Perché il pubblico ama in modo particolare e continua a tributare un grande successo agli spettacoli che nell’ambito di LuganoInScena sono dedicati alla rassegna “I gGrandi nNarratori”? La risposta è molto semplice. La rilettura che questi tre famosi attori ripropongono di alcuni classici testi della letteratura mondiale, tocca immediatamente alcuni valori universali e come tali vanno immediatamente diritti al cuore dello spettatore che, mentre gusta il sapore di mai sopite reminiscenze, ha modo di riflettere sulle condizioni che da sempre agitano nel profondo la natura umana. Ex guerriero ed eroe, l’Ulisse di Paolini e Niccolini si è ridotto infatti a calzolaio viandante che cammina verso non si sa dove con un remo in spalla, secondo la profezia che il fantasma di Tiresia gli fa nel suo viaggio nell’aldilà, narrato del X canto dell’Odissea. Un Ulisse pellegrino e invecchiato non ama svelare la propria identità, si nasconde, inventa storie alle quali non solo finisce col credere, ma che diventano realtà e addirittura mito. Lella Costa si confronta invece con l’opera teatrale-musicale che rende omaggio a tutte le “traviate” del mondo. Sul palco, denudato da orpelli scenografici, un pianoforte accompagna le arie de “La traviata” cantate da un tenore e un soprano, consentendo all’attrice di intessere un dialogo impossibile con Violetta e Alfredo, mescolando con abilità e umorismo il celebre romanzo di Alexandre Dumas, il libretto di Piave e le musiche di Verdi, recitando tutte le parti della storia e non solo. Infine, nell’«Odissea» di Mario Perrotta si mescolano il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme da una partitura musicale rigorosa, pensata ed eseguita dai musicisti che accompagnano l’attore, regista e autore pugliese in questo lavoro, diventando anch’essi, con i loro molteplici strumenti, voci musicali del racconto.
Lella Costa e l’intelligenza del cuore
Che significato ha questa rilettura di Traviata?
«Si tratta di una riedizione dello spettacolo già presentato nel 2003. Scritto ancora insieme a Gabriele Vacis, che ne ha curato anche in questo caso la regia, il lavoro si arricchisce di una parte musicale. Accanto a me, impegnata a interpretare i diversi personaggi, ma anche a raccontare, commentare e suggerire riflessioni pungolando il pubblico, ci sono infatti anche un soprano e un tenore, accompagnati al pianoforte da Davide Carmarino. Partendo dalla «La traviataTraviata» di Giuseppe Verdi e facendo anche riferimento al romanzo di Alexandre Dumas «La signora delle camelie», ripercorro la storia di Violetta, ma anche quella di due dive come Maria Callas e Marilyn Monroe, cucendo nel racconto il passato e il presente, la letteratura e la vita reale. Nello spettacolo sono quindi presenti anche le musiche di Franco Battiato, Tom Waits e Marianne Faithfull e citazioni più o meno velate tratte da Fabrizio De André, Mia Martini e Nanni Moretti».
Perché il personaggio di Violetta risulta essere ancor oggi assolutamente attuale?
«La sua storia ha attraversato i secoli, ha conosciuto innumerevoli trasposizioni, eppure continua ad essere raccontata, perché niente è mai finito nel mondo che riguarda l’amore e la morte. Questa dicotomia per eccellenza, raccoglie e sintetizza ogni sentimento estremo. La passione di un ragazzo per una donna onorata alle feste e disprezzata in privato, la disperazione di una donna sempre circondata di presunti amici ma irrimediabilmente sola. Dietro Violetta si affacciano tutte le traviate di oggi, le disprezzate: le migliaia di donne che incontriamo ogni giorno sulle strade e a cui questo spettacolo dedica un gesto di dolcezza e insieme di difesa quasi rabbiosa mai abbastanza ascoltata. Nello spettacolo, in estrema sintesi, faccio appunto appello all’intelligenza del cuore per parlare di moralità dubbia, prostituzione, rapporti tra uomini e donne, amore e passione. Quell’intelligenza del cuore che viene messa in campo quando si ama: la capacità di cambiare la propria vita quando sfugge, restituirle un appiglio quando sembra scivolare via. In ogni caso, il ruolo delle donne, la loro lotta e la difesa contro ogni genere di sopruso, fisico, psicologico o spirituale, sono sempre stati al centro del mio impegno civile».
Martedi 16 aprile 2019 – Sala Teatro LAC
Traviata. L’intelligenza del cuore
Di
Lella Costa e Gabriele Macis
Regia
Gabriele Macis
Musica
Giuseppe Verdi, Franco Battiato, Tom Waits, Marianne Faithfull
Pianoforte
Davide Carmarino
Soprano
Scilla Cristiano, Francesca Martini
Tenore
Giuseppe Di Giacinto, Lee Chung Man (in alternanza)
La versione completa di questo articolo la potrete trovare all’interno dell’edizione cartacea di Ticino Welcome oppure su Issu a pagina 34