Il seminario di ASSP ha proposto un aggiornamento riguardo allo stato dell’enologia tedesca dove, come avviene in numerose altre aree di produzione vitivinicola, si confrontano tradizione e nuove tendenze. I vini bianchi tedeschi, grazie alla loro acidità, e spesso grazie all’alto contenuto di zuccheri, sono fra i pochi vini di questa categoria ad essere adatti ad un lungo e sorprendente affinamento in bottiglia. I vigneti si trovano in genere nella zona compresa fra il 49° e il 51° parallelo, una zona al limite della sopravvivenza della vite, eppure i migliori vini da uve Riesling del mondo si producono in questo Paese e le sorprese non mancano nemmeno nell’ampia scelta dei vini dolci. In condizioni come queste è necessario sfruttare al massimo sia le condizioni del terreno, sia le condizioni climatiche; beneficiare al massimo del sole, per esempio, è un vantaggio che nessun viticoltore tedesco può permettersi di ignorare. Per questa ragione, i vigneti sono in genere piantati in colline o pendii rivolti verso sud, preferibilmente in prossimità di fiumi e corsi d’acqua in modo da beneficiare delle condizioni più miti e dei raggi del sole riflessi dall’acqua.

In generale, i vini della Germania, rispetto a quelli prodotti in altre zone del mondo, sono delicati, raffinati e pieni di eleganza, e senza ombra di dubbio questo Paese entra a pieno titolo fra i migliori produttori al mondo di vini bianchi di qualità. La Germania non significa solamente vini secchi, delicati e trasparenti, qui trovano ampio spazio anche i vini dolci, densi, carichi di affascinanti aromi e potenti sapori, prodotti in modo piuttosto inusuale lasciando appassire i grappoli d’uva nella vite e vendemmiandoli ad inverno inoltrato quando i vigneti sono coperti dalla neve e dal ghiaccio.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati 13 vini di cantine affermate e di giovani produttori pronti a sviluppare nuovi temi di tendenza. La degustazione comprendeva Riesling provenienti da varie regioni con stili diversi, nonché Pinot Bianco e Silvaner. Soprattutto i vini a fermentazione spontanea sono stati oggetto di vivace discussione tra gli ospiti per il loro gusto che riporta d’attualità un’enologia del passato ormai dimenticata.

Nella sezione vini rossi sono stati apprezzati Pinot Neri del Baden e dell’Ahr, entrambe regioni famose per questo grande vitigno, nonché un Lemberger/Blaufränkisch, la specialità del Württemberg. Meno conosciuti, ma già prodotti in Germania a causa dei cambiamenti climatici, sono i vitigni internazionali a bacca rossa. Di grande interesse un Syrah di Ziereisen della regione del Baden, nonché un assemblaggio in rosso di varietà internazionali del Palatinato. Entrambi hanno dimostrato che negli anni a venire c’è del potenziale e un buon sviluppo da aspettarsi. La degustazione si è conclusa con un “classico” tedesco, un Riesling Auslese della Mosella, un vino molto apprezzato dagli ospiti. Questi vini con residuo zuccherino abbinato alla vivace acidità dell’uva Riesling hanno un fascino tutto loro e si abbinano molto bene non solo con formaggi o dolci, ma anche con piatti speziati.

Il “German Wine Institute” è un’istituzione fondata nel 1949 con il nome di “Deutsche Weinwerbung GmbH”. I suoi compiti sono le relazioni pubbliche, l’educazione dei consumatori e il coordinamento delle misure di promozione delle vendite, come l’organizzazione di stand fieristici in Germania alle manifestazioni internazionali del vino.