L’8 settembre è prevista la riapertura ufficiale del Santuario della Madonna d’Ongero, immerso nel bosco di Carona, sono infatti conclusi i lavori di restauro che hanno riportato all’antico splendore uno dei luoghi di culto più amati del Ticino. Dopo sei anni di chiusura e due anni di importanti interventi, il Santuario riaprirà ufficialmente le sue porte al pubblico.

Un restauro in tre fasi: salvaguardia e innovazione

Il restauro del Santuario, iniziato nel 2016, ha visto tre fasi distinte ma complementari. La prima fase è stata cruciale per affrontare l’umidità di risalita dai muri in pietra, un problema che minacciava la conservazione delle opere d’arte presenti. In particolare, sono stati salvati due dipinti murali, tra cui un’opera di origine petriniana, grazie alla realizzazione di sistemi di drenaggio e alla manutenzione parziale delle coperture.

La seconda fase, sviluppatasi tra il 2021 e il 2024, ha interessato le rimanenti parti delle coperture, i pregiati stucchi dei Casella, tutte le parti lignee e policrome, oltre a elementi lapidei di rilievo. In questa fase si è proceduto anche alla posa di un sistema illuminotecnico interno ed esterno, alla sistemazione degli intonaci, sia interni che esterni, e delle facciate. Un lavoro di riqualificazione ha interessato anche l’eremo annesso, dove è stato realizzato un nuovo bagno per disabili e aumentata la capacità ricettiva a 10 posti letto. Inoltre, le pavimentazioni esterne sono state adeguate per garantire la fruibilità ai diversamente abili, mentre le edicole della via Crucis sono state restaurate con particolare attenzione agli intonaci e alla colorazione.

Un’opera di valore e un futuro ancora da scrivere

Tra le opere più significative, anche il restauro dell’apparato campanario, ora completamente messo in sicurezza, e della lanterna del cupolino, realizzata in rame secondo le tradizioni dell’arte artigiana. L’investimento complessivo per queste operazioni è stato di 1,5 milioni di franchi svizzeri, una cifra che riflette l’importanza e la complessità del restauro.

Il progetto di restauro, tuttavia, non si conclude qui. Una terza fase è prevista per il periodo 2025-2026, durante la quale si interverrà sul drenaggio a monte del Santuario e sul consolidamento strutturale delle edicole della via Crucis, completando così un ciclo di lavori che mira a garantire la conservazione a lungo termine di questo gioiello architettonico.

Una celebrazione attesa

L’evento sarà anticipato oggi, 4 settembre, dalla presentazione ai media del dettaglio del lavoro svolto, con la partecipazione di importanti figure come l’architetto Luca Giordano e i restauratori coinvolti, oltre ai membri del consiglio parrocchiale e ai rappresentanti dell’Ufficio dei beni culturali del Canton Ticino. A fare gli onori di casa, il coordinatore dei benefattori Riccardo Braglia, accompagnato da Helena Bernal ed Endrio Ruggero, figure chiave nel progetto di restauro.

La riapertura ufficiale del Santuario è fissata per l’8 settembre 2024, in coincidenza con la festa della Madonna d’Ongero, durante la quale si celebreranno anche i 400 anni dalla fondazione del Santuario, rendendo la giornata ancora più speciale per la comunità di Carona e per tutti coloro che conservano un legame profondo con questo luogo.