Il Museo d’Arte della Svizzera Italiana (MASI) inaugura una nuova stagione cinematografica che si distingue per un’importante novità: l’ampliamento del programma con proiezioni non solo a Lugano, ma anche a Bellinzona e Locarno. Questo arricchimento rappresenta un’opportunità unica per il pubblico, che potrà approfondire il legame tra cinema e arti visive attraverso una serie di proiezioni gratuite. Ogni film selezionato si collega ai temi delle mostre in corso, offrendo nuovi spunti di riflessione e dialogo tra le due discipline.

Il progetto, realizzato grazie al sostegno di Cultura in movimento e con la consulenza di Antonio Prata, propone un calendario di appuntamenti che spazia dal cinema d’autore ai film documentari, con una selezione che tocca vari aspetti dell’arte e della rappresentazione visiva.

Un’apertura all’insegna del cinema di Tati

La stagione prende il via mercoledì 12 marzo a Lugano con Play Time, capolavoro del 1967 firmato da Jacques Tati. Questo film, noto per la sua critica ironica e surreale alle moderne architetture urbane e alle dinamiche sociali, verrà riproposto anche a Bellinzona il 26 marzo. L’opera si inserisce perfettamente nel contesto artistico del MASI, trovando un parallelismo con le visioni distorte e oniriche delle realtà urbane rappresentate nei lavori di artisti come Gagliardi.

Drii Winter: il cinema svizzero protagonista

Il 3 aprile sarà la volta di Drii Winter, film di Michael Koch che ha conquistato il titolo di Miglior Film Svizzero 2023 e ha ricevuto la Menzione speciale alla Berlinale, oltre a una candidatura agli Oscar. L’opera, che esplora con toni poetici la vita nelle regioni montane della Svizzera, verrà proiettata al Cinema Rialto di Locarno e successivamente riproposta il 20 maggio a Lugano, in concomitanza con la mostra “Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni. Un sodalizio artistico”, creando un interessante dialogo tra cinema e pittura.

Montagne, arte e tradizioni: la chiusura con Gugolz

A chiudere la stagione primaverile, il 9 aprile, sarà Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Aldo Gugolz. Vincitore del Trento Film Festival e premiato per l’innovazione al SSA-Swissimage, il documentario racconta la vita nelle montagne ticinesi, intrecciando paesaggi suggestivi e storie umane con una narrazione intima e coinvolgente. La proiezione si inserisce nel contesto della mostra “Eugenio Schmidhauser. Oltre il Malcantone”, aggiungendo un ulteriore livello di approfondimento sull’identità culturale della regione.

Uno sguardo all’autunno

La programmazione di MASI al cinema non si fermerà con la primavera: in autunno il progetto continuerà con nuove proiezioni al Cinema Iride di Lugano e al Cinema Otello di Ascona, accompagnando le esposizioni previste per settembre 2025.