Anna Bolena © LAC Lugano
Anna Bolena © LAC Lugano

Dopo il pieno successo de Il barbiere di Siviglia (2018), La traviata (2022) e Anna Bolena (2023), il LAC – Lugano Arte e Cultura si misura nuovamente con l’importante impegno produttivo dell’opera lirica e sceglie di farlo allestendo il dittico composto da La voix humaine e Cavalleria rusticana nella lettura registica di Emma Dante e nell’interpretazione musicale del Maestro Francesco Cilluffo alla guida dell’Orchestra della Svizzera italiana (OSI), con il Coro della Radiotelevisione svizzera diretto da Donato Sivo.

Anna Caterina Antonacci è la protagonista della tragédie lyrique composta nel 1958 da Poulenc, tratta dalla pièce omonima di Jean Cocteau. Stefano La Colla, Veronica Simeoni, Dalibor Jenis, interpreti dei ruoli di Turiddu, Santuzza e Alfio, sono i protagonisti del celebre triangolo amoroso che Mascagni compose ispirandosi all’omonima novella di Giovanni Verga. Completano il cast Lucrezia Drei (Lola) e Agostina Smimmero (Mamma Lucia).

lac Cavalleria rusticana ®Andrea Ranzi-Studio Casaluci
Cavalleria rusticana ®Andrea Ranzi-Studio Casaluci

Il debutto assoluto del dittico avvenne il 9 aprile 2017 al Teatro Comunale di Bologna. «Sono due opere che guardano entrambe la solitudine – ha dichiarato il direttore Francesco Cilluffo – rappresentata però attraverso due riti diversi; in Cavalleria rusticana il rito religioso, comunitario e mediterraneo, in La voix humaine quello privato, cittadino, laico e ancora attuale nel suo utilizzare un mezzo di comunicazione di massa quale il telefono per ‘gestire’ una relazione sentimentale. Opere peraltro scritte da due autori di ispirazione marcatamente ‘vocale’, che hanno però saputo trovare nel discorso musicale un modo di trasfigurare e rendere tangibile la natura depressiva che al tempo stesso nutriva e minava la loro vita artistica e la loro vicenda umana. Il dialogo di Elle con l’interlocutore telefonico, sebbene connotato da una dimensione sensuale innegabile (alla quale l’autore stesso allude nel frontespizio della partitura), nasconde anche la metafora del confronto tra vittima e carnefice, e persino tra credente e Dio, come ben sapeva il cattolico Poulenc […] proprio per evidenziare tali contrasti ho voluto dare rilievo, in questa partitura, alle punteggiature più ‘cattive’ e fauves degli ottoni e delle percussioni, senza rinunciare alla ricchezza degli abbandoni melodici sentimentali, quasi da chanson leggera, che ad essa fanno da contrappunto».

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La voix humaine ® Rocco Casaluci

«Sia ne Lahumaine, sia nella Cavalleria rusticana, protagoniste sono le donne – prosegue la regista Emma Dante – in entrambe leggo il dolore dall’abbandono, della solitudine. I luoghi sono diversi, diverse le comunità che li abitano, ma la motivazione che spinge alla tragedia è la stessa: la pazzia d’amore. Per amore si compiono azioni estreme, come estremo è il gesto teatrale in una grande opera musicale. Ho cercato di trasferire dentro l’intimità di Poulenc e dentro il grande affresco siciliano di Mascagni le infinite cerimonie della vita di cui facciamo parte anche noi».

Sola in scena la protagonista de La voix humaine non ha neppure un’identità precisa (si chiama Elle, cioè Lei), e dialoga al telefono con l’amante che l’ha lasciata per sposare un’altra. Ma si sente solamente la sua voce, in una sorta di monologo appeso a un filo. Un ultimo addio attraverso il telefono. La donna alterna momenti di estrema tenerezza ad altri di disperata passionalità. L’uomo rimane invisibile, ma la sua presenza viene evocata nelle pause della protagonista. Di tanto in tanto, il concitato colloquio si interrompe, ma nessuno dei due ha il coraggio di troncare questa ultima conversazione, fino al tragico epilogo.

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Cavalleria rusticana ®Andrea Ranzi-Studio Casaluci

Cavalleria rusticana si svolge in un paesino della Sicilia, nel giorno di Pasqua. Compare Turiddu intona una serenata alla sua bella Lola, pur sapendo che durante il suo servizio militare, ha sposato Alfio. Tra la folla di paesani in festa compare anche Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu. Sentendosi in una posizione complicata, Santuzza decide di chiedere consiglio a Lucia, madre di Turiddu. Lucia afferma che Turiddu è andato a comprare il vino per la festa; quando Santuzza le riferisce che compare Turiddu è stato visto aggirarsi in paese, Lucia – temendo che qualcuno possa ascoltare le loro parole, – la zittisce, chiedendole di entrare in casa, ma Santuzza si rifiuta. In casa di Lucia arriva Alfio, venuto a far visita alla madre di Turiddu. Alfio le domanda del vino per la festa, Lucia ripete che se ne stava occupando Turiddu. Alfio le replica di averlo visto in mattinata, nei pressi della sua casa. Appena Alfio esce di scena, Santuzza rivela a Lucia che Turiddu e Lola hanno una relazione. Lucia, attonita, si rivolge alla Madonna per il peccato commesso dal figlio. Entrano in scena Turiddu, che bisticcia con Santuzza, e Lola. Lola si allontana per recarsi in chiesa; a questo punto la lite tra Turiddu e Santuzza si inasprisce, al punto che Turiddu aggredisce Santuzza, che gli augura la mala Pasqua.

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La voix humaine Cavalleria rusticana® Rocco Casaluci

Profondamente ferita e amareggiata, Santuzza svela ad Alfio che sua moglie ha una relazione con Turiddu. Finita la funzione, Turiddu offre del vino ai paesani, nell’intento di passare più tempo insieme a Lola; il vino viene offerto anche ad Alfio, che lo rifiuta. Turiddu si avvicina ad Alfio per abbracciarlo, gesto che, nei fatti, è uno stratagemma per mordergli l’orecchio, sfidandolo a duello. Ormai completamente ubriaco, Turiddu abbraccia la madre e le raccomanda di badare a Santuzza. L’atto si chiude con un urlo che proviene dalla folla: «Hanno ammazzato compare Turiddu!».

Alla prima di lunedì 15 settembre alle ore 20:00 fanno seguito le repliche di mercoledì 17 e venerdì 19 settembre alle 20:00, domenica 21 settembre alle 16:00.