Cetra Alimentari SA è impegnata da tempo nella promozione del marchio formaggio d’alpe ticinese «Eccellenze». Qual è il vostro approccio e quali sono i risultati ottenuti finora?
«Il nostro impegno in favore della promozione del formaggio d’alpe ticinese nasce da un progetto di sviluppo regionale, che vede coinvolti tra gli altri l’UCT e la STEA, con l’obiettivo di valorizzare il formaggio. La produzione del formaggio d’alpeggio avviene in un periodo limitato nel tempo, tra giugno e settembre, ma spesso si vende il prodotto ancora fresco per poter coprire le spese relative alla gestione dell’alpe e quindi non si lascia il tempo al formaggio di poter esprimere al meglio le sue particolarità. Sapori e aromi si sviluppano invece con il tempo e con la giusta maturazione solo dopo qualche mese, meglio se in una cantina idonea con temperatura e umidità controllate e con la giusta e quotidiana cura delle diverse forme. Il formaggio viene quindi messo sul mercato oltre Gottardo, presentato alle fiere e fatto degustare presso la grande distribuzione. I riscontri sono positivi e con l’imminente inizio della fase operativa del progetto “Eccellenze Alpestri” siamo certi che il formaggio d’alpe ticinese AOP sarà un importante ambasciatore della qualità del lavoro sugli alpeggi ticinesi».
Ci può fare qualche esempio di attività di promozione «sul territorio»?
«Menzionerei sicuramente le visite che vengono organizzate durante la stagione d’estivazione, alle quali prendono parte clienti, consumatori e associazioni, come ad esempio la STRP che nel mese di settembre 2023 ha fatto visita a un alpeggio della Valle Maggia. Come da genesi dell’associazione, i partecipanti si sono relazionati con le anime dell’alpeggio con curiosità, stupore e con puntuali domande sia nel caseificio sia nella cantina, al fine di carpire la magia di questo inconfondibile prodotto. L’aria frizzante, il paesaggio alpino e la meritata quanto attesa degustazione hanno fatto il resto».
In generale, il prodotto locale e «genuino» (e a chilometro zero) riscuote sempre più interesse. Come mai?
«Più che di genuinità parlerei di territorio, di cultura e di qualità. La globalizzazione, i cambiamenti generazionali e l’immigrazione influenzano la percezione del consumatore su ciò che è territorio, cultura e prodotto svizzero. Per questo difendiamo e promuoviamo i marchi Bio, AOP e IGP anche con i prodotti alpestri, affinché si possano comprendere quanto lavoro e quanta storia ci sia alle spalle di questi alimenti. E in questo senso, grazie all’informazione e alla promozione attraverso le diverse piattaforme mediatiche, i mercati e le degustazioni possiamo raccontare il prodotto e far conoscere l’intera filiera del latte, consentendo così di (ri)avvicinarsi alla “svizzeritudine” di cui tanto siamo fieri e orgogliosi. In Ticino abbiamo dei formaggi che vincono medaglie a livello di concorsi internazionali proprio perché dai pascoli, dal benessere animale e dalle mani del casaro produciamo qualità e questo non può che essere il vero valore aggiunto per il consumatore. Non dimentichiamoci che alla base della piramide di Maslow c’è la nutrizione, quella di qualità».