Il Premio Chiara, giunto alla sua XXXVII edizione, si conferma uno degli appuntamenti più rilevanti per chi ama la narrativa breve e il racconto. Non solo Varese e la Lombardia, ma anche il Canton Ticino hanno un ruolo centrale nel programma 2025, a testimonianza della vocazione transfrontaliera della rassegna organizzata dall’Associazione Amici di Piero Chiara.

Il Festival del Racconto 2025, pur in un anno segnato da difficoltà organizzative – e personali per la direzione – che hanno reso il lavoro dietro le quinte più impegnativo del previsto, riprende il suo percorso letterario con una proposta culturale di forte attualità. La presentazione ufficiale si è svolta a Palazzo Estense a Varese, dove il sindaco Davide Galimberti, l’assessore alla cultura Enzo Laforgia e la presidente della commissione Manuela Lozza hanno fatto gli onori di casa.

I finalisti si presentano a Lugano

Uno dei momenti clou sarà a Lugano, sabato 18 ottobre (Biblioteca cantonale, via Carlo Cattaneo 6). Qui i tre finalisti del Premio – Piero Colaprico con Le vie della katana (Feltrinelli), Andrej Longo con Undici non dimenticare (Sellerio) e Gabriele Pedullà con Certe sere Pablo (Einaudi) – dialogheranno con Mauro Novelli, Luca Saltini e Stefano Vassere. Un appuntamento che dà rilievo al Ticino come palcoscenico di discussione e riflessione letteraria, aperto a un pubblico di lettori sempre più numeroso e partecipe.

Giovani autori anche dal Ticino

La vitalità della rassegna emerge anche nel Premio Chiara Giovani, che quest’anno ha raccolto 221 racconti dall’Italia e dal Canton Ticino. Tra i 25 finalisti figurano diversi giovanissimi ticinesi: Caterina Ferrando (Stabio), Lia Mastrobattista (Genestrerio), Marco Mazzali (Lugano), Beatrice Tampieri (Lugano) e Miriam Viganò (Massagno). La presenza di più voci svizzere nel gruppo selezionato è segnale di un fermento letterario giovanile che oltrepassa i confini.

La giuria che li ha scelti annovera, tra gli altri, Andrea Bianchetti (docente CPC Lugano e CPT Bellinzona) e Davide Circello (docente a Lugano 1), confermando l’attenzione riservata al contributo della Svizzera italiana nel processo di selezione.

Un ponte culturale tra Lombardia e Ticino

Se il cuore della manifestazione resta a Varese, il calendario costruisce un ponte ideale tra le due sponde del lago. Non è un caso che la giuria popolare sia composta da 150 lettori italiani e svizzeri, scelti tra biblioteche, gruppi di lettura ed enti culturali. Una collaborazione che dà forma concreta a quell’idea di “Regio Insubrica” che da sempre caratterizza il Premio.

Un autunno di letteratura condivisa

Il programma, disponibile integralmente sul sito ufficiale www.premiochiara.it, culminerà con il gran galà finale a Varese, nelle prestigiose Ville Ponti, il 19 ottobre. Ma il valore aggiunto di quest’edizione – che si conferma dal 2024 – è senza dubbio il radicamento in Ticino: dal coinvolgimento dei giovani autori alla tappa di Lugano con i tre finalisti, fino al ruolo attivo dei lettori ticinesi in giuria.

Il Premio Chiara in Ticino non è dunque un semplice “satellite” della manifestazione, ma una parte integrante della sua identità, segno di una letteratura che, come i laghi che uniscono i territori di confine, sa creare continuità senza barriere.