Quello che ha reso famosa nel mondo e ha fatto apprezzare anche da un punto di vista etico questa piccola imbarcazione è la possibilità di vedere in regata atleti normodotati e atleti disabili nella stessa competizione e con le stesse chance di vittoria, senza speciali classifiche che rilevino tale ‘differenza’ perché, proprio per le peculiarità del 2.4mR, persone con disabilità motorie possono accedere a tale sport con le stesse possibilità di un atleta che non presenti alcun problema.
Ma questa eterogenia non avvicina soltanto atleti disabili e normo dotati: la regate, disputate in formula “open”, sono aperte a uomini, donne, giovani e non più giovani, abili e disabili, in un’unica classifica.
Un vero esempio di inclusione sociale.
Poiché il 2.4mR è adatto anche a velisti con disabilità fisiche è stato scelto come classe in singolo per le Paraolimpiadi di Sydney nel 2000, Atene nel 2004, Pechino nel 2008, Londra nel 2012 e Rio nel 2016. Le principali flotte si trovano nei paesi scandinavi, in Italia, Inghilterra, Olanda, Germania, Francia, Spagna, Australia, Canada e negli USA.
L’obiettivo principale del progetto svizzero è quello di creare una squadra agonistica composta da regatanti disabili e normodotati e partecipare a regate internazionali, campionati europei e campionati del mondo con equipaggi svizzeri.