Quando ci si approccia a un giardino storico, capita spesso di considerarlo di vecchia concezione e verrebbe l’intenzione di ricominciare daccapo, anche perché la visione degli spazi muta di pari passo ai cambiamenti culturali e Alfredo Baratella – di Baratella Giardini – lo sa bene.
Se lo si facesse, sicuramente sarebbe la cosa più semplice, ma i giardini storici portano con sé una importante eredità sia, appunto, culturale che paesaggistica. Ricordiamoci che quegli alberi e piante hanno prosperato per decenni o addirittura secoli. Preservare e valorizzare queste piante permette di è mantenere l’autenticità e l’estetica di un giardino storico.

Valutazione delle condizioni delle piante

Prima di intraprendere qualsiasi intervento, è essenziale valutare le condizioni delle piante presenti nel giardino storico. Affidarsi a un professionista qualificato, come un esperto di giardini storici o un arboricoltore (in Ticino, spesso, si fa confusione tra selvicoltori e arboricoltori; il selvicoltore ha una preparazione professionale rivolta al bosco e dunque al taglio degli alberi e alla valorizzazione del legname) può fornire una valutazione accurata della salute, della stabilità e delle esigenze delle piante.

Preservazione delle piante storiche

Le piante “anziane” richiedono innanzi tutto una valutazione della loro salute e della stabilità, potature eseguite molti anni fa, capitozzature e ancoraggi fatti in modo scorretto possono aver pregiudicato l’autonomia della pianta stessa, non necessariamente significa che sia da abbattere. Anzi, forse è proprio il caso di accompagnarle nei loro prossimi anni di vita con degli accorgimenti che permetteranno loro di evitare traumi dovutiai sempre più frequenti eventi atmosferici straordinari.

La regola generale è di non potare mai una pianta in maniera eccessiva pensando di riformarne la chioma. Solitamente, per quasi tutte le piante, potature che superano un diametro di 5 cm sono a rischio e sopra i 10 cm sono da evitare.

Le azioni da intraprendere possono includere la potatura selettiva per ridurre il carico dei rami in caso di carico nevoso (sempre più raro ma accompagnato spesso da piogge che ne aggravano le conseguenze).

L’eliminazione di rami secchi o malati e l’eventuale ancoraggio, che va eseguito senza tenere la corda in tensione, sona da valutare con un arboricoltore per piante con rami instabili. Nel 2014 è stato fatto un inventario delle piante meritevoli di conservazione, è quindi opportuno chiedere informazioni in tal merito all’ufficio tecnico comunale.

Gestione sostenibile dell’ambiente circostante

In natura ogni organismo non è solo ma interagisce con molti altri; di conseguenza, nella gestione di un giardino storico con piante monumentali, per garantirne la loro vitalità, è necessario adottare un approccio sostenibile all’ambiente circostante.

L’uso di pesticidi chimici sia insetticidi che fungicidi, il compattamento del suolo durante eventuali lavori di sistemazione della casa, i depositi di terra nei sotto-chioma degli alberi, sono tutte pratiche che possono essere deleterie. Inoltre, promuovere la biodiversità e creare un habitat favorevole per la fauna locale può contribuire alla salute complessiva del giardino.

La pianificazione secondo Baratella Giardini

Sebbene sia fondamentale preservare le piante esistenti, è possibile integrare nuove piante in modo armonioso per arricchire la bellezza e la diversità del giardino storico. Quando si selezionano nuove piante, è importante considerare quelle che si integrano bene con l’aspetto generale del giardino e rispettano il suo carattere storico. Ma soprattutto scegliere in base alle esigenze delle piante. Scegliere piante autoctone o tradizionali della regione può essere una scelta appropriata per mantenere l’autenticità del giardino.

Educazione e coinvolgimento della comunità

La valorizzazione e la salvaguardia di un giardino storico richiedono un impegno da parte della comunità e un’adeguata sensibilizzazione sull’importanza di queste aree verdi. Organizzare visite guidate, eventi educativi o attività di volontariato può coinvolgere la comunità locale nella salvaguardia e valorizzazione del giardino storico, creando una connessione emotiva e un senso di responsabilità verso la sua conservazione.

La salvaguardia e la valorizzazione delle piante in un giardino storico richiedono dunque un approccio professionale e consapevole. La conservazione delle piante esistenti, la gestione sostenibile dell’ambiente circostante, l’integrazione oculata di nuove piante e il coinvolgimento della comunità sono tutti elementi chiave per preservare l’autenticità e l’estetica di un giardino storico. Investire nel mantenimento delle piante storiche e nel rispetto del loro carattere contribuirà a creare un ambiente unico, ricco di storia e bellezza naturale.

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