Arriva puntuale al nostro appuntamento in un piccolo caffè di Locarno, ci sediamo in un angolo su delle poltrone comode e inizia un viaggio. Il viaggio di un fiume, il fiume della vita, la vita di Anna Oxa. Una donna dall’animo gentile, elegante, profondo. Diversa e, come tutti i diversi, ribelle di naturale e spesso contrastata ma anche molto amata da un pubblico importante, del quale parla con affetto come di una famiglia. Una donna forte che ha saputo crescere da sola due figli, non ha mai percepito mantenimento dai suoi ex, ha sempre vissuto del suo lavoro che non ha mai lasciato, una donna esemplare. Una persona tanto sofisticata quanto semplice che, quando scende dal palco, ama perdersi nelle vette dei monti del Ticino dove ha scelto di abitare, immergersi tra le piante e gli animali, fare amicizia anche con i contadini del posto. Vegana da molto tempo, è devota alla ricerca della giustizia, della verità e della libertà individuale, a prescindere dai dogmi. Anna Oxa che, stanca dei media che distorcono la realtà creando sensazionalismi, da tempo concede poche interviste, oggi (dopo un Sanremo turbolento per le fake news) ci ha dato l’opportunità di ascoltarla, invitandoci nel suo flusso sorgivo per comprendere il suo modo di vivere l’arte e il mondo…

Come sta oggi Anna Oxa?

«Sto bene, già da tempo ho trovato una tranquillità interiore e sono serena. Mi sento centrata, allineata, molto verticale. Il viaggio della vita è un continuo conoscersi, non c’è un traguardo o un momento dove uno dice “bene, sono arrivato, ora mi fermo”. È una continua crescita e presa di coscienza di se stessi, di ciò che è stato, di ciò che è. La musica mi porta a viaggiare molto ma torno sempre volentieri a casa, che da molto tempo è in Ticino, vicina alla natura, vicina ai miei figli che sono cresciuti qua. Amo il ritmo di una vita semplice, a stretto contatto con la natura, passo ore a passeggiare ascoltandone i suoni, meravigliandomi della sua poesia. Il cambiamento delle piante da una stagione all’altra, la purezza degli occhi degli animali della fattoria del luogo con cui ho stretto amicizia, la musica del vento… In questa dimensione tutto è meraviglia e nutrimento per l’anima».

Quali momenti significativi ti hanno fatto fare un “salto quantico” cambiando il tuo modo di guardare a te stessa?

«Indubbiamente ci sono eventi forti, tanto intensi da penetrarti e scuotere le fondamenta delle proprie certezze. Momenti in cui metti in discussione tutto… il senso dell’essere al mondo come umano. Questi passaggi cruciali, in queste “crisi”, danno l’opportunità di indagare, cercando di capire il perché di tante cose. Questo sì nella mia vita è accaduto e, dal momento in cui non c’è una scissione tra me e la musica, tra me e Anna Oxa come personaggio pubblico, i cambiamenti interiori hanno portato a evoluzioni graduali a livello artistico».

Nel tempo Anna Oxa è cambiata e con lei la sua musica…

«La musica, i suoni e le frequenze vanno di pari passo con la crescita personale dell’artista. L’evoluzione interiore va sì che anche la voce possa crescere e modificarsi nel tempo. Cambia la consapevolezza dello strumento che hai, dello strumento che sei sapendo che la voce è generata da ogni parte del tuo corpo. A differenza di una chitarra o un pianoforte, che sono in un certo senso più circoscritti, la voce si scatena da tutta te stessa. Le mie trasformazioni interiori si sono manifestate anche in una crescita vocale, oggi ho una consapevolezza più grande della mia vocalità e dei mondi che sono dentro di essa e che la musica mi permette di esprimere».

Cosa senti di esprimere  oggi al pubblico? 

«Dallo spazio vasto della mia esperienza vocale emergono i suoni dei popoli del mondo. Il mio viaggio artistico mi ha portata a rappresentare un mondo sonoro, frequenziale e vibrazionale, che esprime un senso di unità, dove i suoni del mondo convergono verso un’esperienza unica… quella dell’essere umano. In fondo, dentro di te c’è tutta la storia, capita di cercare altrove fino a realizzare che portiamo in noi un libro ricco di memorie, eventi, dei tanti “chi siamo stati” e di tutti gli avi che ci hanno preceduto. Quando contatti questo mondo interiore, da lì si apre un mondo totalmente differente, questo condivido con il mio pubblico quando canto. Con la mia voce e la connessione a questa percezione più ampia invito chi mi ascolta a entrare nella stessa vibrazione, aprendo i portali delle proprie percezioni».

Il concerto non è più solo uno svago ma diventa una vera  e propria esperienza olistica… 

«La voce sorgiva allora sgorga  in modo naturale dalla fonte, il canto crea il qui e ora, c’è una sacralità in questo. Il mio nuovo tour si chiama infatti Voce Sorgente e parte dall’idea di uno spazio espressivo e di condivisione con il pubblico libero dai codici standard che imbrigliano il flusso espressivo. I codici standard rappresentano dei paletti a ciò che puoi dare come artista e quindi, facendo questo, limiti anche l’esperienza di chi ti ascolta. Se segui i protocolli dello showbiz imposti alla società diventa solo svago e non c’è sacralità ma dispersione dell’origine del suono e quindi della musica. Lasciando invece fluire la creatività, la scrittura e la formazione di un arrangiamento sviluppi i brani in modo molto differente alle modalità distorte alle quali siamo abituati».

Cosa pensi della musica mainstream e in generale del pop? 

«Abbiamo una strana idea del pop che è diventato per tanti la canzonetta “hit” di tendenza. In realtà il pop è popolare ovvero qualcosa che appartiene al popolo ed è quindi di tutti. Ovviamente si tratta di una dimensione musicale ampia all’interno della quale si sceglie cosa ascoltare e cosa no in base alla propria indole. La musica l’abbiamo etichettata noi ma alla sorgente non ha etichette, proprio come l’acqua. Perché la sorgente? L’acqua in se non ha una forma però può diventare tutto e nulla, ha il potere di portare informazioni e di modificare elementi tanto duri e apparentemente fermi come la roccia. L’acqua sa rendere morbido un sasso pieno di spigoli, è passata lì, è diventata per un attimo la pancia di un lato della roccia e poi è diventata nuovamente acqua portando con se quella nuova informazione, la memoria di quel contatto. Quindi anche la vocalità può sorgere, può diventare, di colpo tornare a non essere più niente e può modificarsi. Questo accade quanto è sorgiva, è viva e non cristallizzata in forme pre-definite, in brani risuonati e ripetuti mille volte come pappagallini».

Vivere in modo autentico…

«Spesso viviamo in modo cristallizzato nella memoria, nei profumi, nei pensieri, nei costumi e nelle abitudini. Il mio canto è quello di vivere senza timori, essendo voce naturale. Credo nella bellezza di una voce libera dai giudizi. Per lastessa visione ho scelto di far studiare i miei figli alla Scuola Steiner di Origlio. Un ambito educativo (allora) che usciva dai canoni e che seguiva un approccio più olistico che osservava e dava spazio al bambino nel suo insieme,lasciando emergere i suoi talenti naturali ed evitando di tagliargli le ali con i giudizi e le forme competitive».

Che importanza ha la curiosità  come fattore evolutivo?

«È importante, nel tempo ho appreso che più che cercare le risposte l’importante è ascoltare e vivere intensamente le domande… Fatti le domande e lascia lo spazio perché possano affiorare le risposte dentro di te senza cercare primaconferme dall’esterno. Se non impariamo a creare uno spazio vuoto e silenzioso dove ricevere un’indicazione interiore chiediamo la risposta all’altro e così facendo ci perdiamo. Come diceva Krishnamurti non ci sono zattere che tiportano a destinazione, sei tu a dover indagare con cura e sollecitudine».

Quest’anno a Sanremo hai cantato “Sali”. Un invito a tornare alla propria  essenza, all’innocenza di quando nasciamo… come vedi l’epoca in cui viviamo oggi? 

«Viviamo in un’epoca in cui si è delegato il potere all’esterno, ai canoni dettati dal mondo, e l’invito è quello di tornare a connettersi con il cuore — ovvero con la verità che vibra in ciascuno — ed essere liberi. Il cuore è legato a un amore senza condizioni che non è quello romantico, e carico di condizioni, a cui siamo abituati. I nostri tre corpi, mente, spirito e materia, oggi sono sconnessi. Quando questi tre saranno uniti, saremo nella comprensione della totalità. Il conflitto nasce invece dalla frammentazione, la mente pensa una cosa, il cuore ne percepisce un’altra ancora e il corpo somatizza le incongruenze. Il cammino da percorrere è quello dalla separazione, sia individuale che di società, basti pensare alle guerre ideologiche che si sono create con la pandemia, all’unione e quindi all’armonia. L’ignoranza ci fa mettere gli uni contro gli altri, come hanno cercato di fare anche con me con delle storie fasulle a Sanremo senza riuscirci. Chi la pensa in modo diverso e non si adatta spesso viene preso di mira da un sistema ormai fossilizzato ma ciò non toglie la potenza di un messaggio come quello della canzone che ho portato a Sanremo e del tour Voce Sorgente e, infatti, sto avendo un riscontro importante dal pubblico. Persone di tutte le età, tra cui molti giovani e tanti musicisti, sono attratti dalla potenza dell’autenticità e dalla profondità vibrazionale a cui do voce… È una grande, immensa, avventura!».

Anna Oxa uno dei personaggi illustri presenti nel Ticino, è circondata da un team di lavoro all’unisono, costituito da Milly Milano , manager e titolare della società ticinese Oxarte ; abiti di Yohji Yamamoto/Greg Lauren/Avant Toi; trucco di Elisa Calcinari e acconciature di Pier Giuseppe Moroni.

CHI È ANNA OXA

Un’artista dalla luce ribelle e dalla voce unica. Oltre ad aver pubblicato 23 album in studio, collaborando con i migliori artisti della scena italiana e internazionale, è ambasciatrice di pace per la guerra nel Kosovo e altri conflitti. Il suo ruolo come portatrice di un messaggio di unione é stato riconosciuto da diversi Stati. È stata premiata dal maestro Bacalov come Honor Artist a testimonianza del valore della sua Arte nella scena artistica odierna. Artista amata in Italia ma anche all’estero, per l’Albania è al terzo posto tra i nomi più importanti.

Da molti anni ha scelto il Ticino come casa, apprezzando la bellezza delle montagne e la calma che vi si respira, tra un viaggio e l’altro ricarica le batterie facendo lunghe camminate nella natura. Oggi il suo interesse centrale é l’esplorazione della voce e la ricerca di un suono puro, verace, in continuo mutamento. È in un cammino di ricerca continuo, sia a livello artistico che personale, e lavora con musicisti aperti a fare musica seguendo questo approccio. Anche sul palco porta qualcosa di nuovo.

Il tour VOCE SORGENTE 2023 crea unione e fa viaggiare il pubblico salendo oltre ogni limite e confine. La sua indagine artistica riflette una vita dedicata all’autenticità ed all’espressione libera del proprio essere.