizione, raccolti in un solo luogo, tutti i servizi necessari per il benessere e la salute del proprio corpo ma anche dello spirito».