Giorgio Rastelli nasce a Milano nel 1940. Frequenta Brera ed altre scuole d’arte. Dal ’64 espone in varie gallerie italiane ed estere. Dopo una iniziale ricerca tra il formale e l’informale, Rastelli approda con l’uso del legno a nuove soluzioni figurative, protagonista la figura femminile. Nel ’85 incomincia a inserire il colore sulle sculture per sottolineare la dinamicità. Nel 2001 Rastelli realizza la sua più grande opera scultorea, la “Balena”, per il Museo Geologico di Castell’ Arquato. Grande mostra personale, nel 2002, nelle scuderie leonardesche del Castello Di Vigevano, organizzata dal Comune. Nel 2003 installazione “Cenerentola” per il Museo della Calzatura al Castello di Vigevano, inoltre viene scelto come artista rappresentativo dell’idea di energia per l’esposizione “International Energy Forum” a Rimini dove un’onda blu, lunga 42 metri, diventa lo sfondo narrante del movimento delle sculture Le sue opere sono presenti alla Fondazione Seibu di Tokyo, al Museo della fotografia di Hannover, al Museo di Crema e al Museo del Castello di Zavattarello. Vive e lavora nella campagna piacentina.

Così scrive dell’artista Ugo Nespolo: «In Giorgio Rastelli il virtuosismo, l’esaltazione della manualità, la capacità di dar vita ad un universo ligneo sapendo eliminarne la fissità, la durezza, la rigidità che parrebbe obbligata. Il mondo di Giorgio Rastelli è un mondo di figure leggiadre ma non leziose, erotiche ma molto ironiche, narrative ma ricche di concettualità. So che il progetto dell’artista non si limita al solo universo femminile ma si estende invece alla natura tutta ed al mondo animale in particolare. Come non ricordare la straordinaria Balena del 2000 le cui dimensioni gigantesche (più di 10 metri!) ribadiscono come Rastelli sappia dotare di un vero soffio vitale una materia che si immaginerebbe rigida ed inespressiva. La tradizione della scultura lignea policromata ha radici lontane non solo nell’arte occidentale. Rastelli parodiando non poco gli atteggiamenti sensual-sportivi nelle sue opere mette in scena un universo di movimenti colti (e come rubati) dalla flessuosità del movimento, alla esaltazione del gesto atletico, su sino alla civetteria di certi atteggiamenti che potenzia quell’aria di leggerezza e di bellezza desiderabile. Si tratta forse in questi anni di essere in grado di ridefinire il concetto stesso di “bellezza” ben sapendo che risulta poco plausibile e parecchio artificioso tentare di ricalcare in arte parametri che ritornano dal passato. La bellezza insomma non può essere la riesumazione in chiave contemporanea di moduli, modelli ed idee d’altri tempi. Se la bellezza fosse soltanto “armonia” dovremmo tutti lanciarci alla riscoperta di una nuova misura, forse una nuova “sezione aurea” modello di proporzione ed equilibrio».

Elisabetta e Paolo De Angelis sono gli ideatori della OLD – American Design And Art, una galleria che da oltre 30 anni svolge un’attività di ricerca negli Stati Uniti e soprattutto un’opera di restauro di arredi e juke boxes da collezione caratteristici della cultura americana del primo 900: un viaggio nel passato prossimo, un viaggio nell’ immaginario collettivo: gli anni tra le due guerre, gli oggetti del nascente design, i luoghi reali e i luoghi immaginari della mitica capitale del cinema americano. Oggi, OLD propone una collezione di mobili e juke boxes cercati e selezionati direttamente negli USA, una scelta di pezzi che a distanza di anni conservano intatta la loro modernità, firmati dai più grandi designers dell’epoca quali, Donald Deskey, Kem Weber, Norman Bel Geddes ,Gilbert Rhodes, Paul Fuller. Il periodo fra le due guerre consente di recuperare i primi esemplari di quegli  oggetti d’uso che hanno influenzato la progettazione degli interni e cambiato il modo di vivere in generale. In quel periodo, infatti, architetti e designers americani rielaborarono le influenze dell’Art Deco europea fino a sviluppare una serie di stili del tutto autonomi e particolari come il “ Machine Age “ e l’avveniristico “ Airstream “ secondo il gusto del colossale che sempre ha dominato oltreoceano. In architettura sorsero alcuni dei più memorabili edifici di questo secolo come il Chrysler Building e il Radio City Music Hall a New York ed il Pan Pacific Auditorium a Los Angeles; la decorazione interna di case, uffici, ristoranti, edifici pubblici fu rivoluzionata dalle stilizzazioni moderniste; i designers crearono ogni tipo di mobile utilizzando i nuovissimi materiali che la tecnica metteva a loro disposizione : bakelite, formica, alluminio, cromo, tutti materiali per allora rivoluzionari. Quegli interni, quei mobili sono considerati, oggi, classici del design e come tali la Galleria OLD – American Design And Art intende proporli, assieme ad una serie di accessori originali della stessa epoca, a interior designers e collezionisti quale reale alternativa ai pezzi codificati dell’antiquariato tradizionale. 

 

OLD – American Design And Art 

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