È un fatto abbastanza raro che un artista sia al tempo stesso il protagonista e il curatore di una mostra a lui dedicata. Tuttavia, questa opportunità è stata offerta dal MASI a Franz Gertsch – ormai quasi novantenne – che con entusiasmo ha accettato l’idea di dare vita, insieme a Tobia Bezzola, a una proposta sorprendente: un incontro tra la sua magistrale opera xilografica e le incisioni su legno di due artisti che considera molto più che rivoluzionari pionieri di questa tecnica. La mostra Gertsch – Gauguin – Munch. Cut in Wood accosta infatti nove delle sue opere monumentali, realizzate tra il 1988 e il 2017, a incisioni di Paul Gauguin e di Edvard Munch selezionate dallo stesso Franz Gertsch.

Fra questi tre artisti vi sono profonde affinità, che vanno ben oltre le somiglianze nella padronanza magistrale della tecnica xilografica e nel suo ulteriore sviluppo. L’intreccio di malinconia ed eros, la visione mistica del paesaggio e il senso di solitudine ed estraneità dell’artista nella società e nella natura sono i tre motivi principali in cui questi maestri della xilografia dispiegano numerosi paralleli atmosferici e associativi.

Una mostra di Franz Gertsch costituisce sempre un evento. Ciò che accomuna ogni fase della produzione di Gertsch è la sua tecnica meticolosa e il trattamento accurato del soggetto, con un approccio che le proprie radici nei saperi della scuola rinascimentale. Il suo uso della xilografia – l’incisione di tavole lignee che vengono poi impiegate per riprodurre il soggetto su carta – attira l’attenzione di coloro che conoscono il percorso artistico di Gertsch. Egli reinventa questa tecnica. Usa la xilografia in maniera monocroma, con dimensioni fuori dalla media e con tecnica iperrealista, definendone quindi una versione del tutto nuova e mai sperimentata prima. I materiali sono scelti con la massima attenzione, il colore è ottenuto direttamente dai pigmenti, proprio come in passato, e le carte per la stampa arrivano dalla produzione artigianale giapponese.
Lo stesso Franz Gertsch così spiega la tecnica utilizzata «Dopo aver dipinto – fra il 1980 e il 1984 – sei ritratti di donne che presentavano una forte presenza vitale, ho sentito la necessità di schermare i volti attraverso una nuova tecnica. Ho scelto allora il medium meno appropriato, la xilografia, per ottenere una transizione graduale dal chiaro allo scuro. Per fare ciò ho dovuto reinventare la xilografia. Dopo molti tentativi, ho trovato la soluzione: intagliare, per mezzo di una sgorbia, la tavola lignea dipinta di blu scuro. Dopo molti mesi, i punti luminosi, proprio come stelle in cielo, hanno determinato un disegno fatto di luce, rappresentante il volto dell’inverno. Ho realizzato così un antico sogno: unire un’immagine realistica ed uno spazio monocromo».

Ma chi è Franz Gertsch?
Nasce l’8 marzo 1930 a Mörigen nel Canton Berna. La famiglia si trasferisce presto a Berna, dove Gertsch ha modo di visitare il Kunstmuseum e frequentare la biblioteca del padre, rendendosi presto conto di volersi dedicare all’arte. Frequenta la scuola d’arte di Max von Mühlenen a Berna, dove tiene la sua prima mostra personale. In questi anni, oltre a numerosi dipinti, realizza anche le sue prime xilografie.Qualche anno dopo decide di abbandonare i linguaggi pittorici sperimentati sino ad ora per dedicarsi a un’arte di tipo realista. Questo proposito trova espressione in dipinti realizzati a partire da diapositive. Per Gertsch l’immagine fotografica rappresenta la possibilità di adottare uno sguardo neutrale come punto di partenza per le sue opere.
Nel 1976 la famiglia Gertsch si stabilisce in una vecchia fattoria a Rüschegg, nel Canton Berna, dove l’artista risiede tutt’oggi insieme alla moglie Maria.

Tra il 1980 e il 1985 l’artista si dedica a una serie di ritratti monumentali che prende avvio con un autoritratto. Durante la realizzazione di questi dipinti Gertsch rimette in discussione le sue scelte artistiche e decide di sospendere l’attività pittorica per concentrarsi sulla creazione di xilografie di grande formato, elabora una tecnica rivoluzionaria che consiste nella creazione dell’immagine attraverso una costellazione di minuscoli punti incisi sulla superficie della matrice. Gertsch riprende a dipingere nel 1994 concentrandosi per dieci anni sulla realizzazione di motivi vegetali e ritratti. Dal 2014 ad oggi l’artista alterna la produzione di dipinti e xilografie dedicati ai motivi esplorati nel corso della sua carriera: vedute della natura, motivi vegetali, scene di famiglia e ritratti.