Questa straordinaria vicenda imprenditoriale inizia a Stabio, un borgo con poco più di 2000 abitanti, dove i contadini vivevano vendendo ai negozi i frutti del loro lavoro in un’economia di sussistenza. Fu qui, che Battista Rapelli festeggiò nel 1906 l’arrivo del primogenito Mario (cui seguirono nel 1908 il fratello Aldo e nel 1910 la sorella Rosa) e fu qui che crebbe e si formò un giovane salumiere coraggioso e appassionato. Quando nel 1917 il padre del dodicenne Mario decise di partire volontario sul fronte italiano la famiglia decise di trasferirsi al Montalbano, un’incantevole crotto tipico ticinese circondato dai vigneti. Seguirono anni difficili dovuti alla crisi economica, ma al momento di decidere la strada da percorrere, il giovane Mario scelse di seguire le orme paterne iniziando il tirocinio da macellaio a Lugano e Besso. Nonostante il futuro incerto non si perse d’animo affrontando come una vera e propria sfida l’occasione di rilevare la macelleria salumeria Rattaggi situata nel nucleo di Stabio, in Via Giulia, con l’aiuto finanziario dello zio Pin.
L’avventura ebbe dunque inizio nel 1929 con due soli apprendisti ma ben presto la cura nella lavorazione di carni, salami e prosciutti, la passione e la tenacia per il lavoro, unite ad una indubbia capacità imprenditoriale, consentirono alla qualità e al buon nome della ditta di affermarsi gradualmente col passare degli anni. Mario Rapelli deve gran parte del suo successo a Maria Crivelli, figlia dell’impresario Giuseppe Crivelli, originaria di Novazzano, sposata nel 1932. La donna, dal carattere forte e dall’indiscussa vitalità, aiutava il marito nella gestione della bottega e impartiva direttive in modo da garantirne il buon andamento. La passione per la ristorazione e il convivio trovano un accrescimento nel grotto Montalbano, luogo dove Mario Rapelli era cresciuto con la mamma Anna Regazzoni, e gli zii. Il grotto, gestito dallo zio Giuseppe divenne in breve un’estensione della bottega Rapelli, il cuore pulsante dell’attività dove ospiti e clienti venivano invitati a degustare i prodotti. Nella sala c’era un grande grill dove il cuoco cucinava carne alla griglia, i salumi venivano finemente affettati e una saletta denominata “dei cacciatori” accoglieva gli amici per cene ed eventi privati.
La piccola salumeria di paese che negli anni ‘30 vendeva prevalentemente a Stabio ed era gestita in famiglia, diventa in pochi decenni un salumificio in grado di rifornire negozi di tutta Svizzera con le sue specialità. Dopo il 1939 arrivano gli anni della guerra e del contingentamento, quando la Confederazione prevedeva l’assegnazione di un numero limitato di capi di bestiame ad ogni Cantone. Alla Rapelli toccò la metà dei 100 maiali messi a disposizione del Ticino, dato che Mario Rapelli col suo salumificio offriva le maggiori garanzie per la lavorazione e distribuzione del prodotto.
Il 1944 è un altro momento cardine nella storia dell’azienda, quando Mario costruisce il nuovo stabilimento, sempre in Via Giulia (luogo della sua prima Bottega e dove intendeva fermamente continuare l’attività), che inizialmente dà lavoro a 10 salumieri. Seguirono i primi contratti nella grande distribuzione tra cui la Coop di Basilea ed i suoi negozi.
E, finalmente, gli anni ’60 sono quelli del boom economico e la Rapelli vive un momento di espansione straordinario: dai 20 dipendenti del 1951 a 400, mentre i maiali lavorati settimanalmente aumentarono da 40 a oltre 500.
Il forte legame col suo Comune portò Mario Rapelli ad essere eletto sindaco di Stabio, mantenendo la carica per otto anni, fino al 1960. Negli anni successivi, non mancherà di fare sentire la propria voce in consiglio comunale mosso da un attaccamento appassionato per il territorio e per i suoi abitanti.
Ma gli anni ‘60 sono soprattutto quelli del cambio generazionale e dell’avvento in azienda del figlio di Mario e Maria Rapelli, Silvio. Terminati gli studi nel Canton Svitto, inizia la sua gavetta in azienda. Per il padre Mario è fondamentale trasmettergli le tradizioni, la competenza, l’amore per l’arte salumiera e per la qualità. Silvio guarda avanti e intuisce la necessità e l’opportunità di sviluppare un nuovo formato di vendita: nasce l’affettato sottovuoto. Un’innovazione che si rivelerà epocale. Una fase intensa, di difficoltà, timori e pazienza. Dopo vari prototipi, e lunghi mesi di sperimentazione, il 19 settembre 1969, la Rapelli effettua la sua prima spedizione: 19,2 Kg di salumi sottovuoto, accompagnati personalmente dalla stazione di Mendrisio alla volta di Basilea. Fu il primo tentativo riuscito, non solo in Svizzera ma addirittura in Europa, di confezionare i salumi in un imballaggio trasparente proponendo prodotti di grande qualità.
Il modo di preparare e stagionare i salumi costituisce infatti il punto di forza della Rapelli. Un metodo e una tecnica sempre uguali: tutti i salumieri dovevano imparare a speziare con gli ingredienti delle ricette, nelle quantità prestabilite, mettendo sempre la qualità davanti a tutto. Tassello fondamentale di questo sviluppo è stata sempre la formazione dei salumieri e il passaggio delle tradizioni, della passione e dell’amore per l’arte salumiera di generazione in generazione.
La cultura della Bottega è ancora oggi il valore più forte in azienda. Grazie all’amore per l’arte salumiera ereditata da Mario e da Silvio, Rapelli è ambasciatore della ticinesità in tutto il paese, presente sul mercato con i prodotti a marchio “Rapelli”, primo marchio di salumeria in Svizzera, e con quelli della linea regionale “Ticinella”, una selezione di specialità fortemente radicate al territorio. Tra i prodotti spiccano il Prosciutto crudo Pioradoro, lavorato a mano, stagionato 16 mesi e affinato a quasi 2.000 metri sull’Alpe Piora, dove i profumi della flora e dell’aria alpina gli donano un sapore semplicemente inimitabile. Un’altra eccellenza del territorio è il “Salame dei Castelli d Bellinzona”, un salame nostrano affinato in una cantina del Castello di Montebello, espressione massima della passione per l’arte della stagionatura. E, ancora, merita senz’altro una citazione il “Prosciutto crudo del Grotto”, una novità dei Mastri Salumieri di Rapelli affinata nella cantina di un tipico grotto del Viale alle Cantine di Mendrisio, ai piedi del Monte Generoso.
Un attaccamento al territorio che vive oggi anche attraverso la scelta delle spezie utilizzate per impreziosire diverse specialità (coltivate, selezionate ed essiccate sul territorio cantonale) e con il sostegno a molteplici iniziative di promozione della cultura gastronomica ticinese in tutta la Svizzera, come eventi, passeggiate enogastronomiche e rassegne, fino all’apertura di un ristorante ambasciatore delle eccellenze e dei sapori ticinesi nel cuore di Zurigo, il Ristorante-Salumeria La Bottega di Mario, premiato col prestigioso riconoscimento nazionale del settore “Best of Swiss GastroAward” 2019.