Ma cosa è capitato in questi sei anni nella vita di Pablo? Molto, moltissimo. Ci troviamo a Mendrisio nelle stanze della sua nuova creatura, la Pop Music School, per scoprirlo. Tra gli allievi impegnati in lezioni di danza, registrazioni musicali e ripassi di solfeggio, mi parla della nuova grande avventura a cui è approdato dopo 25 anni di carriera musicale. Nella scuola si respira un’energia vibrante, sembra di stare in una puntata di Fame, la serie televisiva ispirata alla Juilliard School di New York. In questa incubatrice di talenti, si formano performer in arti sceniche.
Un capitolo appassionante che tiene impegnato Pablo al 100%…
«È vero, non mi fermo un attimo ma non mi pesa perché amo in modo totale quello che faccio. Oggi mi occupo della Direzione Artistica della Pop Music School. A livello macro dirigo la crescita strutturale della scuola, assieme a mia moglie che gestisce la parte amministrativa. A livello micro seguo il percorso artistico dei ragazzi stabilendo gli obiettivi da raggiungere. Cerco di capire che direzione potrebbero prendere sia a livello artistico che professionale e a quel punto, assieme agli insegnanti, definiamo un percorso di crescita a 360°».
Con la Pop Music School hai creato qualcosa che ancora non c’era…
«Le nostre caratteristiche sono la multidisciplinarietà e lo sguardo rivolto al futuro…Con il team di insegnanti che si è creato, professionisti di alto livello che stimo e nei quali ho totale fiducia, prepariamo gli allievi che entrano a far parte della sezione “Elite” a proseguire gli studi o ad entrare nel mondo lavorativo. Non credo sia esistita, non solo in Ticino ma a livello internazionale, una struttura così dove il percorso scolastico confluisce nel professionale».
Come hai creato un ponte tra la formazione e il palcoscenico?
«La mia carriera musicale mi ha permesso, oltre a raggiungere quella maturità che oggi mi permette di guidare i giovani talenti, di creare connessioni professionali importanti. Connessioni che hanno facilitato la creazione di un canale tra scuola e lavoro. Ci leghiamo agli eventi ed al management, abbiamo un nostro label, un’agenzia discografica e un’agenzia per gli attori. La collaborazione con un’accademia di Roma permette agli attori di accedere ai casting. Stiamo lavorando anche ad altre sinergie che saranno presto attive».
In che modo si sta definendo la tua visione?
«Abbiamo solo sei anni di vita ma la visione che ci guida è chiara e ci stiamo strutturando in modo solido. Nei primi quattro anni abbiamo costruito un bacino importante di talenti cresciuti nella scuola, negli ultimi due abbiamo iniziato a seminare creando collaborazioni importanti soprattutto con il territorio italiano. C’è chi è andato a fare l’Accademia di Musical a Bologna, chi quella di teatro, chi sta facendo casting a Roma proprio ora e chi sta incidendo il suo primo album».
L’approccio della Pop Music School punta alla formazione di artisti completi…
«Esatto, se uno vuole essere cantante dovrà dedicarsi anche allo studio di almeno uno strumento, studiare tecnica e composizione musicale, oltre a seguire lezioni di danza e postura per imparare a muoversi sul palcoscenico. Chi è più portato per la recitazione studierà teatro, ma anche danza e utilizzo della voce, le lezioni lo porteranno a sviluppare le capacità per superare i casting di accademie importanti o a divenire professionista ed insegnante. Se sei specializzato in più cose sei più versatile e le tue possibilità di vivere della tua arte aumentano a livello esponenziale. Potrai fare l’insegnante, il coreografo, recitare in una serie tv o cantare nei locali. Questa è una caratteristica importante della nostra scuola, stimoliamo i ragazzi a sviluppare più skill facendo percorsi multidisciplinari».
In realtà però la scuola viaggia su più frequenze e su più tipologie di studenti…
«Infatti c’è di tutto, vari gradi di interesse e di obiettivi. I nostri allievi partono dai 2 anni di età. Nella nostra compagnia teatrale ci sono persone di tutte le età e lo stesso vale per i corsi di canto e di danza che sono aperti a tutte le età. Il percorso di ciascuno è diverso, c’è chi fa un’ora a settimana e chi venti. La nostra missione è quella di creare la passione in tutti quelli che fanno un percorso con noi. Dal momento in cui crei questo fuoco e questa priorità nell’individuo, con gli anni e la tenacia, un piacere si può trasformare in un’opportunità di carriera».
Quali sono le chiavi per risvegliare la passione?
«La sede principale di Mendrisio, dove ci troviamo oggi, è frequentata da oltre 600 allievi… Tra questi, almeno 500 arrivano con il proprio sogno: fare il cantante, recitare nei film o performare come ballerini a livello professionale. Il sogno è il punto di partenza. Quello di creare una priorità, quella passione tenace che permette di perseguire obiettivi con costanza, è un lavoro più profondo. C’è chi ha un grande talento ma ha meno disciplina, in quel caso la persona va stimolata facendole comprendere i valori dell’impegno duraturo che permette creare delle vere opportunità. Si mettono piccoli obiettivi, si lavora sui punti fragili e poco a poco la consapevolezza e la passione crescono aprendo uno spiraglio di luce verso il quale muoversi. Una chiave è credere in se stessi e nel percorso creativo come possibilità reale di avere un futuro professionale».
La sede principale della scuola si trova a Mendrisio ma recentemente avete anche aperto una nuova collaborazione nel Sopraceneri: quali sono le novità?
«La collaborazione con il Liceo sportivo di Tenero è un passo importante. Fino a qualche anno fa si occupavano solo di sportivi d’élite mentre ora si sono aperti all’arte. Per il lato pop ed il teatro sono io che do l’opportunità ai ragazzi di entrare a far parte come artisti di élite di far parte di questa struttura scolastica dove, alle ore di liceo canoniche, si integrano lezioni di espressione artistica e scenica».
Da questi 6 anni di appassionato lavoro è nato anche un film, Stars, che uscirà nei prossimi mesi…
«Il film è partito come un gioco di fine anno per poi diventare un progetto che interessa a tantissime distribuzioni. Si tratta di un film intimamente legato alla storia della scuola, prodotto da me assieme al regista ticinese Alberto Meroni, in collaborazione con lo stato svizzero e la RSI. Gli attori si sono formati con noi e ora sono tutti sotto management. Il film è finito e si trova ora sui tavoli delle più grandi distribuzioni di cinema: ne sentirete parlare presto! Ma adesso, seguimi, ti faccio fare un giro nelle sale prova della scuola…».