Strategische Philanthropie- Wie Sie mit Ihrem Engagement mehr Wirkung erzielen» di Georg von Schnurbein – Springer Editore

Prof. Georg Schnurbein, lei è co-autore di un libro di successo «Strategische Philanthropie- Wie Sie mit Ihrem Engagement mehr Wirkung erzielen» (Springer Editore). Che cosa si intende per filantropia strategica?

«Da un lato, la filantropia strategica può essere intesa come un modo specifico di implementare le attività di erogazione dei fondi. Significa, ad esempio, che una fondazione lavora con obiettivi chiari, secondo un piano preciso e con una corrispondente idea di impatto. Questo approccio è oggi spesso criticato perché eccessivamente anticipatorio, è rigido e lascia poco spazio alla pluralità che si vive nella realtà. Ma il nostro modo di concepire la filantropia strategica è diverso. Il libro prende le mosse dai filantropi che vogliono impegnarsi. A queste persone – e ai loro consulenti – forniamo cinque spunti di riflessione che possono aiutarli ad attuare la loro filantropia in modo significativo e di successo. La filantropia strategica è tanto diversificata quanto i filantropi stessi».

Perché molti filantropi manifestano ancora forti resistenze nell’ intraprendere la strada della filantropia strategica?

«Il disagio nasce quando i filantropi pensano di doverlo fare esattamente in questo o quel modo. A questo punto si sentono sopraffatti o perdono il divertimento dell’impegno. La sfida è che non esiste un unico modo ottimale. A seconda dello scopo, degli interessi personali e delle esigenze della società, delle risorse disponibili o della propria visibilità, la filantropia strategica può assumere forme molto diverse. In pratica, si assiste troppo spesso allo stesso approccio. Sembra quasi che tutti i problemi della società possano essere risolti attraverso formulari, una procedura di selezione delle richieste di contributo e il finanziamento di un progetto per uno o più anni. Nel libro, utilizziamo molti esempi diversi per mostrare come la filantropia possa essere implementata in modo diverso e con successo. Per esempio, ci sono cause come il cambiamento climatico per le quali si dovrebbe donare il più rapidamente e generosamente possibile. Al contrario, per altre cause, ad esempio la ricerca medica, un finanziamento continuo e duraturo da parte dei filantropi può avere più senso perché emergono sempre nuove conoscenze e nuove tecniche».

Ci possono essere casi in cui l’approccio della filantropia strategica produce più danni che benefici?

«In realtà no, se lo si intende in senso lato come lo intendiamo noi. Diventa problematico quando una strategia specifica diventa fine a se stessa. Chiunque pensi che tutte le fondazioni debbano adottare un approccio specifico, quali la “venture philanthropy” o il “cambiamento sistemico”, si sbaglia. Una strategia è sempre solo un mezzo per raggiungere un fine».

Georg von Schnurbein, quali sono i vantaggi di questo approccio rispetto alla filantropia tradizionale?

«Se per filantropia tradizionale intendiamo una fondazione istituita a tempo indeterminato per lascito testamentatio o donazioni dirette, i vantaggio del nostro approccio è una maggiore flessibilità. La filantropia tradizionale può essere opportuna anche quando c’è poco da decidere o pochi cambiamenti da aspettarsi, ad esempio una fondazione a sostegno del teatro di una città. Un altro vantaggio è la sistematicità. Il metodo non prevede una semplice lista di controllo da elaborare, ma incoraggia il pensiero e la riflessione. La filantropia è sempre un processo di apprendimento, poiché ci sono poche variabili chiaramente misurabili. Chi analizza da vicino i cinque criteri della metodologia che proponiamofinirà per avere un quadro coerente della propria attività filantropica».

Come si può avviare un processo di filantropia strategica?

«Questo approccio si basa su cinque criteri: Il valore aggiunto filantropico, la tempistica, la visibilità e lo stile, i modelli di impatto, gli strumenti di controllo e i metodi. Il criterio con cui si inizia il proprio impegno nella filantropia è irrilevante. Se esiste già una base, allora ha senso scegliere procedere come ho appena suggerito. Se una filantropa a titolo di esempio invece ha già deciso di impegnarsi per promuovere in modo attivo e visibile le proprie attività filantropiche, allora può iniziare dal criterio “stile”. Se si parte da zero, è meglio pensare prima al valore aggiunto filantropico. È importante che alla fine tutti e cinque i criteri siano stati considerati e siano coerenti. In questo modo si può dare vita una filantropia efficace dal punto di vista sociale e soddisfacente dal punto di vista personale».

Strategische Philanthropie- Wie Sie mit Ihrem Engagement mehr Wirkung erzielen» di Georg von Schnurbein – Springer Editore.