Maestro Gianni Bergamo, lei oggi nel mondo della musica è considerato un mecenate. Come è nato il concorso che l’ha resa una figura di spicco nel sostegno dei giovani musicisti? Ci parli della Fondazione.
«L’idea nasce dal mio grande amore per la musica e come musicista ho deciso di creare una fondazione per aiutare, sviluppare e supportare i giovani talenti. Ho avuto la fortuna nella mia vita di poter alimentare la mia passione per la musica, ma non tutti riescono ad avviarsi ad una carriera musicale, che è una carriera bellissima, preziosissima per sé stessi e per gli altri. Ho voluto questa fondazione per mettere a disposizione ogni anno un premio per chi ha talento e bisogno di una spinta. I vincitori sono davvero i migliori esordienti nel loro campo e, oltre a ricevere un importo per continuare i loro studi, vengono messi in contatto con professionisti che possano portarli ad un livello ancora più alto ed essere introdotti sulla scena internazionale. Alcuni dei vincitori oggi hanno già raggiunto una caratura internazionale; penso alla violoncellista Constanze von Gutzeit, al contralto Beth Taylor, o al quartetto Sonic Art. Ma almeno 200 dei partecipanti al concorso hanno già avuto successo in concerti e palcoscenici che difficilmente avrebbero potuto raggiungere. Questo per me è un grande risultato».
Diciotto importanti edizioni per questo Award che è sempre più internazionale: quanti ragazzi hanno partecipato finora e da quali nazioni? Quanti sono stati i premi assegnati? Ci parli della prossima edizione 2024 già in corso d’opera…
«L’edizione 2024 sarà dedicata ai migliori gruppi di musica da camera, e con questa edizione raggiungeremo i 450.000 franchi di premi assegnati. Ogni anno il tema è diverso: il concorso può essere per strumento, voce, o musica da camera. I brani con i quali questi giovani si devono presentare sono scelti con severità, e devono essere eseguiti davanti alla giuria alla perfezione, sia da un punto di vista tecnico che interpretativo. La giuria è l’eccellenza del nostro Award, perché è costituita da professionisti di altissimo livello che vengono selezionati in tutto il mondo in base al tema di ogni anno. Il prestigio dei giurati è il fattore determinante per ottenere un’ampia partecipazione».
Che ruolo ricopre il Conservatorio della Svizzera italiana nell’organizzazione dei concorsi annuali?
«Il Conservatorio ha un ruolo importantissimo, e non solo per la sua notorietà e per il suo prestigio, ma anche per il suo ruolo di organizzatore di ogni edizione: dalla stesura del regolamento del Concorso, all’invio del bando a tutti i Conservatori, all’organizzazione della finale che si tiene ogni anno a settembre nell’Aula Magna e che richiede tre giorni di strumenti, strumentisti accompagnatori di altissimo livello, accordatori, sale prove e tanti altri elementi logistici. Questo supporto è fondamentale e siamo molto grati a Nadir Vassena e alla nostra collaboratrice Alessia Meszaros per il loro lavoro».
Chi sono le altre figure legate alla Fondazione?
«La fondazione ha un presidente del quale siamo molto orgogliosi che è Marco Solari, già Presidente dell’Ente Ticinese del Turismo e Presidente del Locarno Film Festival fino a settembre di quest’anno; in passato ha avuto prestigiosi presidenti come Flavio Cotti, già Presidente della Confederazione Svizzera. La gestione è affidata ad un Consiglio e ad uno Steering Committee. Recentemente abbiamo avuto una nuova nomina nello Steering Committee, Elisabetta Treggiari che ci supporterà per far conoscere sempre di più il nostro Award».