2002: nasce OASI, l’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana. Vogliamo ricordare come ci si è arrivati e chi lo gestisce?
«L’OASI nasce da un’interrogazione del 1999 che ne chiedeva la creazione partendo dalla constatazione del rischio di un degrado ambientale, causato dall’aumento del traffico stradale o dalla costruzione di nuovi impianti per il traffico, che ha accentuato la necessità di seguire nel tempo e nello spazio l’evoluzione dei carichi ambientali.
Il concetto dell’OASI è stato elaborato dalla Sezione della protezione dell’aria dell’acqua e del suolo del DT assieme alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). La creazione dell’OASI è poi divenuta effettiva il 3 giugno 2002 con l’approvazione da parte del Gran Consiglio del Messaggio del Consiglio di Stato e del relativo Decreto legislativo.
L’OASI attualmente viene gestito da alcuni collaboratori tecnici/scientifici e fa parte dell’Ufficio del monitoraggio ambientale. Lo stesso include anche un laboratorio che svolge analisi chimiche per acque, aria e suoli, sia nell’ambito di regolari campagne d’osservazione che in caso di inquinamenti. Si completa così l’offerta dei servizi necessari a chi si occupa di osservazione ambientale».
Quali sono i compiti dell’Osservatorio ambientale e come vengono svolti?
«Offriamo supporto ai vari uffici che si occupano di monitoraggio ambientale in ogni sua fase: dal concetto di monitoraggio, alla gestione delle reti di misura, alla raccolta e validazione dei dati fino alla loro pubblicazione online. Lo facciamo mettendo a disposizione strumenti semplici e comuni a tutti per la gestione, condivisione e pubblicazione dei dati. In questi 15 anni abbiamo acquisito esperienza, sia grazie alle tante collaborazioni, ma anche di prima mano, occupandoci direttamente di alcuni monitoraggi come quello del rumore autostradale, della meteorologia e dell’inquinamento luminoso».
Quali sono gli strumenti che avete a disposizione?
«Siamo una squadra con formazione tecnica e scientifica. Abbiamo costituito reti di misura e un sistema informativo basato su diversi server, perlopiù virtuali, che offre strumenti per gestire le banche dati, lo scambio dati e la pubblicazione online. Per dare un’idea della complessità del sistema possiamo fornire alcune cifre: nel sistema entrano più di 330’000 valori al giorno da circa 40 fonti diverse (la metà esterne all’Amministrazione) e quasi altrettanti ne escono verso una dozzina di enti diversi.
Spesso, come utilizzatori, ci sorprendiamo se mancano dei dati aggiornati o se un servizio momentaneamente non funziona, ma ci dimentichiamo che dal momento della misurazione, un dato deve passare da almeno 6-7 server e subire altrettante elaborazioni prima di essere pubblicato».
Quali sono le principali informazioni alle quali il cittadino ha accesso tramite www.ti.ch/oasi?
«Vi sono, per esempio, i dati – continuamente aggiornati – sulla qualità dell’aria, sul traffico, sul suolo e quelli relativi alle acque. Inoltre è possibile accedere al catasto dei siti inquinati e delle antenne di telefonia mobile, alle misure itineranti delle radiazioni non ionizzanti, ai catasti sul rumore stradale nei Comuni, alla misura in continuo del rumore autostradale dovuto al traffico pesante, alla mappatura solare, che indica il potenziale di produzione di energia solare per ogni tetto del Cantone, nonché alle statistiche annuali sulla produzione e consumo di energia in Ticino. Ci rendiamo conto che le informazioni sono molte, tuttavia l’obiettivo è quello di dare accesso agli indicatori principali che compongono il quadro dello stato del nostro ambiente. Il tutto in un modo che resti facile e intuitivo, ma nel contempo preciso e rigoroso. Ricordo che gran parte dei dati sono anche scaricabili e liberamente utilizzabili».
OASI ha creato una app, airCHeck: che cosa offre?
«L’app airCHeck mostra la qualità dell’aria in tutta la Svizzera attraverso mappe e dati rilevati direttamente dalle stazioni di misura. Inoltre indica i valori soglia legali, gli eventuali rischi per la salute, nonché i consigli di comportamento in caso di picchi di inquinamento. È presente dal 2012 e conta circa diecimila utenti. Il Canton Ticino è stato precursore in questo ambito, come anche in alcuni altri, quali la pubblicazione online del catasto dei siti inquinati, di quello delle antenne di telefonia mobile e delle emissioni in atmosfera dell’impianto cantonale di termovalorizzazione dei rifiuti. Nel 2011, insieme al Laboratorio di cultura visiva e al Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, abbiamo sviluppato e pubblicato la prima app cantonale che forniva informazioni sulla qualità dell’aria, denominata “Qualità dell’aria in Ticino”. A seguito del successo riscontrato e del grande interesse mostrato oltralpe per la stessa, la Società svizzera dei responsabili della qualità dell’aria (Cercl’Air) ci ha conferito il mandato di estenderla a livello nazionale».
Tra i dati ai quali si può accedere, da dicembre 2017 c’è anche una novità…
«Sì, oltre ai classici parametri sulla qualità dell’aria, ozono, disossido d’azoto e PM10, da dicembre 2017 è possibile visualizzare anche le attuali concentrazioni di polveri fini PM2,5, che rappresentano la parte più “fine” delle PM10. Queste misurazioni non sono obbligatorie e infatti non tutti i Cantoni le eseguono. Le PM2,5 non hanno ancora un valore soglia legale, ma la modifica dell’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico che entrerà in vigore nel corso della prossima estate ne stabilirà uno da rispettare per la concentrazione media annua».
…e la collaborazione con MeteoSvizzera…
«Dallo scorso dicembre l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera ha ampliato l’offerta della sua app MeteoSwiss integrando le mappe sulla qualità dell’aria e offrendo un collegamento ad airCHeck, per chi volesse approfondire la tematica. Riusciamo così a raggiungere una quantità maggiore di persone potenzialmente interessate al tema; gli utenti dell’app di MeteoSwiss sono alcuni milioni ed ora possono accedere direttamente alle informazioni sulla qualità dell’aria».
Che cosa vi attendete per il futuro?
«Siamo sempre al lavoro per completare il quadro delle informazioni ambientali disponibili e migliorare il servizio che offriamo. Nuove soluzioni tecnologiche aprono diversi scenari, e l’idea non è solo quella di tenerci sempre aggiornati, ma anche di valutare tutte le possibilità che queste innovazioni ci offrono per ottimizzare il lavoro che svolgiamo o per migliorare l’accessibilità all’informazione ambientale. Per esempio, stiamo valutando il possibile utilizzo di sensori a basso costo da impiegare a complemento della rete di misura della qualità dell’aria o l’uso di modelli e dati satellitari per migliorare la conoscenza della distribuzione di alcuni dati ambientali su tutto il territorio».
Per informazioni più dettagliate sullo stato dell’aria in Ticino è possibile fare riferimento ai siti internet www.ti.ch/aria, www.ti.ch/oasi, www.ti.ch/airCHeck e www.ti.ch/smog-pm10.
Ulteriori informazioni sulla qualità dell’aria in Svizzera:
– Qualità dell’aria in Svizzera (UFAM): https://www.bafu.admin.ch/aria
– Cercl’Air – Società svizzera dei responsabili della protezione dell’aria: https://cerclair.ch/it/
– Informazioni sulle polveri sottili: https://polveri-sottili.ch/