Public vs Private MarketsLugano ha ospitato la terza edizione del convegno promosso da Ceresio Investors Private Markets, dedicato al tema “Public vs Private Markets: strategie di crescita a confronto”. L’iniziativa, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Berna e dalla Camera di Commercio italiana per la Svizzera, ha riunito imprenditori, manager e operatori del settore finanziario, offrendo un’occasione di confronto su come le aziende scelgano di crescere e reperire capitali.

Dati e tendenze: Italia tra performance e peculiarità

Nell’introduzione, Alessandro Santini, membro del Group Executive Board e responsabile del programma Private Markets di Ceresio Investors, ha illustrato alcune dinamiche che caratterizzano i mercati. Dal 2019 al 2025 l’indice FTSE Italia All Share ha registrato un +135%, superando persino il Russel 3000 statunitense (+130%) e l’Eurostoxx 600 europeo (+69%). Su un orizzonte decennale, la Borsa italiana si colloca seconda solo agli Stati Uniti.

Un altro dato significativo riguarda la struttura proprietaria: nel 2024 il 60,2% delle società quotate italiane risultava controllato da famiglie, percentuale che sale al 67% nel caso delle PMI.

Per contro, il Private Equity in Europa ha mostrato forte volatilità negli ultimi anni: raccolte record nel 2022 (195 miliardi di euro), seguite da bruschi cali nel 2023 e nel 2024, pur con segnali di ripresa negli investimenti. In Italia, il peso degli investimenti in Private Equity resta contenuto, pari allo 0,21% del PIL, ben al di sotto della media continentale.

Public vs Private MarketsLa tavola rotonda Public vs Private Markets: governance al centro

Il cuore della serata è stato la tavola rotonda, che ha visto il confronto tra Giorgio Franceschi (ISA – Istituto Atesino di Sviluppo), Pierluigi Paracchi (Genenta Science) e Nils Planzer (Planzer). Moderati dal professor Carmine Garzia (SUPSI e UNISG), gli interventi hanno evidenziato che la scelta tra mercati pubblici e privati non può prescindere dalla fase di sviluppo aziendale, dagli obiettivi di lungo termine e dal quadro regolamentare.

Più che la mera disponibilità di capitali, la discussione ha posto al centro la governance: dalla composizione proprietaria alla qualità del management, fino al ruolo degli azionisti. Elementi che, secondo i relatori, rappresentano il discrimine tra un percorso di crescita sostenibile e un’operazione destinata a incontrare difficoltà.

Public vs Private MarketsIl punto di vista di Ceresio Investors

Nelle conclusioni, Santini ha sottolineato come i Private Markets offrano soluzioni flessibili e personalizzabili, ma pongano sfide in termini di trasparenza e accessibilità. L’approccio del gruppo si fonda sul co-investimento, con un allineamento di interessi tra clienti e partner.

«Non esiste una strada unica – ha spiegato –: in alcuni casi la quotazione resta un passaggio naturale e utile, in altri è preferibile valutare club deals o soluzioni ibride. L’importante è costruire un percorso calibrato sugli obiettivi dell’impresa».

Ceresio Investors, attivo a Lugano attraverso Banca del Ceresio e a Milano, Londra e altre piazze internazionali, mantiene una visione di lungo termine, forte di oltre un secolo di esperienza nella gestione patrimoniale e di un approccio improntato alla solidità e alla continuità.