Fondata nel 1729, in piena età dei Lumi, Maison Ruinart è considerata la più antica casa produttrice di Champagne. Nel suo lungo cammino, segnato da quasi tre secoli di savoir-faire e ricerca, l’azienda ha appena vissuto un importante passaggio di testimone: la nomina di Caroline Fiot come nuova Cellar Master, incarico che assumerà ufficialmente dal 1° gennaio 2026.

La decisione giunge dopo la scomparsa di Frédéric Panaïotis, figura chiave dal 2007 e artefice dello stile raffinato e fresco che ha reso celebre la Maison. Proprio lui aveva affiancato per quasi un decennio Caroline Fiot, preparandola a un ruolo che oggi assume una valenza non solo tecnica, ma anche simbolica.

Una carriera costruita tra vigne e ricerca scientifica

Originaria di una famiglia legata al mondo vitivinicolo, Caroline Fiot ha mosso i primi passi professionali tra i vigneti di Saint-Émilion. Dopo aver completato gli studi di ingegneria agronomica e enologia a Montpellier, ha ampliato le sue competenze con esperienze internazionali, dagli Stati Uniti al Vietnam, fino a un percorso accademico presso la LVMH Chair all’ESSEC Business School.

Nel 2016 l’ingresso in Maison Ruinart, dove ha collaborato a progetti di ricerca su temi cruciali come la “lightstrike” (l’impatto della luce sul vino) e lo sviluppo del packaging sostenibile “Second Skin”. Ha inoltre contribuito alla nascita del cuvée Ruinart Blanc Singulier, esempio di innovazione stilistica e tecnica. Dopo una parentesi in Argentina con Chandon e la direzione tecnica presso Moët & Chandon, Fiot torna ora alla Maison che l’ha formata, pronta a guidarne il futuro.

Sostenibilità e innovazione al centro

Il presidente Frédéric Dufour ha sottolineato come la sua nomina rappresenti la naturale continuazione di un percorso basato su “trasmissione ed eccellenza”, valori che da sempre caratterizzano Ruinart. L’impegno non sarà solo quello di preservare l’eleganza dello stile Chardonnay, ma anche di rafforzare il legame con la natura e affrontare le sfide del cambiamento climatico.

La Maison Ruinart negli ultimi anni ha investito in pratiche di viticoltura sostenibile, adattando la produzione alle nuove condizioni ambientali. L’attenzione al dettaglio e l’apertura all’innovazione restano centrali: dalla ricerca agronomica alle collaborazioni con il mondo dell’arte e della gastronomia, l’obiettivo è mantenere vivo un patrimonio che coniuga storia e modernità.

Una visione che guarda avanti

“È un onore profondo dare continuità allo stile Ruinart”, ha dichiarato Caroline Fiot, ricordando il legame con il suo predecessore e la responsabilità di portare avanti un’eredità unica nel panorama enologico. Con la vendemmia 2025 appena conclusa e le degustazioni dei vini base in corso, inizia così una nuova stagione per la Maison Ruinart, che dal 1729 racconta la cultura dello Champagne come esperienza di condivisione, eleganza e innovazione.