Il Papiersaal di Zurigo ha recentemente ospitato un evento di risonanza internazionale per il mondo del vino e con particolare lustro per il Merlot ticinese: il “Mondial du Merlot e Assemblage 2025”, organizzato dalla prestigiosa associazione Vinea. Tra calici scintillanti e un’atmosfera vibrante, il merlot ticinese ha saputo conquistare il palcoscenico, portando a casa riconoscimenti che non solo ne attestano la qualità, ma ne celebrano anche la profonda connessione con la sua terra d’origine.
Diversi i premi assegnati nelle varie categorie, con medaglie d’oro e d’argento a suggellare l’impegno e la maestria dei produttori. Tra i meriti, un oro è stato tributato al “Rivivo” annata 2022, dell’azienda Terre d’autunno, un vanto per la viticoltura della Svizzera Italiana. Ma è stato un premio speciale a catturare l’attenzione e a dipingere un quadro ancora più completo dell’eccellenza raggiunta: il prestigioso Gran Maestro del Merlot.
Un riconoscimento che celebra la costanza e la filosofia “dall’albero alla botte”
Il titolo di Gran Maestro del Merlot non è un premio come gli altri. Viene assegnato alle tre migliori annate consecutive presentate dalle cantine in concorso, un indicatore inequivocabile di costanza qualitativa e visione a lungo termine. In questa categoria, il Ticino ha primeggiato grazie a “Le Nostre Vite” nelle annate 2020, 2021 e 2022, un trittico che ha saputo incantare la giuria e dimostrare la straordinaria capacità del merlot ticinese di esprimersi ai massimi livelli, anno dopo anno.
Dietro a questo successo si cela una filosofia produttiva che trascende la semplice vinificazione. Il viticoltore, in un approccio che definisce “dall’albero alla botte”, non si limita a curare le viti e a trasformare l’uva in vino, ma si spinge oltre, producendo le barrique con le proprie mani. Questo processo integrato, che parte dalla selezione dell’albero di quercia fino all’affinamento in cantina, è il vero cuore pulsante del progetto.
“Le Nostre Vite” è l’espressione più pura di questa visione. Prodotto solo nelle migliori annate, trae origine da un vigneto a bassissima resa e, fatto ancor più eccezionale, da botti ricavate da alberi di quercia cresciuti a poche centinaia di metri dal vigneto stesso. Un connubio perfetto tra la tonnellerie artigianale e la cantina, il tutto in un raggio di azione incredibilmente limitato.
Un premio che onora il territorio del Merlot ticinese
Questo riconoscimento non è, dunque, solo un trionfo per una singola cantina, ma un tributo all’intera Svizzera Italiana. A differenza di quanto avviene normalmente con i vini barricati, dove legno e vino provengono spesso da regioni diverse, “Le Nostre Vite” è un’autentica espressione del territorio ticinese. Ogni elemento, dalla vite all’albero di quercia, è nato e cresciuto in questa terra, conferendo al vino un’identità e un carattere unici, indissolubilmente legati al suo luogo d’origine. È il merlot ticinese nella sua espressione più autentica e radicata.