L’essere umano ha un grande difetto: non riuscire a vedere cosa ci accumuna, anzi, si concentra sulle differenze. Molto spesso le parole “femminismo” e “maschilismo” sono viste come una provocazione, l’uno contro l’altro, una donna che odia un uomo e viceversa.

Io sono una giovane donna, che cerca di guadagnarsi il suo spazio in un mondo sicuramente difficile, ma dove ho la fortuna di essere molto privilegiata. Per molte non è così, moltissime donne in tutto il mondo non vengono pagate tanto quanto un collega maschio, non vengono trattate o considerate con uguaglianza e non solo sul posto di lavoro, ma anche nelle loro case e persino dalla società. Credo che sia essenziale che questa mentalità cambi, e non perché sono femminista, ma perché sono profondamente convinta che la parità di genere è un problema che riguarda tutti noi. 

Io parlerei di “noismo” perché ci si dimentica troppo spesso dell’altro. Noi donne abbiamo bisogno degli uomini, tanto quanto loro hanno bisogno di noi. Non è solo la parola “femmina” mette dei paletti, ma lo stereotipo della parola “maschio” imprigiona moltissimi ragazzi. Voi che aggettivi gli affianchereste? Forte, determinato, autoritario… Ma nessuno può dirti chi sei e come devi esserlo. Un uomo può essere determinato, tanto quanto insicuro. Autoritario, tanto quanto libero. Forte, tanto quando sensibile. Un padre che vuole crescere i suoi figli, non è meno maschio. Una madre che vuole andare a lavorare, non è meno femmina. Eppure a volte sembra proprio così, perché ci sono degli ideali che sembrano intoccabili e ci dicono dove dobbiamo stare e come ci si aspetta che lo facciamo.

Il mondo è fatto di regole ma se non possiamo neanche essere noi stessi, allora ogni briciolo di vita è tolto. Cerchiamo di correre verso la libertà, io cerco di farlo scrivendovi i miei pensieri e sperando di dare un po’ di speranza e di coraggio a chi ha bisogno o ha voglia di un cambiamento.