abtI partecipanti alla prima tavola rotonda, moderata dal Direttore ABT Franco Citterio, hanno messo in evidenza alcuni tra i principali aspetti riguardanti le condizioni quadro.

Fiscalità e finanze pubbliche

Tra i fattori di attrattività competitiva la fiscalità (cantonale, federale e internazionale) gioca da sempre un ruolo predominante, anche se non unico. Da un punto di vista bancario la visione parte dall’investitore interessato a depositare i propri averi su conti svizzeri fino all’imprenditore e alla famiglia attratti dal territorio per un insediamento duraturo. La concorrenza tra Stati ma anche tra Cantoni è molto agguerrita e quindi occorre essere ben posizionati per avere una chance nel difendere le attuali posizioni e, se possibile, di crearne delle nuove.

Il quadro geopolitico internazionale sembra aver fatto dimenticare i sani principi di una gestione equilibrata delle finanze pubbliche. In Europa la stessa Germania ha deciso di allentare le regole ferree del deficit e del debito pubblico in rapporto al PIL. In Svizzera, malgrado il deciso aumento delle spese dedicate all’esercito e alla sicurezza, il Consiglio federale sembra essere più attento al contenimento delle uscite ma propone anche nuove entrate quindi nuove tasse.

Rapporti bilaterali e normativa bancaria

Lo scorso mese di dicembre il Consiglio federale e la Commissione europea hanno annunciato in pompa magna il raggiungimento di un’intesa riguardante il nuovo accordo bilaterale Svizzera/UE. Il mondo finanziario non è toccato più di tanto da questo negoziato, anche se il Consiglio federale ha promesso di inserire un tavolo di dialogo riguardante l’accesso al mercato transfrontaliero. Nel frattempo, entrerà in vigore a breve una nuova Direttiva europea che limiterà ulteriormente il raggio delle nostre banche in Europa.

Il recente rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso CS/UBS ha proposto tutta una serie di misure che dovrebbero evitare in futuro il ripetersi di crisi bancarie a rischio sistemico. Questo tema si inserisce in una tendenza crescente di norme e controlli che rendono difficile gestire un’impresa in Svizzera.

Politica monetaria e sostenibilità

Dalla crisi finanziaria del 2008 il ruolo della politica monetaria e quindi delle banche centrali ha assunto un ruolo prioritario nella gestione dei conti pubblici. In particolare, dopo la crisi pandemica l’abbassamento dei tassi d’interesse ha permesso alle economie occidentali di riprendersi e di tenere sotto controllo l’inflazione. La BNS ha pure recentemente abbassato ai minimi storici il tasso di riferimento sul franco svizzero.

La sostenibilità delle attività economiche in senso lato è un concetto largamente riconosciuto dalla comunità internazionale anche se sulle norme d’applicazione esistono profonde differenze. La stessa Commissione europea nelle scorse settimane ha varato il cosiddetto Pacchetto OMINIBUS con l’obiettivo di realizzare uno sforzo di semplificazione senza precedenti, riducendo gli oneri amministrativi entro la fine del presente mandato. Riunendo le proposte relative ad ambiti legislativi collegati tra loro, questo pacchetto mira a una semplificazione di vasta portata nei settori dell’informativa sulla finanza sostenibile, del dovere di diligenza ai fini della sostenibilità, della tassonomia dell’UE, del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere e dei programmi di investimento europei.

Infine, tra i fattori di sviluppo di una regione figurano sicuramente anche la capacità d’innovazione e quella di attrarre nuove imprese come si suol dire “ad alto valore aggiunto”. Anche in questo caso la concorrenza estera è forte ma il nostro Paese dispone sicuramente di carte valide, come per esempio i centri di ricerca e le scuole specializzate riconosciute a livello internazionale.

ABT, Lugano Banking Day 2025 petruzzellaDemografia e mercato del lavoro

I partecipanti alla seconda tavola rotonda, moderata dal Presidente ABT Alberto Petruzzella, si sono confrontati sui temi riguardanti le risorse umane, la formazione professionale e l’innovazione tecnologica. Per mantenere la propria competitività, il Canton Ticino deve affrontare le sfide poste dall’evoluzione demografica. Come rilevato da Sara Carnazzi Weber nella sua relazione introduttiva, negli ultimi vent’anni la dinamica demografica del Cantone si è progressivamente indebolita. In questo contesto, la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti ha ribadito la necessità di adottare politiche efficaci a sostegno della natalità e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, ritenute fondamentali per affrontare in modo strutturale le sfide future del territorio.

A pesare sull’equilibrio demografico è anche il saldo negativo dell’immigrazione inter-cantonale, in particolare nella fascia dei giovani adulti. L’esodo verso altri Cantoni ha un impatto diretto sul mercato del lavoro, già in difficoltà a causa dei pensionamenti dei Baby boomer. A ciò si aggiunge la vulnerabilità derivante dalla dipendenza dalla forza lavoro transfrontaliera. Il recente cambiamento del regime fiscale italiano per i frontalieri potrebbe infatti ridurre l’attrattiva del lavoro in Svizzera, aumentando il rischio di una futura carenza di manodopera qualificata. Fabrizio Cieslakiewicz, presidente della Direzione generale di BancaStato, ha confermato le difficoltà nel reperire talenti, in particolare per ruoli di controllo. A questo proposito, la Direttrice del DECS ha evidenziato la necessità di un migliore allineamento tra il sistema educativo e le effettive esigenze del mondo del lavoro.

Formazione mirata

La formazione professionale risulta meno rappresentata in Ticino rispetto alla media nazionale. Analizzando gli ambiti di studio, emerge che un ticinese su tre sceglie le scienze umani e sociali, mentre le scienze economiche registrano una stagnazione, con circa il 15% degli studenti che scelgono questo indirizzo di studio.

Secondo Marina Carobbio e Andrea Rizzoli, direttore dell’Istituto Dalle Molle, è fondamentale orientare le scelte formative sin dalla giovane età, al fine di garantire che i giovani acquisiscano le competenze richieste nei settori chiave per lo sviluppo economico del Cantone.

Innovazione tecnologica

Le competenze delle risorse umane sono un fattore centrale per la capacità di un territorio di innovare. In termini di nuove imprese, il Ticino si posiziona tra i primi 5 Cantoni in Svizzera, segno di una dinamica imprenditoriale positiva. Mauro Dell’Ambrogio, presidente dello Switzerland Innovation Park Ticino, ha illustrato le principali iniziative a sostegno dell’innovazione, in particolare il supporto alla nascita di startup tecnologiche, anche in collaborazione con il parco dell’innovazione di Zurigo.

Tra i megatrend nel mondo del lavoro, l’intelligenza artificiale sta profondamente trasformando i processi aziendali. Per valutarne l’impatto, è utile analizzare le attività più esposte all’automazione: le professioni legate alla gestione amministrativa e dei dati risultano particolarmente a rischio. Anche nel settore finanziario, molte attività che non prevedono il contatto diretto con la clientela mostrano una bassa complementarità con l’IA e sono quindi maggiormente esposte.

Luca Pedrotti, Responsabile regionale di UBS Ticino, ha illustrato gli investimenti dell’istituto nel campo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, sottolineando come queste soluzioni siano ormai sempre più integrate nei flussi operativi aziendali. Tuttavia, sia Rizzoli che Cieslakiewicz hanno posto l’accento su un principio essenziale: nonostante i notevoli vantaggi offerti, è imprescindibile che l’interazione con le tecnologie rimanga sempre sotto il controllo e la guida dell’essere umano.