Sono 290 in tutto le gallerie che hanno partecipato all’ultima edizione di Art Basel, in programma nell’omonima città svizzera (la rassegna ha avamposti anche a Miami Beach e Hong Kong). Suddivisa in 8 sezioni – Galleries, Feature, Statements, Edition, Parcours, Film, Magazines e la attesa Unlimited –, Art Basel quest’anno conterà sulla partecipazione di gallerie provenienti da 34 paesi, tra le quali 19 faranno il loro ingresso in fiera per la prima volta, come l’italiana SpazioA di Pistoia nella sezione Statements. Questa edizione di Art Basel, inoltre, si contraddistingue per un’importante novità, ovvero la “scala mobile” adottata sui costi di partecipazione degli espositori: alle gallerie più piccole sono state proposte tariffe più vantaggiose rispetto al passato, mentre le gallerie più grandi sono state tassate maggiormente.

Numerose le gallerie che prenderanno parte alla sezione principale di Art Basel, quella destinata ai “veterani” della rassegna: tra tutti, i galleristar David Zwirner, Gagosian, Hauser & Wirth, Lévy Gorvy, Perrotin e la Lisson Gallery. Parteciperanno a Galleries inoltre 7 new entries, provenienti dalle sezioni Feature e Statements: si tratta di Galerie Pietro Spartà (Francia), Peres Projects, Société e Wentrup (Germania), Hollybush Gardens e Sprovieri (Regno Unito), e P.P.O.W (USA). Non manca, infine, il parterre di espositori provenienti dall’Italia: Alfonso Artiaco, Galleria Continua, Massimo De Carlo, A arte Invernizzi, kaufmann repetto, Magazzino, Giò Marconi, Massimo Minini, Franco Noero, Christian Stein, Galleria Tega, Tornabuoni Art, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea Torre Pellicce, ZERO.

La sezione Statements accoglierà 6 gallerie, che proporranno 18 esposizioni di artisti emergenti per concorrere al premio Balois Art Prize; il gruppo Baloise acquisisce le opere degli artisti premiati e le dona a due importanti musei europei, che ospiteranno mostre personali dei vincitori. Tra gli artisti partecipanti quest’anno c’è il nuovo lavoro di Farah Al Qasimi, che esamina le tradizioni di ospitalità e arredo degli spazi pubblici e privati negli stati del Golfo, presentato da The Third Line; l’artista argentina Ad Minoliti alla Galerie Crèvecoeur; Sable Elyse Smith, artista che concentra molto del suo lavoro sullo stato carcerario americano, alla galleria JTT. La sezione Feature invece è dedicata alle gallerie che propongono progetti di artisti affermati e storici, attraverso solo show o mostre tematiche. Gli 11 espositori partecipanti proporranno al pubblico di Art Basel 24 progetti, tra cui la mostra dell’artista austriaca Elke Silvia Krystufek – presentata dalla galleria Croy Nielsen – che durante gli anni ’90 divenne famosa per le sue performance spesso provocatorie, video, fotografie e dipinti, molti dei quali affrontano l’identità  e il suolo dell’artista donna in una società patriarcale; la personale di Wallace Berman alla galerie frank elbaz, con opere e documenti d’archivio dalla fine degli anni ’40 agli anni ’70; una selezione di dipinti risalenti alla metà degli anni ‘80, mai esposti in precedenza, dell’artista britannico Frank Bowling alla Hales Gallery. Le sezioni di Art Basel che destano maggiore curiosità del pubblico sono senza dubbio Unlimited e Parcours.

L’Art Market Report di Art Basel dipinge un quadro ottimistico, con un giro d’affari globale di 67,4 miliardi di dollari, contro i 63,7 miliardi dell’anno precedente. Gli Stati Uniti hanno esteso la propria posizione come mercato più grande con una grande crescita anche nelle aste pubbliche mentre il Regno Unito, nonostante lo spauracchio della Brexit, ha riconquistato il secondo posto, prima della Cina.

Le vendite nel mercato globale dell’arte hanno raggiunto nel 2018 USD 67.4 miliardi, + 6% su base annua. Ciò porta il mercato al suo secondo livello più alto in 10 anni, con valori in aumento del 9% nel decennio dal 2008 al 2018. I primi tre mercati – Stati Uniti (44%, +2% sul 2018), Regno Unito (21%) e Cina (19%, -2% sul 2018) – hanno ulteriormente consolidato la loro posizione sul mercato nel 2018, rappresentando l’84% delle vendite totali in valore.

Le vendite di dealer e gallerie nel 2018 hanno raggiunto un valore stimato di 35,9 miliardi di dollari, con un aumento del 7% su base annua. Il 28% degli interpellati per il sondaggio annuale condotto da Arts Economics per questo studio, ha registrato una crescita positiva, il 15% ha riferito che le vendite sono state stabili e il 57% ha indicato un calo. Nel 2018, in media, i dealer con fatturato inferiore a $ 500.000 hanno visto un calo delle vendite (del 10%), mentre quelli con vendite superiori sono aumentati. I rivenditori con vendite inferiori a $ 250.000 hanno riportato il calo più significativo del fatturato medio, con un -18%. Il segmento che è maggiormente migliorato è stato quello dei dealer con un fatturato compreso tra $ 10 e $ 50 milioni. Questi ultimi nel 2017 avevano registrato un calo delle vendite del 3%, mentre nel 2018 hanno aumentato del 17%.

Le vendite all’asta di oggetti d’arte e d’antiquariato hanno raggiunto $ 29,1 miliardi nel 2018, con un aumento del 3% su base annua. Le vendite all’asta negli Stati Uniti hanno registrato la crescita più forte di tutti i principali mercati dell’arte, aumentando del 18% a $ 11,8 miliardi. Anche le vendite nel Regno Unito sono aumentate del 15% su base annua a $ 5,3 miliardi. Le vendite all’asta in Cina sono diminuite del 9% a $ 8,5 miliardi.

Le fiere d’arte continuano ad essere una parte centrale del mercato dell’arte globale, con un fatturato aggregato stimato intorno ai $ 16,5 miliardi nel 2018, con un aumento del 6% su base annua. La quota del valore totale delle vendite globali dei dealer realizzate nelle fiere d’arte è passata da meno del 30% nel 2010 al 46% nel 2018.