Con la collezione di 7000 opere dall’800 a oggi e la curatela di Carole Haensler, in occasione dei quarant’anni di attività, è di nuovo un’attrattiva di riferimento culturale per il Canton Ticino: ora con la mostra Looking for Lissitzky. El Lissitzky e la Svizzera (1919-1929) celebra il soggiorno svizzero dell’artista esponente di spicco dell’Avaguardia russa ed è divisa in 12 sezioni tematiche e visitabile fino al 25 gennaio 2026.
Il russo Lissitzky (1890-1941) ingegnere, architetto, fotografo, teorico e artista amico di Kazimir Malevic si approcciò al Suprematismo con i quadri astratti e geometrici Proun (acronimo che in russo unisce le iniziali di “progetto per l’affermazione del nuovo”) per poi associarsi con Aleksander Rodcenko e Vladimir Tatlin al movimento Costruttivista utilizzando tecniche di fotomontaggio e collage anche propagandistiche. Figura poliedrica collaborò tra gli altri anche con Max Bill, Hans Richter e Lszlo Moholy-Nagy.
Durante il suo periodo Svizzero per un periodo di cura (tra Ascona, Locarno e Ambrì), Lissitzky elaborò progetti per l’azienda tedesca Pelikan, realizzò il famoso “Autoritratto” (Il costruttore) in mostra con diversi prospetti tipografici, testi di saggistica (rivista ABC) e studi dedicati a progetti architettonici visionari per costruire grattacieli orizzontali (“La tribuna di Lenin” e il “Wolkenbugel”); nel biennio 1924-1925 pubblicò Nasci (uno speciale della rivista dadaista Merz di Kurt Schwitter) e Gli Ismi dell’arte (Die Kunstismen) con Hans Arp (Jean), una panoramica sulle correnti artistiche dell’epoca.
Il percorso espositivo è un’ottima occasione per esplorare la creatività transdisciplinare dell’artista e l’impatto duraturo del suo prolifico fare artistico nel panorama svizzero.