La cornice del Palacinema, nel cuore del Festival del cinema, ha ospitato la quarta edizione del Simposio di Locarno sulla sanità sostenibile, un appuntamento che si è ormai ritagliato un ruolo di primo piano nel panorama svizzero. L’iniziativa, promossa da Swiss Medical Network in collaborazione con il Locarno Film Festival, ha richiamato professionisti del settore sanitario, rappresentanti istituzionali, esperti di politiche pubbliche e attori del mondo culturale, con l’obiettivo di affrontare insieme le sfide che attendono la medicina del futuro.
L’evento, nato con l’intento di promuovere un dialogo a più voci, ha posto al centro temi complessi: dall’integrazione delle cure alla digitalizzazione, fino al nodo cruciale dei costi e della sostenibilità finanziaria del sistema.
Un impegno che guarda al futuro
Ad aprire i lavori è stato Raymond Loretan, presidente del Consiglio di amministrazione di Swiss Medical Network, che ha ricordato come l’organizzazione si consideri «in prima linea nella politica sanitaria» e pronta a «rompere con la routine per proporre cambiamenti di paradigma». Loretan ha citato due iniziative avviate nel 2025: il Réseau de l’Arc in collaborazione con Visana e il Canton Berna, e la Rete Sant’Anna in Ticino, ancora in fase embrionale ma destinata a rafforzare il modello delle cure integrate.
Accanto alla dimensione sanitaria, è stato sottolineato anche il valore simbolico della collaborazione con il Locarno Film Festival. In rappresentanza della presidente Maja Hoffmann, l’avvocato Luigi Pedrazzini, vicepresidente della manifestazione, ha parlato di una partnership che «permette di affrontare questioni delicate come la salute in un contesto culturale favorevole allo scambio e alla ricerca di soluzioni comuni».
Il nodo dei costi e il ruolo dei cittadini
Un passaggio centrale del dibattito ha riguardato il rapporto tra politica e sanità. Matteo Quadranti, presidente della Commissione della sanità e della previdenza sociale del Canton Ticino, ha evidenziato la difficoltà di conciliare aspettative dei cittadini, prossimità delle cure e contenimento dei premi di cassa malati. La chiave, ha spiegato, sta anche nella responsabilizzazione individuale: stili di vita sani e prevenzione dovranno diventare parte integrante di una sanità sostenibile.
Concetto ripreso da Felix Schneuwly (comparis.ch), che ha insistito sull’importanza dell’alfabetizzazione sanitaria: «Il comportamento del singolo influenza la salute più della medicina. Prima ancora di curare, bisogna educare».
Tavole rotonde e progetti concreti
Il programma del Simposio ha alternato interventi individuali e momenti di confronto. Nella prima tavola rotonda, moderata da Christine Maier, hanno preso la parola rappresentanti di Visana, VIVA Health Suisse e della Rete Sant’Anna, presentando l’evoluzione dei progetti già attivi e l’espansione prevista verso la Svizzera tedesca.
La seconda parte ha dato spazio alla digitalizzazione, considerata condizione necessaria per la sostenibilità delle cure integrate. Il tema è stato affrontato da Werner Kübler, già direttore dell’Ospedale universitario di Basilea e ora presidente di Swica, da Adrian Schmitter, CEO del Kantonspital Baden, e da altri esperti impegnati in iniziative come Swiss KIS o il progetto DPI+ Hôpital du Valais. A chiudere il dibattito è stato Jacques Boschung, presidente del Consiglio di amministrazione di Well, l’app sviluppata da diverse casse malati.
La chiusura dei lavori
In conclusione, il CEO di Swiss Medical Network Dino Cauzza ha richiamato la missione dell’organizzazione: «Una sanità sostenibile nasce da cure coordinate, da un digitale interoperabile e da un finanziamento più equo. Con VIVA Health vogliamo misurare i risultati e premiare la prevenzione».
Swiss Medical Network in breve
Il gruppo è oggi uno dei principali operatori privati in Svizzera: 21 cliniche e ospedali, oltre 70 centri ambulatoriali, 5.000 collaboratori e più di 2.300 medici attivi in 15 cantoni. Con il progetto VIVA ha dato avvio a un modello di cure integrate, già realtà nell’Arco giurassiano e ora in espansione anche in Ticino.
Un laboratorio permanente di idee
La quarta edizione del Simposio di Locarno ha confermato come la sanità sostenibile non sia più soltanto un obiettivo teorico, ma un percorso fatto di progetti concreti, reti di collaborazione e strumenti digitali. Nel contesto internazionale e creativo del Locarno Film Festival, la medicina ha trovato così un palcoscenico privilegiato per discutere di futuro e di responsabilità condivisa.