Nel panorama dell’arte contemporanea, pochi nomi evocano con altrettanta immediatezza l’idea di una pittura corporea, monumentale e al tempo stesso intima, come quello di Jenny Saville. La pittrice britannica, celebre sin dagli anni Novanta per i suoi imponenti ritratti che mettono in discussione canoni estetici e convenzioni culturali, torna oggi protagonista con una retrospettiva di grande respiro: The Anatomy of Painting.
La mostra, ospitata dalla National Portrait Gallery di Londra, affronta il lavoro dell’artista con un approccio trasversale, ponendo l’accento sull’elemento che da sempre ne definisce l’identità: la tensione tra rappresentazione e realtà del corpo umano. Per Saville, la tela è un laboratorio di anatomia, uno spazio di osservazione e scomposizione, ma anche un terreno poetico dove fragilità, forza, dolore e bellezza si intrecciano senza gerarchie.
Il titolo stesso dell’esposizione, The Anatomy of Painting, richiama un’indagine quasi chirurgica sulla pittura e sul modo in cui essa diventa linguaggio di verità. Le figure che emergono dai suoi quadri non sono mai oggetti estetici pacificati, ma entità in mutazione, corpi che si espandono, collassano, resistono. Lontana dall’idealizzazione, Saville ha costruito negli anni una ricerca che spazia tra tradizione rinascimentale, suggestioni fotografiche e riferimenti alla chirurgia plastica, in una dialettica che la colloca tra i protagonisti assoluti della pittura figurativa contemporanea.
La retrospettiva si inserisce anche in un momento di rinnovato interesse critico e collezionistico verso l’artista. Opere di Saville sono state battute nelle principali case d’asta internazionali, da Christie’s a Sotheby’s, con cifre record che confermano il valore crescente di una pittura che ha saputo imporsi per radicalità e riconoscibilità. Parallelamente, la collaborazione con la galleria Gagosian ne ha consolidato la visibilità a livello globale, offrendo occasioni espositive di prestigio.
Il percorso espositivo londinese non si limita a riunire le tele più note, ma introduce anche studi, disegni e materiali preparatori che permettono di comprendere da vicino il processo creativo dell’artista. Si tratta di una dimensione spesso rimasta in secondo piano rispetto alle opere monumentali, ma essenziale per cogliere la stratificazione di segni, cancellature e ripensamenti che caratterizza il suo metodo.
Per chi desidera approfondire, è disponibile un volume monografico, Jenny Saville: The Anatomy of Painting, edito dalla National Portrait Gallery e acquistabile online.
In un contesto in cui la pittura figurativa sembra aver ritrovato centralità nel discorso critico e museale, Jenny Saville riafferma il suo ruolo di voce imprescindibile. Le sue opere non offrono consolazione né risposte rassicuranti: mettono in scena il corpo umano come luogo di contraddizione, forza e vulnerabilità, e la pittura stessa come atto di resistenza.
Con The Anatomy of Painting, la National Portrait Gallery conferma Londra come uno degli epicentri dell’arte internazionale e rilancia il nome di Jenny Saville tra gli artisti più influenti e discussi della scena contemporanea.