Marc e Beatrice Baumann, che cosa vi ha portato a scoprire la filantropia e impegnarvi in questo settore?

«Svolgendo la nostra attività si ha sempre l’occasione di incontrare persone che vogliono fare del bene agli altri per svariati motivi. Questo impegno solidale è motivante, creativo, stimolante e contagioso. Noi stessi siamo impegnati in cause filantropiche fin dalla nostra nascita come azienda di gestione patrimoniale. Offriamo opportunità di investimento sociale e doniamo una parte dei nostri profitti a cause benefiche».

Che cosa vi ha ispirato a istituire la fondazione mantello Générosité?

«Una fondazione mantello consente anche a persone non facoltose di godere dei vantaggi di una fondazione vera e propria per le loro attività filantropiche. I costi per l’istituzione e l’amministrazione dell’ente sono condivisi con gli altri donatori e quindi inferiori. Ci sono persone che non amano essere in primo piano quando donano, preferendo mantenere l’anonimato e agendo attraverso di noi come intermediari. Altri apprezzano il fatto che il momento della donazione all’organizzazione intermediaria non coincida con quello della donazione ai beneficiari. Questo può essere importante per la pianificazione fiscale. Per noi sono fonte di ispirazione quei gruppi di persone che vogliono unire le loro donazioni in forma di filantropia collettiva, sostenendo così un’organizzazione in modo strategico e mirato».

Qual è lo scopo della Fondation Générosité e quali sono i punti focali del vostro lavoro?

«Essendo la nostra una fondazione mantello, non potevamo limitare troppo il suo scopo. Esso si basa quindi sui diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che mirano a garantire uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale ed ecologico in tutto il mondo. Va considerato inoltre che le donazioni per la promozione della cultura sono esenti da imposte, così come quelle a carattere religioso. Alcuni donatori desiderano promuovere la fede cristiana, vale a dire le chiese e le organizzazioni ecclesiastiche, nonché l’istruzione e la formazione cristiana (compresi i seminari e le università di teologia)». 

Che rilevanza hanno i principi etici e i valori cristiani nel lavoro della Fondation Générosité?

«Partiamo dal presupposto che la maggior parte delle fondazioni in Svizzera è motivata a lavorare secondo i principi della Good Foundation governance, come li ha identificati, ad esempio, il Center for Philanthropy Studies (CEPS) di Basilea. Anche noi ci impegniamo a rispettare questi principi. Nonostante tutte le critiche, giustificate e ingiustificate che siano, al cristianesimo, crediamo che i valori cristiani siano una buona motivazione per l’azione filantropica. Dopo tutto, uno dei messaggi fondamentali che viene dato è che una persona si sacrifica per il bene di molti e si rivolge a quanti sono nel bisogno. L’azione filantropica si basa sulla stessa logica: dono qualcosa di me stesso perché possa andare a beneficio di molti altri che hanno bisogno di questo sostegno. Nonostante tutti i vantaggi che le fondazioni sono in grado di offrire, crediamo che la generosità, da qui fra l’altro la scelta del nome della nostra fondazione, motivi e sproni le persone e che ci sia un grande potenziale in tutto ciò. Donare non significa solo tranquillizzare la coscienza – il che va bene -, ma significa puntare a raggiungere degli obiettivi. I beneficiari potrebbero pensare che la motivazione del gesto non sia importante, purché le donazioni arrivino. Riteniamo invece che i progetti sostenuti non solo con il denaro ma anche con il cuore dai donatori e che nella loro realizzazione pongano particolare attenzione all’atteggiamento di fondo e ai desideri dei donatori siano quelli di maggior successo. Non possiamo dimostrarlo con studi, ma le verifiche empiriche ci sono e mancano obiezioni a questa tesi». 

Avete avuto dei modelli di riferimento che vi hanno ispirato?

«Entrambi proveniamo da famiglie per le quali donare era un atto naturale. I genitori di Beatrice lavoravano in Thailandia e dipendevano dalle donazioni per il loro lavoro. Quando sono tornati in Svizzera, hanno svolto attività filantropiche che hanno permesso loro di acquisire una prospettiva globale sulle esperienze di vita e di lavoro concrete di altre persone e di creare relazioni con chi che la pensava allo stesso modo in tutto il mondo». 

Come vengono raccolti e gestiti i fondi per i progetti della Fondation Générosité?

«Di norma, i donatori si rivolgono a noi con un’idea ben precisa e con le risorse finanziarie già disponibili. Alcuni sanno esattamente quali organizzazioni vogliono sostenere, altri concretizzano le loro scelte dopo averne discusso con noi. A volte vogliono sviluppare una strategia di finanziamento per la loro sub-fondazione e hanno bisogno del nostro aiuto. Quando mancano i mezzi finanziari, si pianifica un evento di raccolta fondi e noi ci occupiamo di inviare le ricevute di donazioni ai donatori esterni. Chi lo desidera può far gestire il patrimonio della sua sub-fondazione. Possiamo anche gestire il patrimonio delle sub-fondazioni e offrire soluzioni adeguare anche in questo caso».

A quale rete appartiene la Fondation Générosité e quali vantaggi offre l’adesione a questo network?

«Per le nostre attività filantropiche a livello internazionale collaboriamo con TrustBridge Global. Questa organizzazione ha rappresentanti in molti paesi, che conoscono le rispettive leggi fiscali nazionali e sono quindi più competenti e preparati per valutare lo scopo benefico o culturale di vari progetti internazionali».

Come scegliete i progetti da sostenere con la Fondation Générosité e quali criteri sono rilevanti per questa scelta?

«Non selezioniamo noi stessi i progetti, ma forniamo i nostri servizi a persone che hanno già una visione per un progetto specifico. La nostra fondazione mantello esiste solo dal 2020. Stiamo lavorando per offrire un ampio ventaglio di proposte, ma le nostre risorse sono attualmente insufficienti per farlo».

Ci può fare qualche esempio di progetti su cui la Fondation Générosité sta lavorando?

«Gestiamo dietro le quinte la serata annuale di raccolta fondi dell’organizzazione Genève pour le Bien Commun: la prossima si terrà il 26 settembre. Le donazioni sono destinate a sostenere nove diverse organizzazioni nei settori sociale, sanitario e ambientale della Svizzera francese».

Come viene misurata l’efficacia dei progetti finanziati dalla Fondation Générosité?

«L’utilizzo dei fondi deve essere già definito nella richiesta di contributo. In genere, in base all’esperienza di gestione di altre fondazioni filantropiche, siamo in grado di giudicare se vi è un buon equilibrio tra uscite ed entrate. A seconda del progetto, richiediamo relazioni intermedie e una relazione finale. È utile anche lo scambio di esperienze all’interno della rete, poiché alcuni donatori possono condividere quelle già acquisite». 

Che ruolo hanno l’innovazione e gli sviluppi tecnologici nel lavoro della Fondation Générosité e come vengono utilizzati nella realizzazione dei progetti filantropici?

«Il lavoro della fondazione trae vantaggio dagli sviluppi tecnologici. I progetti possono essere strutturati meglio e perseguiti in modo più mirato. Le innovazioni e gli sviluppi tecnologici svolgono un ruolo sempre più rilevante anche in altri settori. Per esempio nel trasferimento di denaro tramite telefono cellulare in Africa. Alla luce di questi sviluppi, è importante tenere sotto controllo non solo il lato delle donazioni, ma anche quello degli investimenti». 

Quali obiettivi ed effetti a lungo termine vi prefiggete con la vostra attività?

«La Fondation Générosité mira a promuovere la generosità dei donatori e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite».

Quali sfide avete affrontato finora nella realizzazione dei vostri progetti filantropici?

«Le sfide specifiche di una fondazione mantello consistono nel realizzare i desideri dei donatori. Questi ultimi possono costituire una propria sub-fondazione all’interno della fondazione mantello. Ciò offre loro una grande libertà. Allo stesso tempo, però, c’è l’interesse prioritario a garantire che i progetti di finanziamento siano attuati in modo efficace. Inoltre, i progetti di finanziamento devono essere manifestamente a scopo di pubblica utilità. Questi punti talvolta generano qualche discussione».

Quali successi avete ottenuto finora con la Fondation Générosité e quali esperienze avete maturato?

«La nostra è una fondazione giovane. Consideriamo un successo il fatto di poter fungere da piattaforma per i donatori che altrimenti non avrebbero mai portato avanti un progetto di fondazione. È inoltre molto positivo avere un indice di erogazione particolarmente elevato. Ciò significa che le risorse finanziarie che affluiscono alla fondazione non vengono accantonate. Abbiamo davvero donatori generosi».