Ammessi solo Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson & Johnson. Un problema simile a quello che nel resto d’Europa si sta verificando rispetto al Green pass, che non riconosce per esempio il siero di origine russa Sputnik. Solo che qui i numeri sono molto più grossi, visto che nell’elenco “dei buoni” non rientra il preparato AstraZeneca, abbondantemente somministrato in tutto il mondo, ma per il quale in Svizzera si è ancora nel pieno della fase di valutazione.
Ma come si traducono queste limitazioni e a quali problemi vanno incontro coloro che hanno ricevuto un siero anti-covid non ammesso nella Confederazione? Di fatto, cittadini svizzeri che risiedono all’estero e che quindi hanno ricevuto l’iniezione nel paese in cui vivono, potrebbero aver ricevuto un preparato non omologato – AstraZeneca soprattutto. Cosa accadrà quindi a coloro che hanno ricevuto questo preparato, non saranno ammessi alle manifestazioni per cui è previsto il certificato elvetico? No, potranno comunque accedere, ma seguendo un iter più complesso, ovvero effettuando il test che ne certifichi la non positività al covid, esattamente come per coloro che non sono affatto vaccinati.
Ma c’è una grossa eccezione che mitiga di molto gli effetti di questo problema: con gli accordi siglati tra Svizzera e Unione Europea il 9 luglio scorso, le due realtà istituzionali hanno stabilito di riconoscere reciprocamente i propri pass anti-covid. Il Green pass europeo resta quindi valido per muoversi in Canton Ticino, indipendentemente dal siero inoculato.