Con tre ori mondiali, un titolo europeo e ora due medaglie olimpiche al collo in sei edizioni (oltre a una di bronzo a squadre a Pechino 2008), Steve Guerdat continua a regalare successi ed emozioni ai tifosi rossocrociati.

Dynamix de Bélhème è stata ancora una volta fantastica dopo la nomination a “Cavallo dell’anno 2023”. Alla Reggia di Versailles ha incantato per la sua eleganza. L’oro, stavolta, è sfuggito per un soffio…

«Lei è stata all’altezza della sua classe. Sono io che non sono riuscito a mantenere la massima concentrazione nel barrage finale, la certezza di una medaglia mi ha forse distratto e l’errore sul penultimo ostacolo è stato decisivo. Non provo però una sensazione frustante di aver mancato il titolo olimpico, perché sono fiero di aver vinto questa medaglia d’argento per la Svizzera».

Le sue parole sono coinvolgenti, i veri campioni si riconoscono proprio in questi momenti.

«Molte persone non si rendono conto, e forse a volte me lo dimentico anch’io, di quanto sia difficile vincere, in qualsiasi sport. Alle Olimpiadi, tutti vogliono brillare fra i migliori del globo. Sono convinto che ci siano diversi cavalieri migliori di me e non ho l’impressione di essere sempre al top. I miei ritorni a casa, la domenica dopo i concorsi, sono stati spesso più dolorosi che piacevoli. È quando ho potuto regalare a mia figlia Ella di 4 anni la medaglia d’oro degli Europei 2023 con Dynamix è stata un’emozione indescrivibile. Con mia moglie Fanny viviamo l’equitazione con molta intensità».

Anche il Ticino è particolarmente orgoglioso che la sua cavalla sia stata scoperta e acquistata da Sabina Cartossi e Gianluca Agustoni della scuderia “CHC Horses” di Sementina.

«È stato un dono del cielo imbattersi in due persone straordinarie come loro, perché il nostro rapporto va oltre quello fra proprietari e cavaliere. Oltre a Dynamix, che abbiamo portato a Parigi 2024, ho potuto contare su due altri cavalli di alto livello come Corbinian e Venard de Cerisy, usciti da “CHC Horses”. Se posso essere felice nel mio quotidiano, in cui condivido momenti intensi con animali così fantastici, è grazie a Gianluca e Sabina. Gran parte della felicità della mia vita la devo a loro. Nella mia mente e nel mio cuore, sono dei veri amici, al di là del loro ruolo di proprietari. Hanno sempre messo al primo posto l’amore per i cavalli e il fatto che potessero rimanere con me. E questo lo considero un valore inestimabile. La mia gratitudine nei loro confronti è immensa, senza di loro non sarei me stesso».

Lei ha il dono di sapere sussurrare ai cavalli, con i quali vive in un’autentica simbiosi. Come trova questa connessione?

«È qualcosa di naturale per me, perché mi è sempre piaciuto trascorrere molto tempo insieme a loro. Passo la maggior parte delle mie giornate con i miei cavalli e il nostro rapporto favorisce una comunicazione naturale, basata sui gesti e sul contatto. Non mi ritengo un ottimo allenatore, ma cerco di creare una sorta di discussione con il cavallo per trovare con un linguaggio comune che ci aiuta a crescere insieme».

Qual è il segreto della sua intesa con Dynamix?

«La pazienza. Quando è arrivata nella mia scuderia di Elgg sei anni fa, ho intuito subito il suo enorme potenziale, ma ho voluto darle il tempo di maturare e di sviluppare le sue capacità senza forzarla. Ho sempre creduto in lei, anche se i primi risultati importanti sono arrivati solo nel 2022».

Quali sono le sue doti?

«Dynamix è una cavalla formidabile, con un carattere forte e determinato. È un amore, di una gentilezza pazzesca. È il primo cavallo che mia figlia Ella ha accarezzato, il primo anche su cui abbiamo osato metterla sulla schiena. Dynamix è quasi come una persona, capisce tutto. Mi fa pensare a uno studente dotato che si annoia in classe. Ho dovuto fare attenzione a non annoiarla. È nata sapendo cosa doveva fare. Ecco perché la parola genio le si addice perfettamente. Impossibile trovare un punto negativo in questa cavalla. È pura felicità».

Il titolo europeo è arrivato proprio con Dynamix, il 3 settembre 2023 a Milano. E pensare che lo ha inseguito per venti lunghi anni…

«Nel 2003, all’inizio della mia carriera, ero giunto sesto a causa di un errore sul penultimo ostacolo che mi era costato la medaglia d’oro. Ho sempre avuto la sensazione che a quel Campionato europeo avessi lasciato passare la mia occasione. “Si ripresenterà mai?”, continuavo a chiedermi. E poi Dynamix ha cambiato tutto. È stata una grande liberazione. Perché era uno dei rari errori che mi svegliavano ancora la notte, quasi come un incubo. Mi sono letteralmente liberato. È per questo che è stata una vittoria che ha avuto un significato speciale per me e che mi ha sicuramente aiutato a conquistare la medaglia d’argento a Parigi 2024».

Le Olimpiadi francesi l’hanno consacrata fra i miti dello sport svizzero, tanto da essere considerato nel nobile ambiente dell’equitazione con lo stile e la classe di Roger Federer. Come si sente?

«Questo accostamento mi fa piacere, perché lo sport svizzero merita il massimo rispetto non solo sul piano delle vittorie. Ogni disciplina è diversa e risulta molto difficile fare dei parallelismi. Roger è un esempio di successo, stile e continuità. Un altro idolo al quale mi ispiro è Michael Jordan. Ancora oggi, quando penso a battermi, a rialzarmi e a continuare la mia progessione, mi vengono in mente le immagini di Michael, che ha lasciato un segno indelebile in me».

La medaglia d’argento della cavalla Dynamix

Un bacio con la medaglia d’argento fra i denti. Sabina Cartossi e Gianluca Agustoni, i proprietari della cavalla di Steve Guerdat che ha brillato a Parigi 2024, sono raggianti. «È una gioia indescrivibile vedere Dynamix sul podio alla Reggia di Versailles. Per noi era già stato un grande onore partecipare ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 con l’altro nostro cavallo, Venard de Cerisy».

Gianluca Agustoni, già cavaliere di alto livello, ha avuto l’opportunità di allenarsi con Philippe Guerdat, padre di Steve. «All’epoca, era lui che preparava i giovani svizzeri ed è in quella occasione che ho conosciuto la famiglia Guerdat», sottolinea Gianluca.

La fiducia è un elemento chiave nella relazione tra i proprietari ticinesi e il campione di Bassecourt (JU), il quale gode della completa libertà con i loro cavalli. «Le decisioni strategiche spettano solo a lui, noi siamo a disposizione in ogni momento», afferma Sabina. Come a Parigi, dove era presente con i suoi figli Ferdinand e Isabelle, accompagnati da Emma insieme al papà Gianluca Agustoni, tutti membri della delegazione svizzera che hanno sostenuto Dynamix.

Il loro è un rapporto di amicizia sincero, basato da oltre dieci anni sulla passione condivisa per i cavalli e sulla stima reciproca. «Steve è speciale con i cavalli, li tratta con amore e grande sensibilità», sottolinea Sabina. «La nostra fiducia in lui è totale. Il nostro legame è molto profondo ed è in continua evoluzione, sia sotto il profilo personale, sia sul piano sportivo», aggiunge Gianluca. «Sposo al cento per cento i principi su cui Steve basa la sua vita di uomo e di atleta. Per questo la nostra unione è molto salda».

La presenza di due cavalli rossoblù a Parigi 2024 – Dynamix de Bélhème (affidata appunto a Steve Guerdat) e Leone Jei (di proprietà di Adolfo Juri di Ambrì e montato da Martin Fuchs) – è un motivo di grande orgoglio per il Ticino. Sabina, Gianluca e Adolfo, con la loro passione e il loro impegno, hanno contribuito a portare il nostro cantone al centro della scena equestre planetaria, dimostrando l’eccellenza dell’allevamento e della formazione dei cavalli.