West Side Story, numero uno dei musical americani, arriverà al LAC dal 23 al 28 gennaio con un allestimento diretto dal celebre regista di Broadway Lonny Price che ha dichiarato: «Questo spettacolo è ancora attuale dopo tanti anni perché parla di ciò che è umano in ognuno di noi: la forza dell’amore». Il regista non solo ha condiviso uno stretto legame con Leonard Bernstein e Stephen Sondheim, ma è stato affascinato dalla magia di questo capolavoro fin dalla prima infanzia. E ha aggiunto: «Voglio che la prossima generazione di spettatori si innamori di quest’opera, si identifichi con i personaggi in scena e si renda conto che c’è molto di più che ci unisce piuttosto che dividerci, nonostante le nostre differenze culturali».
Un brillante cast di 34 performer danzerà le coreografie originali di Jerome Robbins e canterà le note dei brani che hanno reso West Side Story famoso in tutto il mondo, suonati dal vivo da un’orchestra di 20 elementi.
Liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare, West Side Story, musical che si avvale del libretto di Arthur Laurents, dei testi di Stephen Sondheim, delle musiche di Leonard Bernstein e delle coreografie di Jerome Robbins, debuttò a Broadway nel 1957: audace, realistica e attuale, quella messa in scena fu una storia universale ormai entrata nell’immaginario collettivo.
Nelle strade, nei cortili e nei magazzini abbandonati dell’Upper West Side degli anni Cinquanta, i “Jets” – figli di immigrati bianchi americani – combattono contro gli “Sharks” portoricani. In gioco non c’è solo il controllo del quartiere, ma soprattutto il senso di identità e di appartenenza. Quando Maria, sorella del leader degli “Sharks” Bernardo, si innamora del “Jet” Tony, la tensione diventa insostenibile. Poiché le bande non tollerano alcun accenno di riconciliazione, il destino dei due amanti si avvia inesorabilmente verso la tragedia, come dei moderni Romeo e Giulietta. Storia d’amore, dramma dell’età matura, azione, thriller e studio sociale: West Side Story utilizza l’intera gamma dei dispositivi narrativi, combinando musica, coreografia e testi con grande virtuosismo per creare un capolavoro senza tempo.
La complessa e virtuosistica scenografia di Anna Louizos, con i suoi iconici brownstone e le caratteristiche scale antincendio, è estremamente mobile e diventa un attore a sé stante: in pochi secondi, i luoghi più disparati di New York prendono vita. Le luci creano un’atmosfera intima e dettagliata nelle stanze e nei sogni dei personaggi. I coloratissimi costumi di Alejo Vietti – basati su modelli originali degli anni Cinquanta, tra cui sottovesti e gonne a ruota – completano il viaggio nel tempo.
In oltre venti anni di tournée, questa produzione ha deliziato tutto il mondo ed è stata vista da oltre tre milioni di persone in alcuni dei più celebri teatri del mondo, tra cui la Sydney Opera House, l’Opera di Dubai, il Théâtre du Châtelet di Parigi, la Semperoper di Dresda e il Sadler’s Wells di Londra.
Il 5 e 6 marzo Chiara Noschese e Stefania Rocca sono le protagoniste di Chicago Il Musical, un altro tra gli spettacoli più espressivi e noti di Broadway: una storia di avidità, passione, tradimento e amore raccontata tra jazz, canzoni spettacolari e coreografie sorprendenti.
Sono gli anni Venti e nella grande città di Chicago la cantante di nightclub Roxie Hart uccide il suo amante quando scopre che sta per lasciarla per la sua migliore amica. Dopo essere stata condannata per omicidio, finisce in carcere dove incontra il suo idolo Velma, cantante jazz imprigionata nella stessa struttura per assassinio. Le due uniscono le forze per tentare di riconquistare la libertà: grazie all’aiuto dell’astuto avvocato Billy Flynn, riusciranno ad evadere dal carcere e ad acquisire fama nella Chicago underground. La ruggente città americana porta con sé un universo brulicante di luci e ombre: storie, intrighi, sete di successo, manipolazione dell’opinione pubblica e svilimento della giustizia fanno da sfondo a una vicenda appassionante e colorata.
Dopo il debutto a Broadway nel 1996, in oltre venticinque anni di tournée Chicago è stato rappresentato in trentasei paesi del mondo e premiato con un Grammy, due Olivier Awards e sei Tony Awards per la miglior regia, miglior coreografia e miglior revival di un musical.
Questa spettacolare proposta di musical si arricchisce dal 12 al 14 aprile con il musical Grease della Compagnia della Rancia con un nuovo cast che porterà sul palco una colonna sonora elettrizzante e coreografie piene di ritmo ed energia.
Ambientato negli Stati Uniti degli anni ‘50, alla Rydell High School, Grease racconta la storia d’amore tra Danny Zuko, leader dei T-Birds, e Sandy, la ragazza acqua e sapone australiana che stringerà amicizia con le Pink Ladies. I due ragazzi, insieme ai loro amici tra cui spiccano l’esplosivo Kenickie e la ribelle e spigolosa Rizzo, sono diventati nel corso del tempo vere e proprie icone generazionali, portando il musical ad essere un fenomeno pop di grande successo.
Nel 1971, al Kingston Mines Chicago Club, Jim Jacobs e Warren Casey decisero di realizzare un musical composto solo per chitarra, chiamandolo “Grease” per evocare i capelli brillantinati e lo stile tipico degli anni ’50. Il musical debuttò l’anno successivo Off Broadway all’Eden Theatre ottenendo un successo immediato e sette nomination ai Tony Award. Nel 1978 divenne anche un film, con una colonna sonora elettrizzante – da Summer Nights a You’re the One That I Want – che ha venduto più di 6 milioni di copie.
La versione italiana del musical, con la regia di Saverio Marconi, dal suo debutto alla fine degli anni ‘90 ad oggi ha superato quota 1750 repliche con quasi due milioni di spettatori. Di anno in anno, lo spettacolo si è rinnovato mantenendo intatti gli ingredienti che ne hanno decretato il successo. I veri protagonisti di Grease sono il rock ‘n’ roll e le atmosfere da fast food e da pigiama party, i giubbotti di pelle e le gonne a ruota, il ciuffo alla Elvis e la brillantina: simboli intramontabili di una generazione che, portati in scena con ritmo e colore, hanno trasformato lo spettacolo in un fenomeno ineguagliabile.
La grande danza in due parti
Il 28 e 29 febbraio torna la danza al LAC con uno spettacolo dove l’idea di “scambio” è al centro di un programma in due parti che segna la prima collaborazione tra Pina Bausch Foundation (Germania), École des Sables (Senegal) – centro internazionale per le danze africane tradizionali e contemporanee – e Sadler’s Wells (Regno Unito).
Opera cardine per la comprensione dell’estetica di Pina Bausch, “madre del teatro-danza” nonché una tra le più importanti coreografe mondiali, La Sagra della Primavera (1975) è interpretata da una compagnia appositamente composta da danzatori provenienti da quattordici paesi africani. Fedele alla composizione di Stravinsky, la coreografia – osannata da pubblico e critica a livello internazionale – esamina un rituale inflessibile, con il sacrificio di un “prescelto” che cambia la stagione dall’inverno alla primavera. In scena, uomini a torso nudo e donne in abiti leggeri danzano un rito sacrificale asciutto e violento su un palcoscenico ricoperto di terra.
common ground[s] è un nuovo lavoro creato, interpretato e ispirato alla vita di due donne straordinarie: Germaine Acogny, “madre della danza africana contemporanea” e Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2021, e Malou Airaudo, ex membro del Tanztheater Wuppertal per il quale ha interpretato ruoli centrali in molte opere di Pina Bausch. Entrambe sono coreografe, docenti e madri: questo duetto, poetico e tenero, riflette le loro storie, le loro esperienze emotive e i loro punti in comune.
Grandi protagonisti della scena teatrale
La formula proposta da questo focus consiste nel mettere a confronto, attraverso una personale rilettura, attori di primo piano con testi appartenenti alla grande letteratura teatrale:
Un curioso accidente, 12-13 gennaio
Gabriele Lavia affronta la regia di una divertente commedia goldoniana, Un curioso accidente. Tra le opere di Goldoni più tradotte e rappresentate all’estero, vi si narra la storia del mercante olandese Filiberto il quale si trova ad ospitare in casa propria un giovane ufficiale squattrinato, che si innamora, ricambiato, di sua figlia Giannina.
Da questa sera si recita a soggetto! Il Metodo Pirandello, 31 gennaio e 1° febbraio
Paolo Rossi, si confronta con questa opera di Pirandello, parte della trilogia del “teatro nel teatro” che rivoluzionò il modo tradizionale di recitare coinvolgendo il pubblico come fosse parte dello spettacolo. Il capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro accompagnano il pubblico in un viaggio, un percorso sì pirandelliano ma anche profondamente attuale.