Ecco il contributo di Massimo Siano, Head of Southern Europe di 21Shares:

L’aumento storico dei prezzi della benzina si ripercuote non solo sulla mobilità di cittadini e cittadine, bensì ha effetti sull’intera catena di approvvigionamento, andando così ad impattare sui consumi di tutti. La crisi, scatenata dalla tragica guerra tra Russia e Ucraina, sta toccando in particolare risorse fisiche, forse sempre date troppo per scontate, e non ha risparmiato nemmeno il mercato dei capitali. Ma com’è la situazione a livello di criptovalute? Una nuova analisi ne ha studiato potenzialità ed opportunità per un mondo che, mai come ora, ha bisogno di nuove prospettive.

Quella tra Russia e Ucraina è una guerra le cui conseguenze si stanno allargando a livello mondiale. Lo scotto più alto lo pagano i civili, vittime innocenti di un gioco di potere inspiegabile. Ma la guerra tra queste due nazioni è forse anche la prima che si svolge nell’era delle criptovalute, chiamate ora in causa a prendere atto del proprio ruolo – tutt’altro che marginale – al grande tavolo del sistema finanziario internazionale. Se finanza decentralizzata (DeFi) e cripotvalute hanno subìto lo scenario macroeconomico e geopolitico che si è venuto a creare, registrando perdite in tutti i vari segmenti, ad un esame più attento si nota come l’andamento della principale delle valute digitali, ovvero il Bitcoin (BTC), abbia registrato una performance sì negativa, ma quasi neutrale (-0,6%), simile a quella della liquidità. Negli scorsi giorni, inoltre, le criptovalute hanno fatto registrare timidi segnali di ripresa. Quali implicazioni hanno dunque questi dati per gli investitori?

Diversificare con le criptovalute fornisce migliori rendimenti aggiustati al rischio

Il team di ricerca dell’emittente globale 21Shares si è chiesto quali effetti avrebbe la diversificazione di un portafoglio di investimento standard, ossia composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni, attraverso l’aggiunta di circa il 5% di bitcoin. Il risultato è stato un significativo aumento delle performance dello stesso, accompagnato anche a un mantenimento del profilo di rischio sotto i livelli di guardia. Questo ultimo punto in particolare è frutto dei benefici della diversificazione tra classi di attività e il fatto che i parametri che determinano il valore di una criptovaluta sono poco correlati ai parametri che determinano il valore delle azioni e/o delle obbligazioni.

Questi risultati non permettono tuttavia ancora di trarre conclusioni generalizzate: ogni portafoglio è infatti contraddistinto da caratteristiche proprie, in quanto gli investitori stessi non sono uguali tra loro, ma di contraddistinguono da profili di rischio diversi. Gli esperti di 21Shares hanno pertanto ampliato le loro analisi adeguandole a categorie di rischio differenti, le stesse utilizzate anche dalle banche: “conservativo”, “moderato”, “growth” e “aggressivo”. I risultati dimostrano che, sebbene in misure diverse determinate dalla propensione al rischio, ognuno di questi profili trarrebbe beneficio da un’esposizione verso le criptovalute. Le analisi dimostrano che l’allocazione in criptovalute non è una soluzione studiata solo per quei profili che hanno una tolleranza al rischio piuttosto alta – o in altre parole: solo per coloro che possono permettersi di investire maggiormente rispetto ad altri – bensì porta vantaggi anche per investitori più conservativi e offre dunque potenziali benefici anche per chi non dispone o non se la sente di diversificare in maniera aggressiva il proprio portafoglio.

Figura 1: Tabella riassuntiva riportante i risultati dell’allocazione di Bitcoin a seconda dei profili di rischio

Il consiglio: non solo Bitcoin…

21Shares si fa da sempre portatrice della diversificazione con le criptovalute – i cui effetti positivi sono già stati ampiamente esaminati – ma anche tra le criptovalute.  Stando agli ultimi dati, altre valute digitali, con profili di valore e rischio leggermente diversi dal Bitcoin, offrirebbero infatti ulteriori vantaggi in termini di diversificazione. Inoltre, nell’ultimo anno l’affermazione delle applicazioni e delle infrastrutture cripto-native denominate Web 3, che spaziano dai servizi finanziari, all’arte, ai giochi e alla musica, ha creato una branca composta da vari sottosettori. È dunque vero che ci sono numerose criptovalute a cui è associato un forte rischio “sistemico”, ovvero connesso a fattori di stampo normativo o tecnologico, che non può essere diversificato; ma, tutti gli asset a più elevata capitalizzazione, come ADA, BNB, DOT, ETH, SOL e XRP, mostrano tutti rendimenti analogamente non correlati con il Bitcoin. Anche in questo caso, gli esperti di 21Shares hanno condotto delle valutazioni su un portafoglio standard formato per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni, osservando i rendimenti se si fosse effettuata una diversificazione solo con Bitcoin o con le maggiori criptovalute attualmente sul mercato. Anche in questo caso, i risultati mostrano dei chiari benefici.

…e ribilanciare il portafoglio

È cosa nota che i mercati possono attraversare fasi molto diverse tra loro, alcune espansive, alcune conservative e altre recessive. Modificare periodicamente le percentuali dei vari asset contenuti in un portafoglio è fondamentale per continuare a inseguire gli obiettivi che l’investitore si è prefissato e per non far schizzare drasticamente i livelli di rischio. I portafogli comprendenti criptovalute non fanno eccezione. Tuttavia, la domanda fondamentale in questo caso non è se apportare un ribilanciamento periodico bensì ogni quanto apportarlo, sapendo che, se da un lato tempi troppo dilatati aumentano il rischio complessivo, tempi troppo stretti possono avere conseguenze negative sulla performance. Attraverso l’osservazione degli hit ratio, ovvero del parametro che indica quante volte una strategia di investimento riesce ad ottenere una performance migliore dello standard di riferimento, il team di 21Shares ha concluso che l’arco temporale che massimizza l’indice di Sharpe è di 3 mesi. Insomma: in tempi così incerti, dove le previsioni sul futuro si fanno sempre più difficili, sul fronte investimenti le criptovalute come parte di un portafoglio diversificato possono giocare un ruolo importante nel generare rendimenti sicuri sul lungo termine.