Silvano Belotti, dopo quasi quarant’anni di vita alla guida dell’azienda da lei creata, lei sarà affiancato a partire dai prossimi mesi da sua figlia Nicole. Con quali sentimenti si accinge a vivere questo momento?
Silvano Belotti: «Lo vivo con l’emozione di chi sta realizzando un altro sogno importante della propria vita. C’è sicuramente una grande soddisfazione, ma anche il desiderio profondo di trasmettere a Nicole tutta l’esperienza che ho maturato in questi anni. Cercherò di aiutarla a evitare gli errori che io stesso ho commesso, spesso dovuti all’inesperienza, alla mancanza di una formazione adeguata o a circostanze complesse. Lei parte però da una base molto più solida della mia, grazie agli studi di alto livello che ha intrapreso. Il mio compito sarà quello di starle accanto, offrendo supporto e contribuendo a costruire intorno a lei una sorta di corazza che la renda pronta ad affrontare le sfide future. L’obiettivo è che possa guidare l’azienda nel rispetto dei nostri valori familiari, mantenendo la centralità del cliente e la voglia costante di migliorarsi e offrire sempre il meglio».
Il vostro ricambio generazionale non è frutto dell’improvvisazione ma di un progetto lungamente meditato e preparato. Attraverso quali tappe è maturata questa decisione?
Silvano Belotti: «Il sogno di ogni imprenditore che ama profondamente il proprio lavoro è, naturalmente, quello di poter trasmettere ai figli ciò a cui ha dedicato una vita intera. Fin dall’inizio ho cercato di non condizionare Nicole nelle sue scelte, ma di offrirle delle opportunità, affinché potesse scoprire da sola se nella nostra organizzazione ci fossero spazi per realizzare i suoi obiettivi. Prima di tutto, per valorizzare i grandi sacrifici fatti durante il suo percorso di studi, e poi per trovare quegli stimoli che, ogni mattina, spingono una persona a dare il meglio di sé.
Quando abbiamo capito che Nicole era pronta ad affrontare questa sfida, è stata lei stessa a costruire il suo percorso con determinazione. Già a 13 anni ha iniziato a viaggiare in tutta Europa per studiare le lingue, per poi proseguire con una formazione completa e di alto livello. Oggi posso dire con orgoglio che è pronta a rappresentare un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda».
Quale è stato il suo percorso formativo e come è arrivata a maturare la decisione di entrare a far parte operativamente della vostra azienda di famiglia?
Nicole Belotti: «Sono partita di casa a 13 anni per cominciare ad apprendere più lingue possibili. Dopo anni di estati passate ad apprendere francese, tedesco, e inglese, ho cominciato l’università in Francia, a Parigi, studiando marketing del lusso, per poi terminare gli studi in Fashion Studies & Business Management alla Franklin University di Lugano, per poi partire ad Amsterdam per due anni per effettuare diverse esperienze lavorative nel settore del lusso e non. L’aspirazione di entrare in azienda c’è sempre stata, sin da piccola, e il mio percorso formativo penso rifletta questa volontà di aprirsi al mondo in prima persona, per poi poter portare anche il gruppo Belotti un giorno al di là dei confini del Ticino e della Svizzera».
Belotti Group è un’azienda fortemente intrisa della visione e dei valori del suo fondatore. Quali principi, stili e comportamenti ritiene di essere riuscito a trasmettere a Nicole?
Silvano Belotti: «Ho sempre avuto una forte passione per il “bello”, inteso non come qualcosa di necessariamente costoso, ma come espressione di qualità, armonia e significato. Il “bello” è ciò che ha valore, che comunica, che lascia qualcosa. È con questo spirito che ho cercato di trasmettere a Nicole una certa sensibilità, fin da quando era bambina. Anche nei momenti più semplici – in famiglia, in vacanza, o a casa – si parlava spesso di azienda, di ciò che accadeva nel nostro mondo professionale. Non è mai stato un discorso imposto, ma naturale, perché l’azienda fa parte della nostra vita. Questo continuo scambio l’ha resa consapevole, negli anni, di cosa significhi portare avanti una realtà imprenditoriale, delle scelte che comporta e della responsabilità che implica. Ciò che mi rassicura è sapere che Nicole ha interiorizzato uno dei valori per me fondamentali: non cercare scorciatoie. È umano, a volte, lasciarsi tentare dalla via più comoda, ma io ho sempre cercato quella giusta, anche se più lunga e faticosa. Credo sinceramente che anche lei abbia nel proprio DNA questa attitudine: fare le cose bene, con cura, con coerenza, e sempre con uno sguardo rivolto alla qualità e all’etica».
I giovani sono per loro natura portatori di innovazione. Cosa apprezza di questa ventata di novità e come ciò potrà rappresentare un ulteriore arricchimento per la vostra azienda?
Silvano Belotti: «Ogni cambiamento porta con sé aspetti positivi e, talvolta, qualche difficoltà. Personalmente, cerco sempre di cogliere il lato positivo delle trasformazioni. La freschezza, il nuovo modo di pensare e l’approccio internazionale che i giovani sanno portare con sé rappresentano un grande valore aggiunto per la nostra organizzazione. Nicole, in particolare, ha una personalità molto dinamica: si annoia facilmente se non è stimolata, quindi sarà fondamentale offrirle spazi e progetti in cui possa esprimersi con entusiasmo. Il suo contributo potrà davvero rinnovare l’azienda, mantenendone i valori fondanti ma proiettandola verso il futuro con nuova energia».
Di fronte all’idea di iniziare a lavorare con suo padre e sua madre, cosa più la preoccupa e per contro, cosa la esalta?
Nicole Belotti: «Sono sempre stata molto legata ad entrambi. Sono entusiasta di lavorare a fianco a coloro che mi hanno permesso di essere chi sono oggi, e che hanno investito il tutto e per tutto in me. Ora è il momento di mostrare che i loro investimenti sono andati a buon fine. Con loro al mio fianco, avrò sicuramente modo di apprendere di più sullo spirito imprenditoriale e su ciò che significa veramente condurre un’azienda, al di là dei libri dell’università. Ovviamente, mi preoccupa non essere all’altezza delle aspettative, come penso sia normale per qualsiasi figlio. Ma sono sicura che non succederà».
Quali sono le prime raccomandazione che si sente di rivolgerle nel momento del suo ingresso in azienda?
Silvano Belotti: «Molti anni fa ho assistito a un passaggio generazionale all’interno di un’azienda leader mondiale nel settore dell’ottica, che purtroppo non è andato come si sperava. È un’esperienza che mi ha segnato, e che mi ha insegnato quanto sia importante accompagnare, con discrezione ma presenza, chi prende il testimone. Per questo motivo, intendo rimanere operativo ancora per diversi anni, con un ruolo di supporto, per trasmettere a Nicole la conoscenza di ogni angolo della nostra realtà. Grazie alla sua formazione, apprenderà con rapidità, e le raccomandazioni arriveranno giorno per giorno, affrontando insieme ogni ambito. Le lascerò spazio per prendere decisioni autonome, facendo attenzione a non essere invadente. Il primo reparto in cui sarà coinvolta è quello degli acquisti, attualmente gestito da mia moglie. È un settore cruciale, perché lì si custodiscono i rapporti costruiti nel tempo con partner internazionali. Sarà un ottimo banco di prova per sviluppare il suo gusto – che già considero molto promettente – ma soprattutto per comprendere che non si acquista solo ciò che piace a noi, bensì ciò che è in linea con il gusto e le esigenze dei nostri clienti. Sul resto, come padre e imprenditore, sarò sempre pronto a offrire un consiglio, ma continuerò anche a dedicarmi con passione ai tanti progetti che ho ancora in mente per l’azienda».
Quali consigli le ha dato Silvano Belotti, come padre e come imprenditore di successo?
Nicole Belotti: «Di sempre credere in me stessa, di viaggiare, acculturarmi e a non temere il cambiamento. Penso che, nonostante la mia giovane età, io abbia già dato qualche indicazione di questo. Ora è il momento di trasformare quei consigli in azione, concretamente, ogni giorno».
Quale sarà all’inizio il suo incarico e quali ritiene che possano essere i punti forti del suo apporto alla vita dell’azienda?
Nicole Belotti: «All’inizio avrò vari ruoli, per conoscere al meglio ogni parte dell’azienda, ma principalmente, dopo un periodo di assestamento, affiancherò mia madre nel gruppo d’acquisto e gli attuali Area Manager nel loro lavoro. Penso che le mie esperienze acquisite vivendo in tre paesi e avendo incontrato persone con culture e visioni diverse, anche a livello aziendale, porterà sicuramente una grande opportunità di idee e sviluppo. Voglio contare sulla mia capacità di parlare molte lingue, tra cui spagnolo e olandese in aggiunta alle lingue nazionali, per sviluppare Belotti in altri mercati. Le possibilità non mancano. Basta uscire dal Ticino per vederle».
Quale potrà essere il suo specifico contributo in termini di idee, innovazione, spirito di iniziativa?
Nicole Belotti: «Mi piace molto la cultura olandese del lavoro. Mi piacerebbe poter condividere le idee e le visioni apprese lì e portarle al gruppo Belotti. In quanto a idee, il mio progetto rimane sempre lo sviluppo europeo, e per questo servirà innovazione (a livello logistico, di marketing, di management), e spirito di iniziativa».
Il progetto, o il sogno che vorrebbe realizzare, a livello sia personale che aziendale?
Nicole Belotti: «A livello personale, vorrei un giorno essere in grado di gestire il gruppo Belotti con la stessa tenacia e determinazione e passione dei miei genitori prima di me. Questo mi porterebbe grande soddisfazione personale, in quanto aspirante imprenditrice donna alla guida di un Gruppo così rilevante. A livello aziendale, vorrei vedere almeno una boutique Belotti nelle principali città europee, a cominciare dalla mia seconda casa, Amsterdam. Una boutique Belotti ispirata allo stile delle persone del luogo. Quando dico Copenaghen, o Amsterdam, dico minimalismo, alla Lindberg. Quando si parla di Berlino, si parla di creatività ed eccesso, come Balenciaga. E ovviamente Parigi è sinonimo di Chanel e Dior e molti altri brand “chic” con una grande storia. Il mio sogno è creare un Belotti che parli tante lingue, non solo nel senso letterale, ma nel modo di essere, sentire e proporre bellezza».
Infine, come imprenditore e come padre, che cosa si sente di augurarle con tutto il cuore?
Silvano Belotti: «L’augurio più grande che le faccio è che possa provare lo stesso amore e la stessa passione che io ho sempre avuto per questo mestiere. Se riuscirà a sentire davvero “sua” questa professione, come lo è stata per me, allora tutto il resto verrà da sé: l’impegno, la soddisfazione, il successo e, soprattutto, la felicità nel far parte di un progetto che cresce con te».



