L’esposizione è a cura di Marco Franciolli, direttore MASI Lugano, con Edwin Jacobs, ex-direttore del Centraal Museum di Utrecht e ora direttore del Dortmunder U–Zentrum für Kunst und Kreativität, Dortmund,  e Charlotte Schepke, direttrice della galleria Large Glass, Londra  

Nel suo lavoro ricorrono ritratti, nature morte, nonché momenti di vita quotidiana, riti e riflessioni sulla società, sugli individui e le relazioni, esplorati con tecniche innovative che tendono a stemperare i limiti fra le varie discipline artistiche. La fotografia costituisce infatti solo uno dei molteplici tasselli che si sovrappongono nella sua produzione artistica: a partire da un negativo, o da un fotogramma, Horsfield produce opere di grande formato realizzate con tecniche sorprendenti e disparate come arazzi e affreschi.  La struttura narrativa della mostra si sviluppa in sezioni incentrate su opere emblematiche, sovente lavori monumentali come i maestosi arazzi dedicati alla scena apocalittica di Ground Zero o al Golfo di Napoli in un’ambigua visione notturna. Lo straordinario percorso che ne scaturisce porta alla luce le relazioni che intercorrono fra eventi accaduti in luoghi e momenti apparentemente lontani, fra le persone che ne sono state partecipi e gli spettatori che ne fanno scoperta in mostra. Il concetto di relazione – inteso sia come il legame tra individui sia come il narrare, il raccontare – è centrale nell’opera di Horsfield. Nei progetti che ha realizzato appositamente per questa mostra, così come in altre numerose occasioni, ciò è particolarmente evidente. Secondo l’artista un’opera d’arte si realizza pienamente solo grazie al ruolo attivo del pubblico: «Ciò che avviene qui è il riconoscimento di un passaggio di comprensione, di raccoglimento e di identificazione, l’impressione di dare tempo e profonda attenzione al mondo e agli altri, e a un presente profondo. […] A volte questi passaggi sono fluidi nelle loro interrelazioni, altre volte sono spigolosi e discordanti, e all’interno della struttura ci sono strati su strati di associazioni, citazioni e allusioni, dentro le opere, dentro la narrazione e nel corso della storia, la storia immaginata come un presente profondo».   

A partire dalla fine degli anni sessanta Craigie Horsfield ha realizzato delle opere sonore, strutture composte da suoni preregistrati e musica, e la configurazione stessa della mostra è articolata come i movimenti di una composizione musicale. Accanto agli arazzi, agli affreschi e alle stampe, il percorso espositivo include una nuova opera sonora composta e mixata dall’artista insieme al compositore e musicista Reinier Rietveld con il quale collabora da decenni. Questo elemento sonoro, in dialogo con le altre opere, contribuisce all’elaborazione di nuovi e specifici significati. 

La mostra presenta inoltre una serie di ritratti inediti realizzati a Lugano dall’artista appositamente per l’esposizione del MASI. Ciò che prevale in queste immagini è l’esplorazione dei processi attraverso i quali cerchiamo di comprenderci l’un l’altro e di esistere insieme. Al tempo stesso queste opere testimoniano l’unicità delle persone che collaborano con l’artista e la loro singolare e unica esistenza nel presente, riconosciuta nell’attenzione dello spettatore, attraverso il raccoglimento, la sensibilità e l’empatia.  

Il catalogo In occasione della mostra è stata realizzata in stretta collaborazione con l’artista una pubblicazione che riprende ed espande i temi e la struttura dell’esposizione. Il volume comprende testi di Bruno Fornari, Marco Franciolli, Craigie Horsfield e Nancy Princenthal e conta 172 immagini a colori. 

Oltre alle consuete visite guidate gratuite, sono previste per tutta la durata della mostra numerose attività di mediazione culturale volte a favorire la fruizione da parte del pubblico e a trasformare la visita in un’esperienza arricchente ed emozionante. Il programma è disponibile sul sito www.edu.luganolac.ch. 

 

LAC Lugano Arte e Cultura 

Piazza Bernardino Luini 6, 6901 Lugano 

Tel: +41 (0)58 866 4230  

info@masilugano.ch 

www.masilugano.ch 

Orari: martedì-domenica: 10:00–18:00; giovedì aperto fino alle 20:00; lunedì chiuso 

 

Titolo: Credit Suisse: il nostro impegno per la cultura

 

L’arte è la finestra attraverso la quale l’uomo riconosce le sue facoltà più elevate, scrisse Giovanni Segantini. Affina la capacità di vedere l’essenziale, induce a riflettere. Per questo motivo da oltre 40 anni Credit Suisse sostiene alcune importanti istituzioni nazionali e internazionali. I visitatori sono attratti dalle ricche collezioni dei musei svizzeri, tra cui si annoverano anche istituzioni di fama nazionale e internazionale come nel caso del MASI Lugano. 

Gabriela Cotti Musio, Media Relations Ticino di Credit Suisse, spiega come «la Banca collabora in veste di partner fidato con importanti istituzioni d’arte svizzere, non limitandosi, però, a fornire fondi, ma condividendo competenze tecniche specifiche, un’eccellente rete di relazioni e numerose idee per progetti artistici. Proprio nell’ambito della promozione delle giovani leve, che gioca un ruolo centrale nella filosofia di sponsoring di Credit Suisse, sono nate collaborazioni uniche, come il premio “Credit Suisse Förderpreis Videokunst”, istituito dalla banca e dal Kunstmuseum Bern nel 2011 e assegnato annualmente a partire dal 2012».

La collezione di Credit Suisse, nata nel 1975, comprende a oggi circa 10 000 opere d’arte contemporanea. Nel 1997 si sono aggiunti importanti quadri e disegni dell’arte svizzera d’inizio Novecento provenienti dalla collezione dell’ex Banca Popolare Svizzera. La banca presenta queste opere all’interno dei propri spazi o le concede in prestito a mostre in Svizzera e all’estero. Nell’ampliare la propria collezione, Credit Suisse punta alla promozione delle giovani leve attraverso l’acquisto di opere di artisti selezionati, molti dei quali stanno muovendo i primi passi di una carriera promettente. In questo modo la banca aiuta gli artisti ad affermarsi e allo stesso tempo amplia la propria collezione in modo organico includendo le opere di importanti esponenti dell’arte contemporanea svizzera.

In Ticino, Credit Suisse sostiene il Museo d’Arte Lugano dal 1992 e dal 2008 detiene lo status ufficiale di partner. Nel 2015 il Museo d’Arte e il Museo Cantonale d’Arte si sono uniti costituendo il MASI Lugano – Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano, nel nuovo centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura.